Roma Sotterranea, chiudono i bunker dei Savoia e Mussolini: il Comune dimentica i contratti

Quando la burocrazia mina la cultura: il caso del bunker dei Savoia a Villa Ada e del bunker di Mussolini a Villa Torlonia.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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I bunker dei Savoia e di Mussolini, dopo stagioni propizie, sono ufficialmente chiusi a partire dal 20 marzo.

Causa Covid? Non proprio. Anche se non ci fosse stata la pandemia, ora sarebbero chiusi comunque, almeno fino alla pubblicazione del nuovo bando e alla selezione dei nuovi assegnatari.

Grazie all’impegno di Roma Sotteranea, i bunker di Mussolini a Villa Torlonia e quello dei Savoia a Villa Ada sono stati ripuliti e aperti al pubblico.

Grazie al Comune di Roma, che ha dimenticato di avviare le procedure burocratiche per una nuova assegnazione, torneranno alla loro primitiva incuria.

Manuale: come far fallire ciò è bello e funziona.

I bunker dei Savoia e di Mussolini abbandonati a degrado e incuria

Roma Sotteranea è l’associazione che, occupandosi di valorizzare e far conoscere il patrimonio storico e culturale che si trova sotto i piedi dei romani, per anni ha gestito i bunker dei Savoia e di Mussolini.

Nonostante circa un anno e mezzo di pandemia, il bilancio degli ingressi è stato più che positivo: circa 3.400 persone hanno visitato il bunker di Villa Ada, mentre a Villa Torlonia si sono contati ben 11.700 visitatori, di cui 1.500 studenti di classi di elementari, medie e licei.

Malgrado la buona volontà dei volontari a continuare con la gestione dei siti e malgrado il pubblico si sia già dimostrato interessato alle visite, l’associazione lo scorso lunedì ha dovuto sgomberare: niente si è potuto contro la burocrazia.

Ancora non è stata fissata la data per un nuovo bando rischiando così di condannare le due strutture all’abbandono.

Abbiamo chiesto di poter continuare a manutenerli in attesa di un nuovo affidatario ma non ci è stato concesso.

Spiega Giorgio Lotti di Roma Sotterranea. Meglio ‘adempiere’ beghe burocratiche e lasciare i siti al degrado e all’abbandono piuttosto che lasciare che un’associazione se ne prenda cura.

Essere almeno nominati custodi ci avrebbe permesso non solo di prenderci cura dei bunker nei prossimi mesi, ma anche di lasciare il mobilio che abbiamo portato all’interno dei siti.

All’arrivo dei nuovi assegnatari, avremmo messo loro a disposizione quei materiali, se avessero voluto.

Ma abbiamo dovuto smontare tutto.

Roma sotterranea, il bunker dei Savoia

I bunker dei Savoia e di Mussolini.

Realizzato tra il 1942 e il 1943 per la famiglia Savoia, il bunker che sorge nei pressi della Palazzina Reale era il rifugio che, scavando nella collina, il Re Vittorio Emanuele III aveva fatto costruire per sé e la sua famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Abbandonato per circa 70 anni, il bunker è stato recuperato e aperto alle visite nel 2016 grazie ad un bando pubblico che ha reso possibile la collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali del Comune di Roma e Roma Sotterranea.

Scaduta la convenzione nel 2017, il bunker è stato riaperto a marzo 2018, quando Roma Sotterranea, sempre attraverso un bando pubblico, è risultata di nuovo assegnataria del sito.

Leggi anche: Roma, strappata ai Tredicine l’antica Villa dei Mosaici: diventerà casa-museo nel cuore dell’Appia Antica

Roma sotterranea, il bunker di Mussolini

I bunker dei Savoia e di Mussolini.

Tra il 1925 e il 1943 Mussolini visse a Villa Torlonia e, non soddisfatto delle cantine trasformate in rifugio antiaereo, in quanto lontane dall’abitazione e poco sicure, nel 1941 fece trasformare il seminterrato del Casino Nobile dotandolo di porte antigas, sistema di aerazione e copertura in cemento.

Il vero bunker risale però al 1942, quando il Duce fece costruire una struttura cilindrica 6 metri sotto terra, protetta da 4 metri di cemento armato. Il lavoro non venne mai completato né il bunker mai usato dallo stesso Mussolini. Furono dei civili a trovarvi rifugio durante i bombardamenti.

Aperture e chiusure: aperto al pubblico a partire dal 2014, venne chiuso nel 2016 per poi essere riaperto nel 2018 grazie alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e all’opera dell’Associazione Roma Sotterranea. E ora i battenti sono di nuovo chiusi, e a data da destinarsi.

Il futuro del bunker dei Savoia e di Mussolini


Ecco che ci risiamo, la solita solfa: ciò che è bello e funziona è destinato a chiudere e fallire.

Costruiti negli anni Quaranta del Novecento quei rifugi antiaereo sono parte del nostro patrimonio storico e culturale.

Perdere la cultura per incapacità governativa, debolezza politica e inettitudine amministrativa è la nostra condanna: questa la storia di una città sottomessa a una burocrazia includente e degenerativa.

Leggi anche: Il Cristo Redentore al restauro per i suoi 90 anni: a Rio si riporta in auge una delle sette meraviglie del mondo

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