Scuole, rientro in classe per 640 mila studenti. Azzolina: “Atto di responsabilità”

Ad oggi sono nove le Regioni che hanno visto rientrare in classe gli studenti delle scuole superiori. C'è chi suggerisce prudenza, mentre in Lombardia aumentano le occupazioni lampo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Rientro in classe oggi per oltre 640 mila studenti delle scuole superiori di quattro Regioni italiane: i 256 mila del Lazio, a cui si aggiungono i 13 mila del Molise, i 176 mila del Piemonte e i 196 mila dell’Emilia Romagna.

A questi si sommano gli altri ragazzi delle Regioni Toscana, Valle d’Aosta e Abruzzo che frequentano in presenza al 50% già dall’11 gennaio. Solo in Alto Adige e Trentino le scuole sono riaperte dal 7 gennaio.

Il rientro in classe regione per regione

rientro in classe

Sono in totale nove le regioni italiane che hanno ripreso le lezioni in presenza.

Oggi sarebbero dovute tornare in classe anche Lombardia e Sicilia ma, appartenendo alla zona rossa, dovranno invece continuare con la didattica a distanza.

Nelle Marche invece le scuole superiori dovrebbero riaprire il 1º Febbraio. Al riguardo il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, si è così espresso:

Se l’andamento della curva rimarrà con l’Rt sotto a uno anche nella prossima settimana, credo che potremmo pensare a un  provvedimento di anticipo del rientro al 50% delle superiori.

Il 1 febbraio è prevista anche l’apertura delle scuole superiori in Sardegna, Veneto, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia.

Leggi anche: Riapertura scuola, chi apre e chi no: le decisioni regione per regione

Rientro in classe, la posizione del Comitato tecnico scientifico

Dopo una richiesta del Governo riguardo all’esigenza di un’indicazione precisa sul rientro in classe, il Comitato tecnico scientifico si è riunito d’urgenza. Dal confronto è emerso un parere positivo sul rientro in classe, sempre nella misura del 50%, al massimo 75%, come previsto anche dal Dpcm del 14 gennaio.

Se qualche Regione italiana volesse agire diversamente, se ne assumerà le responsabilità, commenta il Cts nel verbale stilato a seguito della riunione. Inoltre tende a precisare che si sono delle differenze per il livello dei contagi all’interno delle Regioni e queste vanno tenute in considerazione.

La sua posizione in generale è favorevole e il ritorno in classe rappresenta una “condizione imprescindibile e non più procrastinabile per il grave impatto che l’assenza di esso ha sull’apprendimento e la strutturazione psicologica e di personalità degli studenti che, in questa particolare fascia d’età, possono essere fortemente penalizzati dall’isolamento domiciliare”.

Rientro in classe, il parere del ministro dell’istruzione Azzolina

rientro in classe_azzolina

Anche il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina è rimasta molto soddisfatta in merito al parere espresso dal Cts, come dimostrato dal suo intervento su Facebook.

L’Azzolina spera che gli animi si rasserenino dopo il chiaro parere del Comitato, il quale oltre a ricordare che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus ha ribadito che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale”.

Inoltre il ministro ha evidenziato che:

Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno.

Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani.

Scioperi contro il rientro in classe

rientro in classe_scioperi

Da parte delle scuole il rientro in classe non è stato visto in termini positivi.

Nel Lazio ad esempio prima delle vacanze di Natale la situazione era migliore, essendo in zona gialla, ma le scuole erano chiuse. Ora che la Regione è diventata arancione e la situazione dopo le feste natalizie si è aggravata, con un rialzo dei contagi, si è deciso per il ritorno a scuola.

Come riportato dal quotidiano il Faro, la posizione delle scuole superiori di tutta la provincia di Latina, che per oggi hanno concordato uno sciopero, è di disapprovazione nei confronti delle decisioni prese da Governo e Cts.

Gli scioperi sono previsti in tante altre città italiane. A Roma gli studenti manifesteranno in Campidoglio e davanti al ministero dell’Istruzione. Le manifestazioni sono però iniziate già da venerdì.

In Lombardia invece c’è uno scenario differente. Essendo zona rossa non è previsto un rientro a scuola. L’autonomia studentesca sta crescendo, insieme al movimento “Priorità alla scuola”.

Molti studenti realizzano occupazioni lampo, come ad esempio quello tenuto da una ventina di studenti al liceo scientifico Vittorio Veneto. I ragazzi hanno occupato e dormito nel cortile della scuola con dei sacchi a pelo. Diversi anche i presidi fuori dai cancelli dei licei.

Leggi anche: Roma, licei in protesta: si sciopera per un “rientro a scuola in sicurezza”

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