Catania, coppia gay invitata a scuola per parlare con gli studenti: i genitori boicottano l’incontro

Carlo e Christian, genitori gay, avrebbero dovuto raccontare la loro storia in un liceo di Catania, ma l'incontro è stato annullato dalle proteste dei genitori.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Negli ultimi giorni è nuovamente entrato al centro del dibattito politico il ddl Zan, la cosiddetta legge contro l’omotransfobia. Il disegno di legge, sostenuto da Pd, M5S, Italia Viva e LeU, dopo l’approvazione della Camera è rimasto bloccato al Senato a causa delle posizioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: il centro-destra, infatti, ha definito il provvedimento non prioritario, non consentendo così la discussione in commissione Giustizia.

Lo status di “non urgenza” della norma sostenuto dal centro-destra viene però puntualmente contraddetto da episodi discriminatori, più o meno gravi, che la comunità LGBTQ+ si trova costretta ad affrontare praticamente a cadenza giornaliera.

L’ultimo è accaduto a Catania ad una coppia di genitori gay riminese, Carlo Tumino e Christian De Florio, padri di due gemelli: i giovani avrebbero dovuto parlare di “omogenitorialità” ai ragazzi di un liceo artistico riuniti in assemblea, attraverso una video conferenza appositamente organizzata.

Così dopo l’ok del Preside, l’assemblea d’istituto si è tenuta, ma senza Carlo e Christian: la scuola, infatti, ha improvvisamente annullato tutto, facendo così sfumare l’occasione di poter mostrare agli studenti la realtà delle famiglie arcobaleno. Perché? A quanto pare, a causa delle richieste dei genitori degli studenti.

Rifiutato l’intervento di due genitori gay all’assemblea scolastica: i genitori degli studenti si sono opposti

 genitori gay all'assemblea scolastica

Carlo Tumino e Christian De Florio sono una coppia di genitori gay molto coraggiosa, non necessariamente in senso positivo: in questo caso specifico, “coraggio” significa avere la forza sufficiente per decidere di divenire genitori nonostante le opinioni indesiderate e non necessarie di sconosciuti, nonostante le offese umilianti che saprai che arriveranno, maligne ed impietose. E che infatti non si sono fatte attendere.

I due avrebbero dovuto prendere parte il 29 marzo all’assemblea degli studenti del liceo artistico Emilio Greco di Catania per raccontare la loro storia: di come fossero riusciti a coronare il sogno della genitorialità negli Stati Uniti tramite la gestazione per altri e di come adesso si prendessero cura dei loro due gemelli, Julian e Sebastian.

Non di certo un “indottrinamento”, ma una semplice testimonianza da genitori gay unita ad un breve excursus “sullo stato dell’arte dei diritti civili in Italia e poi domande dirette, per capire come affrontare quel brutto mostro chiamato accettazione“. Ma questo non è stato possibile.

Stando a quanto riportato da Carlo e Christian nel loro blog (e pagina facebook) “Papà per scelta”, l’iniziativa, che era stata apoggiata in un primo momento dal Preside della scuola, sarebbe poi improvvisamente svanita in un nulla di fatto. E non di certo a causa dell’opposizione degli studenti che anzi, sottolinea la coppia nel post di denuncia, “ci hanno chiamato in causa perchè alcuni loro compagni mostrano ancora vergogna nel mostrarsi in pubblico come sono“. E il perché si capisce bene.

L’intervento dei genitori gay era stato preparato nel dettaglio, firmato dal Preside e inserito al terzo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea, ma all’improvviso il dietrofront: l’incontro è stato cancellato attraverso una circolare. “Pare che alcuni genitori si siano ribellati ritenendo inopportuno trattare un tema così a scuola“, si legge.

 genitori gay all'assemblea scolastica

E non si capisce esattamente cosa sia inopportuno. Sensibilizzare le persone non è inopportuno. Ciò che è inopportuno, al massimo, è pensare che raccontare l’omosessualità possa condizionare le scelte sessuali dei propri figli: l’orientamento sessuale non si sceglie, né può essere condizionato da racconti esterni.

Ciò che è inopportuno è che esistano ancora genitori così terrorizzati dall’idea di un figlio o una figlia omosessuali. Ciò che è inopportuno è impedire a ragazzi e ragazze che si nascondono di cominciare un percorso verso l’accettazione, anche attraverso questo tipo di testimonianze.

La responsabilità della cancellazione dell’incontro con i genitori gay, si legge, sarebbe da attribuire al Preside della scuola che “per paura di attacchi o ritorsioni, ha scelto di rimodulare l’incontro in una discussione più sana e democratica”. Come se la giovane coppia gay fosse lì per imporre chissà quale stregoneria.

Leggi anche: Ddl Zan, Fedez contro Pillon: “Ci spieghi il rifiuto. Non è prioritario che lo Stato tuteli i diritti di tutti?”

Rifiutato l’intervento di due genitori gay all’assemblea scolastica: la giustificazione della scuola

Rifiutato l'intervento di due genitori gay all'assemblea scolastica: la giustificazione della scuola

L’annullamento improvviso dell”intervento dei genitori gay Carlo e Christian è stato così giustificato dal Preside del liceo artistico Emilio Greco di Catania:

La scuola considera il tema in oggetto di massima importanza e interesse.

Ma, proprio per questa ragione, si è ritenuto di doverne affrontare la trattazione in modo quanto più consapevole per tutte le fasce d’età della nostra utenza, creando una tavola rotonda variegata in fatto di soggetti coinvolti e ben informati sulla tematica, professionisti che possano trattare l’aspetto legale della questione, consulenti familiari, psicologi, un moderatore ed una platea che voglia deliberatamente e democraticamente prendere parte all’incontro con l’eventuale consenso dei genitori/tutori per gli alunni minorenni.

Sarà cura della dirigenza riprogrammare con i giusti attori la suddetta attività concordandone con la componente alunni la data e le modalità per la migliore riuscita dell’iniziativa.

Rifiutato l'intervento di due genitori gay all'assemblea scolastica: la giustificazione della scuola

In poche parole, far parlare esclusivamente una coppia di genitori gay sembrava un po’ troppo progressista, quasi estremo. In ogni caso, Carlo e Christian non hanno accettato di buon grado la decisione della scuola e hanno denunciato pubblicamente quanto avvenuto. Sentendosi anche nella posizione di doversi giustificare:

Vogliamo rassicurare studenti e genitori sullo scopo dei nostri interventi.

Abbiamo fatto decine di incontri nelle scuole, parlando a migliaia di ragazzi di consapevolezza affettiva, libertà di scelta e cultura dell’inclusione.

Tutti argomenti complementari ai testi scolastici per allenare la loro coscienza critica e incoraggiarli al rispetto delle diversità.

Ma i Papà per Scelta non si arrendono: se il Preside non provvederà a riorganizzare la discussione sul tema, saranno loro due a farlo, con un incontro extrascolastico.

Ciò che viene da chiedersi è se, alla luce di episodi di questo tipo, il centrodestra continui comunque a ritenere “non prioritaria” l’approvazione del ddl Zan contro l’omotransfobia. Perchè per l’Italia è arrivato davvero il momento di fare qualcosa.

Leggi anche: “Non siamo diversi dalle altre mamme e papà”, Christian e Carlo si raccontano

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