La lettera di Giacomo Leopardi al cugino: “Le amicizie non si dovrebbero rompere”

La Biblioteca Nazionale di Napoli ha acquisito una lettera di Leopardi con un pensiero sull’amicizia e indirizzata a un caro cugino residente a Roma.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli ha acquisito una lettera, a carattere privato, scritta da Giacomo Leopardi il 29 agosto 1823 al cugino, il marchese Giuseppe Melchiorri, residente a Roma.

Il testo autografato dal poeta rientra nelle collezioni napoletane, il fondo leopardiano della Biblioteca nazionale di Napoli che custodisce gran parte delle corrispondenze e dell’opera originale del poeta. Una volta accertata la paternità il ministero della Cultura ha esercitato il diritto di prelazione, facendo sì che la missiva non venisse venduta ai privati.

Gli sforzi della Biblioteca Nazionale di Napoli per arricchire l’opera leopardiana

leopardi- lettera

La lettera è stata acquistata ripiegata e imbraghettata nel primo volume dell’Epistolario del poeta, edito da Le Monnier, Firenze, del 1883, edizione in cui la lettera non risulta. Da parte della Biblioteca Nazionale di Napoli è in atto un costante lavoro di ricognizione dell’opera leopardiana. Dichiara così la direttrice della Biblioteca, Maria Iannotti, come riportato da Napoli Today:

La Biblioteca Nazionale di Napoli orgogliosa di essere custode dell’eredità del poeta più amato dagli italiani, è da tempo impegnata, sostenuta dalla Direzione generale Biblioteche del Ministero della Cultura, diretta da Paola Passarelli.

Si tratta di un costante e paziente sforzo di ricognizione per integrare ulteriormente anche il nucleo delle lettere scritte, invece, dallo stesso poeta e indirizzate a letterati, familiari ed amici, delle quali spesso si sono perse le tracce, compromesse dall’avvicendamento degli eredi.

Riguardo all’epistolario aggiunge: “Si rivela di fondamentale importanza per una maggiore comprensione della personalità e del pensiero di Leopardi svelando aspetti artistici, poetici e personali legati a specifici luoghi e momenti storici. Le testimonianze autografe delle lettere permettono di accertare e confermare fatti, già noti in letteratura e citati nelle copie pubblicate”.

Il rapporto tra Leopardi e il cugino

giacomo leopardi_lettera

Il poeta e il cugino Giuseppe Melchiorri sono quasi coetanei e condividono l’amore per gli studi filologici.

Tra di loro vi è un rapporto affettuoso alimentato dai frequenti soggiorni romani che hanno fatto sì che si instaurasse una certa confidenza. Nella lettera traspare la voglia di condividere opinioni, giudizi, riflessioni, inquietudini, speranze e delusioni. Riguardo al tema dell’amicizia si legge nel testo:

Veramente le amicizie o non si dovrebbero mai stringere, o strette che fossero non si dovrebbero mai rompere.

Sono però ben certo e bene persuaso che la colpa in ciò non sia stata vostra.

Leggi anche: Una storia d’amore è dolore e rinascita: tutto dipende da noi

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