Savinio in mostra a Roma nelle stanze del Palazzo Altemps tra gioco, mito e incanto

Tra antico e moderno, estetica e ironia, memoria e fantasia si riscopre un artista singolare ed eclettico le cui opere si fondono incredibilmente con la bellezza dell'Altemps. Ed è magia.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Savinio in mostra a Roma, al Palazzo Altemps fino all’13 giugno.

Conosciuto più come scrittore che come artista, nell’ambito dell’arte nascosto dall’ombra del nome di quel colosso di suo fratello, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico, è un’artista, almeno per molti, tutto da scoprire.

Nelle stanze allestite per l’esposizione, tra colori vivaci, atmosfere giocose e rimandi alla mitologia, quel che trapela è felicità, una felicità quasi incorruttibile come quella con cui nell’infanzia si guarda la realtà e il mondo.

Savinio in mostra a Roma: Savinio. Incanto e mito

Savinio in mostra a Roma: Savinio. Incanto e mito.

Parte il conto alla rovescia e finalmente a breve riapriranno i musei: da lunedì potremmo ricominciare a fruire dell’inestimabile patrimonio culturale di cui godiamo.

Allestita già da tempo, la retrospettiva esposta al Palazzo Altemps, Savinio. Incanto e mito, curata da Ester Coen e organizzata da Electa, è rimasta bloccata per intere settimane. Come tutte le altre esposizioni del resto. Ma, visto che rimarrà aperta al pubblico fino al 13 giugno, resta ancora tempo per lasciarsi incantare dall’arte immaginaria di Alberto Savinio.

Savinio in mostra a Roma: le stanze dell’Altemps tra l’incanto e il mito

I colori vivaci e le forme geometriche dei giocattoli raffigurati nelle tele riportano indietro nel tempo e riaccendono il ricordo della fanciullezza, una fanciullezza che diventa chiave di lettura del mondo e della realtà. Più che malinconia, si desta quella felice nostalgia che riporta alla mente il tempo della spensieratezza e della giovinezza: montagne, isole, spiagge non sono che lo sfondo e metafora del viaggio di ritorno all’infanzia.

Nella sala del Galata suicida, statua romana che dà anche il nome allo spazio in cui viene conservata, vengono poi raccolte le opere che l’artista ha realizzato per l’allestimento dell’Edipo Re alla Scala di Milano nel 1948 con le musiche di Stravinskij, e per I racconti di Hoffmann con musiche di Offenbach, di nuovo alla Scala nel 1949.

Infine, c’è la mitologia: l’Apollo del 1931, Les Dioscures del 1929 e, dello stesso anno, anche il Prometeo. Cuore dell’ultima sezione sono le figure mitologiche che non solo richiamano le radici greche dell’artista, ma che nelle sale del sinuoso palazzo romano, uno dei più bei edifici della Capitale nonché una delle sedi del Museo Nazionale di Roma, creano una connessione unica tra la visione dell’artista e la magia delle stanze in cui la stessa viene ospitata.

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Savinio in mostra a Roma: pervasi dalla felicità si scopre l’essenza di un classico

Savinio in mostra a Roma: pervasi dalla felicità si scopre l'essenza di un classico.

Savinio in mostra a Roma: tra antico e moderno, estetica e ironia, memoria e fantasia, le oltre 90 opere, che risalgono per la maggior parte agli anni Trenta e che provengono da collezioni private, personali e societarie, e da alcuni musei (il Mart di Trento e Rovereto, la Galleria Nazionale di Roma, il Museo civico d’arte di Pordenone, il Museo d’arte moderna Mario Rimoldi delle Regole d’Ampezzo, la Pinacoteca comunale di Faenza, il Musée d’Art Moderne de Paris), traslano il visitatore in un vero e proprio magico viaggio.

La seriosità è sempre smorzata dai toni vivaci. La cifra prima di questa esperienza quasi mistica è proprio la felicità, una felicità dirompente e pervasiva che fa di Savinio un “classico”. Connotazione che raramente si attribuisce ad artisti del ventesimo secolo, ma che sembra l’unica calzante e appropriata in risposta a quel sentimento da cui ci si ritrova sopraffatti camminando per le stanze dell’Altemps e che rende l’arte del pittore capace di andare oltre ogni diacronia e attuale ad ogni tempo.

La felicità è cosi espressione di una relazione intima che si crea tra le opere e il visitatore che ne resta ammaliato.

Savinio in mostra a Roma: tele, ma anche libri e manoscritti

Savinio in mostra a Roma: tele, ma anche libri e manoscritti.

Nella sala dove comincia e termina la visita trovano spazio i libri e manoscritti dell’autore. Manuali curati a tuttotondo dall’artista che ne rivelano e manifestano la poliedricità nonché unico talento, quello di un uomo ad un tempo musicista, scrittore, pittore, costumista, scenografo, polemista e critico.

Di nuovo, osservando la cura dedicata a libri, testo e copertine quel che torna ed emerge è il gioco, giocattoli sono tutto e dappertutto.

Alberto Savinio, l’artista “polifonico, pirotecnico e sperimentatore”

Ad impreziosire la retrospettiva vi è poi il catalogo “Savinio. A-Z“, curato da Ester Coen e pubblicato da Electa.

Si tratta di una vera e propria enciclopedia ‘contemporanea’, in cui le voci di 31 autori confluiscono a narrare personalità di un artista singolare ed eclettico come Alberto Savinio.

Ester Coen racconta quel Savinio in mostra a Roma:

Da questa continua dissonanza di pezzi che si incastrano, di tessere accostate senza apparente logica, di schegge deposte come per caso sullo spartito, sulla pagina, sulla tela, Savinio genera quel caleidoscopico spettacolo come chimerica apparizione di universi capricciosi e perturbanti.

Un clamoroso fuoco d’artificio frizzante, euforico, scintillante e brioso che schizza e incide note, parole e colori con esuberanza impetuosa ed effusiva creando scompiglio e mescolando registri in una dimensione altamente polifonica.

Polifonia come segno di un artista pirotecnico e sperimentatore: musicista, scrittore, pittore, costumista, scenografo, polemista, critico.

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