Scoperto un composto naturale che intrappola il Covid: “Un’ulteriore terapia per trattare il virus”

L'I3c è un composto naturale capace di impedire al virus di uscire dalla cellula: la lotta al Covid non si vince con i vaccini.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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La natura contro il Covid. Se al virus SARS-CoV-2 servono degli enzimi per uscire dalle cellule infettate e diffondersi attraverso i tessuti, esistono anche dei composti naturali in grado di bloccarli: impedendo l’attività enzimatica, il virus non riesce a uscire e moltiplicarsi.

Da un gruppo di ricercatori italiani, francesi e americani arriva la scoperta: l’Indolo-3 Carbinolo (I3C), un composto naturale e ben tollerato dall’organismo umano, bloccando il virus in uscita, potrebbe essere utilizzabile come antivirale sia in forma singola che in combinazione con altre terapie.

La lotta al Covid non si ferma: il vaccino non basta

La lotta al Covid non si ferma: il vaccino non basta.

Pubblicato sulla rivista scientifica “Cell Death & Disease” (Nature), lo studio è il risultato del coordinamento tra Giuseppe Novelli (Università di Tor Vergata e Università del Nevada) e Pier Paolo Pandolfi (Università di Torino, Università del Nevada), in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, Istituto Spallanzani di Roma, l’Università San Raffaele di Roma e diverse Istituzioni USA (Harvard, Yale, Rockfeller, NIH, Mount Sinai, Boston Univ), canadesi (University of Toronto) e francesi (INSERM Parigi, Hôpital Avicenne).

La scoperta: degradando il glucosinolato glucobrassicina, presente in quasi tutte le piante crocifere come broccolo, cavolo, cavolini di Bruxelles o cavolfiori, si ottiene l’indolo-3-carbinolo (I3C), una sostanza organica naturale con effetto anticancerogeno, antiossidante e anti-aterogenico, che sembra stia dando ottimi risultati nella lotta al Coronavirus.

Gli studi sulla sostanza in questione procedono con l’obiettivo di poterne verificare a breve tutte le supposte proprietà, inclusa la capacità di diminuire la crescita del papilloma virus in colture cellulari.

In attesa di approvazione definitiva del farmaco, il fatto I3C sia già utilizzato per altri trattamenti, sembra poter far ben sperare.

Leggi anche: L’Ema dà il via libera al vaccino Astrazeneca: “È sicuro ed efficace”

Covid, si attendono buone notizie dalla scienza

Lotta contro il Covid: si attendono buone notizie dalla scienza.

Avere a disposizione un farmaco naturale capace di contrastare il Covid significherebbe non solo possedere un’arma in più, fondamentale visti i continui mutamenti del virus che rischiano di rendere inefficaci i vaccini, ma garantire anche a coloro che non possono vaccinarsi la possibilità di difendersi.

Spiega Pier Paolo Pandolfi:

Dobbiamo pensare a lungo termine.

I vaccini, pur essendo molto efficaci, potrebbero non esserlo più in futuro, perché il virus muta, e quindi è necessario disporre di più armi per combatterlo.

La scoperta su I3C è importante e ora dobbiamo avviare studi clinici per dimostrare la sua potenziale efficacia.

Sarà importante valutare se I3C possa anche ridurre le gravissime complicazioni cliniche che molti pazienti sperimentano dopo aver superato la fase acuta dell’infezione.

Questo rappresenterà un grave problema negli anni a venire, che dovremo gestire.

Dobbiamo anche andare avanti nella ricerca farmacologica, per identificare ulteriori composti e terapie efficaci adesso per Covid-19, e per altri virus che saremo chiamati ad affrontare in futuro.

Mentre Novelli precisa:

Un vaccino è solo una misura profilattica.

Dobbiamo testare il farmaco in studi clinici con pazienti covid-19 per valutare rigorosamente se può prevenire la manifestazione di sintomi gravi e potenzialmente fatali.

Avere più opzioni per il trattamento, in particolare per i pazienti che non possono essere vaccinati, è di fondamentale importanza per salvare sempre più vite umane e contribuire a una migliore condizione e gestione della salute pubblica.

Si attendono buone notizie.

Leggi anche: È italiano lo studio sul monoclonale Gsk: l’anticorpo funziona anche contro le varianti

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