Oggi è San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

In questa giornata non si può fare a meno di ricordare l'articolo 21 della Costituzione italiana comma secondo che recita: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Il 24 gennaio la Chiesa Cattolica commemora San Francesco di Sales patrono dei giornalisti.

Il santo di origini francesi nacque in un paese dell’alta Savoia nel 1567. Dopo aver studiato alla famosa Università di Padova, allora sotto il dominio veneziano, fu ordinato sacerdote nel dicembre del 1593.

Chi è San Francesco di Sales

Nel 1923 Papa Pio XI affidò a San Francesco di Sales i giornalisti con la sua enciclica “Rerum Omnium Perturbationem” promulgata esattamente nel terzo centenario della morte del Santo che era stato canonizzato nel 1665 da Alessandro VII papa Chigi.

L’affidamento dei giornalisti a San Francesco di Sales è dovuto al fatto che, secondo le cronache del tempo, in vita egli era solito predicare moltissimo e scrivere sermoni fino a tre volte al giorno. Spesso non soddisfatto della partecipazione dei fedeli scriveva i sermoni su dei fogli affiggendoli al muro oppure consegnandoli direttamente nelle case dei fedeli.

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e co-patrono deglo scrittori

Sono varie le cronache del tempo che riferiscono questo tipo di episodi tuttavia sono pochi i sermoni pervenuti in forma stampata ma questo non esclude che San Francesco di Sales abbia potuto scrivere a mano quei volantini.

Era certamente un ottimo comunicatore sia dal pulpito che nel contatto con i fedeli. Per questo motivo oltre a essere patrono dei giornalisti è anche co-patrono degli scrittori.

Tipicamente la chiesa commemora chi è canonizzato nella data della sua morte. San Francesco di Sales è morto il 28 dicembre ma la commemorazione è stata spostata al 24 gennaio per evitare la sovrapposizione con il periodo di Natale.

La polemica contro i calvinisti

Per spiegare la sua fama di comunicatore occorre dare uno sguardo alla storia. Si è trovato a vivere tra il XVI e il XVII secolo ovvero nel periodo della Controriforma Cattolica.

È stato vescovo di Ginevra, città teatro di forti turbolenze religiose a causa della presenza del calvinismo. Nelle sue opere sono presenti numerosi scritti di polemica contro i calvinisti, opere composte tra il 1598 e il 1600.

Il libro per il quale è ritenuto più famoso è “Introduction à la vie dévote”.

Il giornalismo oggi

Il lavoro del giornalista oggi non è semplice questo è sotto gli occhi di tutti. La stampa è libera solo in alcuni Paesi e non tutte le costituzioni riconoscono la libertà di stampa come fa la nostra all’articolo 21.

Il comma secondo di tale articolo recita infatti “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Ciò che per noi appare dato e scontato non è in realtà un diritto riconosciuto in tutto il mondo.

Secondo la classifica dell’associazione Reporter Senza Frontiere anche l’Italia ha una discreta condizione di libertà di stampa posizionandosi al quarantaquattresimo posto in classifica mondiale.

Gli Stati Uniti sono addirittura al quarantottesimo a dispetto dello stereotipo di “Patria della libertà”. Il paese che secondo RSF gode di una maggiore libertà di stampa è la Norvegia.

Il 24 gennaio la Chiesa Cattolica commemora San Francesco di Sales patrono dei giornalisti.

In questa giornata non si può fare a meno di ricordare i giornalisti che hanno perso la vita per raccontare la verità, per fare il loro dovere e seguire la loro vocazione.

Vanno ricordati anche coloro che tutt’ora si trovano in regime di oppressione o detenzione sia per motivi politici che criminali. In definitiva il giornalista dovrebbe sempre avere un solo padrone, la verità.

È ovvio che non si può prescindere la lente del cronista da quella che è la linea editoriale ma, in definitiva, questa lente dovrebbe essere trasparente limitandosi a raccontare al lettore ciò di cui il giornalista viene a conoscenza.

Questo è quello che bisogna augurarsi per il futuro senza distinzione ideologia politica, di sigle sindacali, categorie professionali, carta stampata, web o altri media. Ciò che interessa è soltanto la cronaca della verità.

Questo è quello che ognuno si augura nell’interesse della stampa e del pubblico che si fida di chi scrive e racconta.

Leggi anche: Giornata mondiale dell’educazione 2021, in piena pandemia più sentita che mai

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Domenico Di Sarno
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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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