Variante Delta, dominante ad agosto. A spaventare però è la sottovariante che sfugge ai vaccini

La variante Delta si diffonderà in Europa ed entro fine agosto rappresenterà il 90% dei virus in circolazione. Ma spunta la sottovariante Delta plus. Vediamo quanto c'è da preoccuparsi.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La variante Delta del Covid19, prima comunemente chiamata variante “indiana”, si sta diffondendo. Secondo gli esperti dell’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, “entro la fine di agosto rappresenterà il 90% dei virus in circolazione nell’Unione Europea”.

Ma a destare maggiormente preoccupazione è la sottovariante Delta plus, chiamata anche sottovariante Kappa, potenzialmente più trasmissibile rispetto alla Delta e capace di neutralizzare gli anticorpi dei vaccini e della precedente infezione.

Vediamo di cosa si tratta e se realmente è il caso di preoccuparsi.

Cos’è la sottovariante Delta plus?

delta plus_indiana

In un’intervista per il Giornale.it Francesco Broccolo, Docente di Microbiologia Clinica presso l’Università Milano-Bicocca, ha dato una spiegazione sull’entità della sottovariante Delta plus o Kappa. Ecco cosa ha detto:

La sottovariante Kappa è la variante definita Delta plus perché ha in più una mutazione particolare che si vedeva già nella variante sudafricana che è la K417N.

Questa sottovariante è una variante Delta con una mutazione che non è nuova ma il virus aveva già selezionato mesi prima in quella che chiamiamo variante Beta o sudafricana perché l’avevamo vista per la prima volta in Sudafrica ma ormai questa distinzione della localizzazione non c’è più perché si sono diffuse in molti Paesi.

Il professore ha rilevato come la sottovariante, ma anche la stessa variante Delta, abbiano la capacità di “rifuggire” gli anticorpi, ecco perché si trasmetterebbero più velocemente, anche nei soggetti che hanno già avuto il Covid con la sudafricana, la brasiliana o la variante inglese.

Delta plus, quanto c’è da preoccuparsi

Il professor Broccolo però ci lascia bene sperare. Queste continue variazioni sarebbero sì il metodo utilizzato dal virus per non estinguersi in natura ma allo stesso tempo sembra che ripropongano sempre le stesse mutazioni. Vediamo quali sono state le parole utilizzate dal microbiologo:

Il virus sembra non avere più molto spazio per inventarsi le mutazioni, sta giocando a scacchi sempre con le stesse mutazioni, le sta mixando in modo diverso ma sempre quelle sono. La sottovariante Kappa è sempre la variante Delta con l’aggiunta di una mutazione particolare della variante sudafricana, il virus non ha inventato niente di nuovo.

Sono tutte mutazioni già presenti in era pre-vaccini, le avevamo già viste distribuite in varianti diverse quando ancora non si vaccinava: ad esempio, la variante indiana, quindi Delta, in India è sorta quando ancora non si vaccinava, così come quella inglese.

La sensazione è che il virus abbia perso la fantasia per nuove mutazioni, è con le spalle al muro e non sa più dove andare, le mutazioni le fa ma non rimangono e non sono vantaggiose: le più importanti sono la K417N, la 484K, la 501Y, sono sempre le stesse ricombinate in modo diverso.

Leggi anche: Variante Delta in Italia: 81 casi in Lombardia, 12 in Sardegna. Gli esperti: “Da noi è sottostimata”

Variante Delta e sottovariante Delta plus: la situazione in Italia

Facendo una stima della situazione in Italia per quanto riguarda il diffondersi della variante Delta e della sua sottovariante, sarebbero cinque le regioni interessate.

  • Lombardia: nel mese di giugno la variante Delta è al 3,5% mentre la sottovariante Delta plus è allo 0,8%.
  • Campania: si è sviluppato un focolaio di variante Delta a Torre del Greco. Si tratta di 44 contagi, di cui 32 ancora positivi mentre gli altri guariti. I positivi non sono in gravi condizioni e solo 7 avevano ricevuto la prima dose del vaccino.
  • Abruzzo: qualche giorno fa si è sviluppato un focolaio a Villa Petto, frazione di Colledara. Sarebbero tre le persone contagiate dalla variante indiana: due a Teramo e una a Colladara.
  • Emilia Romagna: a Piacenza si è verificato un focolaio della variante Delta all’interno di due aziende di logistica ma subito circoscritto. Delle 25 persone positive nessuno aveva ricevuto il vaccino.
  • Sardegna: il laboratorio di Microbiologia e virologia di Sassari ha individuato la presenza della variante Delta in 15 tamponi sospetti.

Leggi anche: Variante Delta: Italia quinta nel mondo per incidenza, focolaio di 24 casi nel Piacentino

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