Effetto “Super Green Pass”: è boom di prime dosi con un +40%

Domenica le prime somministrazioni sono state 28.385, sabato 28.018 e venerdì 25.607. Durante tutta la scorsa settimana invece la media è stata di circa 17 mila neo vaccinati al giorno. Un dato che si è registrato in seguito all'annuncio del Super Green Pass e all'allerta legata alla variate Omicron.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Effetto Super Green Pass, domenica le prime somministrazioni sono state 28.385, sabato 28.018 e venerdì 25.607, a fronte di una media di poco più di 17mila al giorno la settimana precedente.

Il “Super Green Pass” aumenta la prenotazioni delle prime dosi

Il "Super Green Pass" aumenta la prenotazioni delle prime dosi

Crescono del 40% circa rispetto alla scorsa settimana le somministrazioni delle prime dosi di vaccino anti-Covid. Nella giornata di domenica sono state 28.385, sabato 28.018 e venerdì 25.607, a fronte di una media di poco più di 17mila al giorno la settimana precedente, effetto super green pass.

Il dato si registra a pochi giorni dall’annuncio dell’introduzione del super green pass, legato esclusivamente a vaccino o guarigione, per accedere alle attività ricreative a parre dal 6 dicembre, nonché in contemporanea all’allarme per la diffusione della variante Omicron.

Proprio sul nuovo ceppo il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto a Mezz’ora in più che “servirà qualche settimana di approfondimenti valutando il caso in Sudafrica, da dove arrivano informazioni. È sbagliato anticipare le conclusioni, i vaccini funzionano benissimo”, ha rassicurato.

“Abbiamo deciso di aumentare le sequenze sui casi”, ha detto ancora il ministro, “per capire se c’è una presenza più significativa nel nostro Paese. È evidente che la variante è già entrata in tante comunità“. Ma, ricorda, “oggi siamo tutti più reattivi rispetto allo scorso anno.

Esiste un meccanismo di allarme che prima non c’era e questo è un bene per l’Europa”. Anche il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), predica calma: “Non ci sono ragioni scientifiche per questo allarme.

Dal punto di vista virologico serve uno studio accurato per valutare gli effetti sui vaccinati da pochi giorni a due settimane. Per ora abbiamo il sospetto che sia più contagioso ma saranno gli esperimenti a dirci se è più virulento“, dice, anche lui ospite del programma di Lucia Annunziata su Rai 3.

Leggi anche: Variante Omicron spaventa l’Europa: i vaccini sono efficaci? Speranza: “Difficile fermarla”

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