Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma: una mostra sui cambiamenti globali dell’ultimo ventennio

L'11 giugno inaugurerà la quarta edizione dell'Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma, che richiamerà molte personalità di spicco del settore dell'arte, supportandone lo sviluppo.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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A Roma torna l’Esposizione Triennale di Arti Visive, l’11 giugno aprirà la sua IV edizione dal titolo “ANNI VENTI-Global Change”.

Articolata su cinque diverse sede espositive, la rassegna a ingresso libero indagherà i cambiamenti globali dell’ultimo ventennio.

L’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma: “Per porre domande e suggerire risposte”

L'Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma: "Per porre domande e suggerire risposte".

Dall’11 giugno tornerà a Roma l’Esposizione Triennale di Arti Visive alla sua quarta edizione. La mostra coinvolgerà oltre duecento artisti italiani nonché cinque luoghi espositivi della Capitale: Galleria del Cembalo –Palazzo Borghese (Largo Fontanella Borghese 19), Palazzo della Cancelleria (Piazza della Cancelleria 1), Galleria della Biblioteca Angelica (Piazza di S. Agostino 8) Palazzo Velli-Expò (Piazza di Sant’Egidio 10) e Medina Rome Art Gallery (Via Angelo Poliziano 32-34-36).

Sostenuta dal Gruppo Start, organizzazione che si occupa di editoria e mostre d’arte internazionali, con il patrocinio morale del Ministero dei Beni Culturali, la mostra curata da Gianni Dunil, già Direttore Artistico nella Biennale di Venezia Arte 2018 per Padiglioni Esteri, e Mario Bernardinello, ha il pregio di richiamare numerose personalità italiane di spicco nel settore dell’arte a favore del suo sviluppo.

In particolare, tra i critici e gli storici d’arte, risaltano anche quest’anno i nomi di Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio.

Il noto storico Daniele Radini Tedeschi, che inaugurerà la rassegna, ha dichiarato:

L’arte è sempre occasione per far avvicinare gli artisti, aprire al dialogo, all’incontro e al confronto di visioni ideologiche diverse.

Credo sia necessario, a maggior ragione oggi, testimoniare con opere d’arte la cultura del presente: “immortalare” tale periodo non semplice, a volte contraddittorio, sicuramente problematico per porre domande e suggerire risposte.

La città di Roma, con tale manifestazione, potrà accogliere un interessante fervore culturale,viatico per il domani.

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“ANNI VENTI-Global Change”, una riflessione sui tempi attuali

"ANNI VENTI-Global Change", una riflessione sui tempi attuali.

Oltre duecento artisti con più di trecento opere inviteranno i visitatori a riflettere sull’ultimo ventennio, a sondare i cambiamenti climatici, sociali e geopolitici che l’hanno caratterizzato e che hanno modellato la società odierna.

Come finestra sulla nostra contemporaneità, inevitabile sarà anche il confronto con la pandemia e con il disagio interiore causato dall’isolamento e dal distanziamento sociale.

Colori, gesti performativi, sculture e scatti fotografici proporranno diverse reazioni alla situazione odierna nonché riflessioni sui tempi attuali, caratterizzati al contempo sia da una forte complessità del vivere sia da un’entusiastica spinta alla rinascita, alla ripartenza.

Come dimostra lo stesso titolo, in un tale contesto inesorabile si fa anche il richiamo a quei famosi e “Ruggenti Anni Venti”, afflitti dai dolori della Prima Guerra Mondiale e la seguente febbre epidemica spagnola, ma rinvigoriti dalla voglia di rinascita e animati dalla fioritura di un nuovo dinamismo culturale.

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L’esposizione di Triennale di Arti Visive è uno spazio di confronto reale

Gli artisti abbandono la figura e la forma a favore di un inconscio che plasma la materia, dà vita alle opere e restituisce vigore all’arte informale, una corrente artistico-pittorica nata negli anni 40’ del Novecento, oltre mezzo secolo fa, proprio in risposta alla devastazione, al vuoto e alla mancanza di punti fermi, certezze a seguito del primo grande conflitto mondiale.

L’Esposizione di Arti Visive però non mira a riproporre l’arte del passato, ma piuttosto a recuperare il senso di uno stilema alla luce dei tempi che corrono.

Ogni artista che riflette sulla crisi climatica, sociale e sanitaria diviene eco della collettività e apre nuovi spazi di dialogo, relazione e scambio. La mostra è quindi il luogo dove nascono e si confrontano idee e opinioni e dove, inesorabilmente, all’attenzione del pubblico si pongono nuove questioni.

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