Tamponi Covid: perché continuare a farli nonostante i vaccini

Anche se i contagi sono in diminuzione per via dei vaccini la richiesta di tamponi non dovrebbe mancare. Preoccupano le varianti per le quali i vaccini non forniscono un'adeguata copertura.

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Tamponi Covid, perché non si fanno più? Il netto incremento della campagna vaccinale, l’arrivo dell’estate e il ripristino della zona bianca sono stati i fattori che più hanno condizionato il drastico calo nel tracciamento dei contagi: sottoporsi ai tamponi è sempre meno frequente.

É necessario però continuare il tracciamento ricorrendo ai tamponi anche per tenere sotto controllo il diffondersi delle varianti del virus. Inoltre per chi non ha potuto o voluto vaccinarsi il tampone rappresenta l’unico mezzo quest’estate per potersi muovere e partecipare ad eventi, feste, matrimoni o serate in discoteca.

Tamponi Covid, necessari nei casi di varianti

Si può vedere come il virus stia sviluppando delle varianti per sopravvivere, come ad esempio la variante Delta che si prevede sarà dominante entro la fine di agosto, o la sottovariante Delta plus.

Francesco Broccolo, Docente di Microbiologia Clinica presso l’Università Milano-Bicocca, in un’intervista per il Giornale.it, ha dichiarato che queste tipologie di varianti, potrebbero aggirare gli anticorpi e rendere positivi al Covid anche chi ha effettuato un ciclo intero di vaccinazione. Per questo se si avvertono dei sintomi si dovrà comunque fare un tampone per accertare la negatività o meno al virus.

Rimane comunque sempre l’obbligo di effettuare il tampone se un membro della propria famiglia o del proprio gruppo di lavoro e amici ha contratto il virus. Il Ministero fa esplicitamente riferimento a contatti stretti, a meno di due metri di distanza e per almeno 15 minuti.

In questi casi il medico ha l’obbligo di prescrivere il tampone, che siano o meno presenti dei sintomi.

Dove effettuare i tamponi Covid

I tamponi Covid si possono effettuare anche presso i drive in, dove spesso risultano esserci lunghe code di attese, soprattutto a ridosso delle vacanze.

Chi effettua un tampone rapido o antigenico, che ha un costo di 22 euro, può avere il risultato entro 30 minuti, con un’affidabilità dall’86 al 90 per cento. Il tampone molecolare rinofaringeo invece si effettua solo in delle strutture COROnet, ossia certificate dalla Regione, ha un costo di 70 euro e per i risultati occorre attendere dalle 24 alle 72 ore, con un’affidabilità al 100%.

Se vivi nella Capitale e hai urgenza di effettuare un tampone Covid a domicilio a Roma, ma anche nel Lazio, Emergenza for Life effettua tamponi Covid molecolari e antigenici. Sono tante le strutture che effettuano tamponi Covid, ma il servizio a domicilio indubbiamente rappresenta il metodo più semplice e meno stressante.

Il tampone a domicilio è un servizio molto richiesto e diffuso nelle grandi città d’Italia, come Roma o Milano ma dovrebbe estendersi anche ai centri di provincia: spesso si impiega troppo tempo alla ricerca dei luoghi adibiti e autorizzati a effettuare tamponi nella propria zona, scontrandosi con un disservizio sanitario, soprattutto se a necessitare del tampone è una persona anziana o con problemi di deambulazione.

Tamponi Covid validi anche per il green pass

Dal 1 luglio sarà possibile muoversi liberamente in tutti i 27 Paesi dell’Ue grazie al green pass. La certificazione conterrà un Qr Code da mostrare ai controlli al personale autorizzato.

Vediamo quali devono essere le condizioni grazie alle quali si potrà ottenere tale certificazione:

  • La vaccinazione effettuata (dopo 15 giorni dalla prima dose o dal vaccino monodose e dopo un paio di giorni dall’aver terminato l’intero ciclo vaccinale che avrà una durata di 9 mesi);
  • L’esito negativo di un tampone, molecolare o antigenico, effettuato nelle ultime 48 ore. Nei casi di tampone negativo la certificazione sarà generata in poche ore e avrà validità per 48 ore dall’ora del prelievo.
  • la guarigione dal Covid-19, che avrà validità di 6 mesi.

In Italia la certificazione è emessa, tramite la piattaforma del Ministero della Salute, in formato digitale ed è possibile stamparla anche in forma cartacea.

Tamponi Covid, in sostituzione del green pass per matrimoni ed eventi

Il green pass è un documento che ha una valenza europea e permette agli Stati dell’Unione di spostarsi in totale libertà. Ecco cosa ha detto il 29 giugno la commissaria Ue per la Cultura, Mariya Gabriel, presentando le linee guida per la riapertura coordinata del settore culturale europeo:

Incoraggiamo il settore e gli Stati membri ad utilizzare i nostri strumenti come il certificato Covid digitale per facilitare la riapertura.

In particolare ai partecipanti ad eventi culturali viene richiesta la “prova di negatività al test Covid-19, e/o la prova di vaccinazione, e/o la diagnosi” dell’avvenuta guarigione, come previsto nel green pass Ue”.

Questo vale non solo per gli eventi culturali, ma anche per feste, matrimoni, serate in discoteca. Secondo il protocollo messo a punto dalle Regioni e discusso con il Comitato Tecnico Scientifico “per gli eventi che hanno luogo in arene, stadi, aree utilizzate per grandi eventi l’accesso deve essere consentito esclusivamente a coloro che siano in possesso di una delle Certificazioni verdi Covid-19”.

Inoltre deve essere previsto “un servizio di controllo sull’osservanza delle misure di prevenzione per tutta la durata dell’evento e in fase di deflusso con personale appositamente incaricato e formato ed in numero adeguato rispetto al pubblico previsto per l’evento” e un numero massimo di spettatori, pari al 25% della capienza prevista per la struttura.

Anche gli ospiti di matrimoni, cresime o comunioni non sono esonerati dal presentare il green pass, che consiste nel certificato di vaccinazione (di entrambe le dosi), di guarigione, o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre non vi è più il limite delle quattro persone al tavolo.

Leggi anche: Green pass europeo in arrivo dal 1°luglio: come funzionerà e cosa permetterà di fare

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