Una storia d’amore è dolore e rinascita: tutto dipende da noi

Gli intrecci emotivi di “Camera 1057. Quella notte, d’improvviso”, il romanzo pubblicato con Cooper edizioni, di Ulisse Spinnato Vega. Qualche anticipazione.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

Un uomo, tre donne, una sciamana. Un racconto che si snoda tra due mondi: da una parte la politica, con le ipocrisie e gli artifici della tecnocrazia giuridica, dall’altra le filosofie orientali, i miti e i riti celtici. È il filo conduttore di “Camera 1057. Quella notte, d’improvviso” il romanzo di Ulisse Spinnato Vega, 47 anni, giornalista e scrittore siciliano trapiantato a Roma da oltre 20 anni. Spiega l’autore:

È una storia dal sapore noir che parla di politica nella misura in cui disvela alcuni dei meccanismi che portano alla formazione delle leggi, ma soprattutto è una storia d’amore, di dolore e di rinascita dedicata alla potenza ‘divina’ del femminino.

Il numero della camera d’albergo ha un valore particolare nella numerologia simbolica: indica principalmente il cambiamento in vista e la responsabilità delle nostre azioni che fa capo solo ed esclusivamente a noi.

Orlando è imprigionato nella sua irresolutezza e si trova di fronte a figure di donne che giganteggiano per la forza dei loro sentimenti.

Orlando, il protagonista, vive da 15 anni con Prisca, ma al tempo stesso ama Sara, una psicologa che pratica approcci legati all’intuizione e alla spiritualità dell’Est. Sara non è solo una relazione clandestina per Orlando, è una chance di redenzione, la leva per sconvolgere e ribaltare le logiche del mondo furbo, opportunista e cinico in cui lui è immerso da sempre.

Una trasferta di lavoro da Roma a Bari e una notte imprevista…

La seconda notte, nella camera di un hotel, la 1057, tutto cambierà. Accadono strani eventi che accomunano inspiegabilmente Prisca, Sara e persino Lisa, una vecchia fiamma che Orlando rivede a sorpresa dopo quasi 20 anni. La situazione è destinata a precipitare.

Prisca o Sara? Orlando dovrà scegliere tra due donne che ama

Una scelta complessa perché entrambe rimandano alle due metà della sua stessa natura. E proprio a pagina sessantaquattro che viene riportato un aspetto suggestivo dell’interiorità di Sara e del suo tormentato amore:

Sì, Sara sentiva di vivere ciò che stava accadendo come fosse il percorso di espiazione di una colpa. Una colpa che, ne era sempre più certa, aveva a che fare non tanto con il suo passato o con la storia della famiglia, ma piuttosto con una sua esistenza precedente. Peraltro, pensava che quel ménage con Orlando non fosse il suo unico castigo; c’erano altre cose, altre vicende della sua vita che non erano andate oppure non andavano, apparentemente, per il verso giusto.

O meglio: andavano come dovevano, ma le provocavano dolore. Lei era per molti aspetti una donna che il buonsenso comune definirebbe realizzata: amava il suo lavoro, era piena di amici che la adoravano, era molto corteggiata dagli uomini. Eppure sentiva il destino come un giudice impietoso, almeno nella vita presente. E sempre di più stava cercando un senso in correlazione a dimensioni altre, su terreni diversi dalle normali occupazioni dell’esistenza d’ogni giorno. Come se la pienezza fosse altrove, un altrove “religioso” in senso ampio, un altrove
fatto di spiritualità, di contatto autentico, extrarazionale con il mondo e con la natura.

Si stropicciò gli occhi che avevano acquistato una nuance cerulea ancora più profonda in quel pomeriggio carico di luce promettente. Sbadigliò, si stiracchiò senza alzarsi e riprese il telefono. I messaggi nelle chat erano un’infinità, quelli di Orlando erano poco meno di una ventina. Spesso lui faceva così: magari non le
scriveva per ore e poi a un tratto scoppiava come un vulcano con lapilli di parole, esplosioni di iperboli, colate di similitudini più o meno poetiche. Non lesinava mai coccole e attenzioni verbali, al tempo stesso si raccontava senza diaframmi, si apriva con generosità, le porgeva tutti i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi tormenti. E questo a Sara piaceva molto, moltissimo”.

Per continuare a immergersi in questo mondo sentimentale, per capire se e come si districheranno i nodi emotivi, non ci resta che scoprirne le pagine.

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Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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