Silvia Romano è atterrata a Ciampino: indossa una veste islamica, sorride e sta bene

Silvia Buffo
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Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Silvia Romano è libera ed è atterrata alle 14 all’aeroporto di Roma Ciampino, ad attenderla il premier Giuseppe Conte. La giovane volontaria milanese sarà condotta in caserma dai carabinieri del Ros. La ragazza è scesa dal piccolo aereo con indosso una veste islamica che le copriva la testa e le spalle, e la mascherina anti-covid, indossa anche i guanti. Un lungo applauso durato 5 minuti e campane in festa la accolgono contemporaneamente nella città di Milano alle 14 in punto per l’atterraggio del suo volo.

Da Roma a Milano, il grande benvenuto

Anche il rintocco delle campane della chiesa in fondo a via Casoretto accompagna il suo arrivo, è lì la casa di Silvia, dove abita con la mamma. I vicini fuori ai balconi, pieni di palloncini, applaudono per il flash-mob del suo rientro in Italia. Così come gli abitanti del quartiere hanno applaudito con gioia per sua liberazione.

Com’è andata la vicenda

Sul rientro della ragazza la viceministra degli Esteri, Marina Sereni, a Omnibus su La7:

In situazioni come quella di Silvia Romano la riservatezza e il silenzio sono determinanti. Fin dall’inizio, gli inquirenti e l’intelligence avevano intuito la “pista somala” dietro al sequestro, ad opera di formazioni fondamentaliste connesse, direttamente o meno, al gruppo Al Shabaab. Abbiamo chiesto alle autorità locali, inizialmente keniote, di non compiere atti che potessero compromettere l’incolumità di Silvia e da allora è cominciato un lavoro molto complesso e difficile.

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La ragazza è stata forte in tutto questo tempo

Aggiunge Sereni:

Negli ultimi mesi c’erano stati segnali positivi, sia che fosse in vita, sia che si potesse arrivare alla sua liberazione. Il ministro Di Maio ha parlato con lei e ne ha ricavato l’impressione che sia in buona salute, lo stesso ci dice il nostro Ambasciatore a Mogadiscio. La ragazza è stata forte in tutto questo tempo, lasciamola rientrare ora nella sua famiglia, sicuramente questo anno e mezzo l’ha provata ma ha avuto anche la forza di resistere.

C’è stata una cooperazione con i servizi turchi

Conclude il vice-ministro Sereni:

È stata determinante per identificare il luogo e agire al momento giusto. In queste situazioni, è importantissimo l’obiettivo finale che è la liberazione del prigioniero. In questo momento tutta la comunità nazionale aveva bisogno di una bella notizia e oggi al suo ritorno in Italia saremo tutti emotivamente vicini a Silvia Romano e alla sua famiglia.

Leggi anche: Silvia Romano: “Sto bene, sono stata forte e ho resistito”

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