Salario minimo, sentenza storica della Cassazione: “Illegali paghe indegne, va introdotto”

La svolta arriva dalla Corte di Cassazione attraverso una sentenza, che le opposizioni non hanno tardato a definire di "portata storica”

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Ci sono novità sul caldissimo fronte del salario minimo. La svolta arriva dalla Corte di Cassazione attraverso una sentenza che le opposizioni non hanno tardato a definire di “portata storica”. In breve, i giudici costituzionali hanno ammesso l’esistenza del “lavoro povero”, stabilendo che il magistrato può individuare un “salario minimo costituzionale” che possa assicurare “una vita libera e dignitosa” al lavoratore.

La decisione ha fatto riferimento soprattutto all’articolo 36 della Costituzione, specie nella parte che stabilisce che “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro” e comunque “sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Salario minimo, esultano le opposizioni dopo la sentenza della Corte

Salario minimo, sì della Cassazione in una sentenza storica

Come anticipato, la svolta segnata dalla Corte sul salario minimo ha ricevuto l’immediato plauso delle opposizioni. La segretaria del Pd Elly Schlein ha esultato definendo la sentenza della Corte costituzionale “un’indicazione che conferma la necessità e l’urgenza di stabilire un salario minimo secondo i principi stabiliti dalla Costituzione”.

Il Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro ha parlato di “una pronuncia decisiva perché dice a chiare lettere che da sola la contrattazione collettiva non può bastare”. “Di fronte a questo storico consolidamento giurisprudenziale – hanno osservato i pentastellati – il M5S è convinto che l’approvazione del salario minimo legale sia un passaggio non più rinviabileperché non è più accettabile che nel 2023 si viva in povertà pur lavorando”.

Il leader di Azione Carlo Calenda, anche lui da sempre favorevole alla misura, ha commentato la notizia lanciando un appello: “Con la sentenza che conferma la necessità di un salario minimo legale, la Cassazione è arrivata dove finora il Governo ha temporeggiato. Ora basta ritardi, dimostriamo che anche la politica sa riconoscere che il diritto a uno stipendio dignitoso è garantito dalla Costituzione”.

Salario minimo, la maggioranza di Governo: “Opposizioni fanno propaganda”

Molto diverso il clima nella maggioranza di Governo, con la ministra del Lavoro Elvira Calderone che dopo la sentenza della Corte di Cassazione ha sottolineato: “Il salario minimo per legge dimentica la contrattazione che ha dato luogo a una stagione importante di rinnovi” riconoscendo comunque che occorre “tenere conto dei giudici quando dicono che la contrattazione da sola non basta e questo è il lavoro che farà il Cnel”.

Regalerei uno specchio alle forze di opposizione, che oggi corrono dietro al vessillo di un salario minimo buono solo per la propaganda, dopo aver governato da ignavi per oltre dieci anni, senza fare nulla di concreto per migliorare i salari dei lavoratori”, l’attacco della viceministra del Lavoro e delle politiche sociali di Fratelli d’Italia, Maria Teresa Bellucci.

Salario minimo, la pronuncia della Corte sulla vicenda di un lavoratore di Torino

Ma cosa ha portato alla pronuncia della Corte di Cassazione sul salario minimo? Il ricorso in Cassazione era arrivato per la vicenda di un lavoratore della vigilanza privata non armata impiegato a Torino, che si era rivolto ai magistrati lamentando che la sua retribuzione era troppo bassa. Motivo per cui l’uomo chiedeva che fosse accertato il suo diritto a percepire un trattamento base non inferiore a quello del Contratto collettivo nazionale dei portieri.

Il lavoratore in primo grado aveva vinto e la società era stata condannata a pagare 20 anni di differenze retributive. In seguito, la Corte d’Appello aveva fatto marcia indietro rinviando ai contratti collettivi di settore, ma la Cassazione ha ribaltato questa sentenza.

Salario minimo, tra Governo e opposizione

Sul fronte salario minimo, d’altronde, tardavano ad arrivare novità. Una timida apertura c’era stata la scorsa estate da parte della Premier Meloni, che aveva deciso di incontrare i leader dem, pentastellati, di Azione e Avs assieme a una delegazione di ministri.

L’apertura dell’esecutivo era arrivata dopo la sospensiva di 60 giorni di inizio agosto, che aveva rinviato la discussione sulla proposta di legge che mira a introdurre una soglia minima di 9 euro l’ora per gli stipendi dei lavoratori a settembre o ottobre.

Alla decisione di incontrare le opposizioni si era giunti dopo le proteste che avevano travolto il Governo a seguito dell’approvazione della sospensiva, che era stata incassata in modo spiccatamente polemico. “La maggioranza fugge di fronte a un problema reale”, aveva tuonato allora la segretaria del Pd Elly Schlein. E le aveva fatto eco il leader pentastellato Giuseppe Conte, che aveva sottolineato: “Dialogo proposto dalla Premier Meloni? Solo parole”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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