Cattiva qualità dell’aria: l’Italia dovrà dar conto alla Commissione Europea entro 2 mesi, le soluzioni

L’Italia, secondo la Commissione europea, non ha rispettato gli obblighi sulla qualità dell’aria. Ora ha a disposizione due mesi per “colmare le carenze”. Se la risposta non dovesse considerarsi “soddisfacente” l'esecutivo Ue potrebbe deferirla nuovamente alla Corte.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img

La Commissione Europea ha avviato nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione per il mancato rispetto della direttiva europea sulla qualità dell’aria del 2008, che mira all’obiettivo di “inquinamento zero” per proteggere la salute umana e salvaguardare l’ambiente.

Al nostro Paese viene contestato l’aver superato i limiti di inquinanti atmosferici nel 2022. Non si tratterebbe però della prima volta per l’Italia: già nel 2020 ha ottenuto una sentenza di condanna, al riguardo, da parte della Corte di Giustizia europea. Inoltre tra il 2012 e il 2021 avrebbe speso più di 800 milioni in multe per infrazioni. Ciò nonostante non si sarebbe mai adeguata a quanto prescritto dalla Corte.

Qualità dell’aria: cosa prevede la direttiva europea aggiornata

Il tema della qualità dell’aria è un problema cronico che ritorna ciclicamente nel dibattito pubblico, soprattutto nei mesi invernali. Anche se i dati negli ultimi anni dimostrerebbero un miglioramento della qualità dell’aria in Italia c’è ancora molta strada da fare. Secondo l’OMS, infatti, circa il 98% degli europei vive in aree che presentano livelli di PM2.5 elevati, a causa dei quali oltre 52 mila persone sono morte prematuramente nel nostro Paese.

La direttiva europea al momento è in fase di aggiornamento, per avvicinare le soglie di inquinanti atmosferici alle linee guida raccomandate dall’OMS, e sono previsti limiti più stringenti a partire dal 2030. Tale accordo, però, prevede anche la possibilità per gli Stati membri di richiedere una proroga dell’entrata in vigore dei nuovi limiti. Inoltre, ad adottare formalmente l’accordo, dovranno essere prima il Parlamento e il Consiglio dei ministri europei e i Paesi membri avranno a disposizione due anni di tempo per applicare le nuove regole.

Tornando all’Italia, la Commissione europea le ha inviato una lettera di costituzione in mora per aver infranto i limiti sulla qualità dell’aria. Bruxelles denuncia che nel 2022 in Italia “ventiquattro zone di qualità dell’aria” presentavano “valori limite giornalieri” di concentrazione dell’inquinamento superiori al consentito e una zona superava i limiti annuali.

A questo punto il nostro Paese avrà a disposizione due mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate. Qualora la risposta non venisse considerata soddisfacente la Commissione potrà decidere di deferire l’Italia alla Corte, richiedendo di sottoporla a delle sanzioni.

Qualità dell’aria: quali sono le principali fonti atmosferiche inquinanti

qualità dell'aria_

Ma quali sono le cause dell’inquinamento atmosferico? Vediamo di comprendere, alla base, quali sono le azioni che andrebbero limitate o se possibile evitate. Le fonti di PM2.5, PM10 e ossidi di azoto provengono principalmente da:

  • Agricoltura e allevamenti
  • Fornitura energetica
  • Industria manifatturiera ed estrattiva
  • Trasporto non su strada
  • Energia utilizzata negli edifici residenziali, commerciali e istituzionali
  • Traffico su strada
  • Rifiuti

Qualità dell’aria: cosa possiamo fare di concreto

Una volta compresi quali sono i meccanismi che portano all’inquinamento possiamo stilare una lista di tutte quelle azioni da fare nel nostro piccolo per migliorare la qualità dell’aria:

  • Creare Zone a Zero Emissioni: aree dove è vietato l’ingresso ai veicoli
  • Migliore l’efficienza degli edifici, per ridurre i consumi energetici (isolando ad esempio finestre, porte e facciate)
  • Aumentare i mezzi pubblici e renderli più accessibili economicamente
  • Incentivare la mobilità elettrica
  • Collaborare con imprese che favoriscono l’utilizzo di mezzi sostenibili (biciclette e furgoni elettrici)
  • Attivare delle misure d’emergenza quando vengono superati i limiti
  • Quando è possibile preferire spostarsi in bicicletta o con i mezzi pubblici
  • Avere un uso responsabile dei propri impianti di riscaldamento o raffreddamento
  • Limitare il consumo delle proteine animali (soprattutto quelli provenienti da allevamenti intensivi)
  • Ridurre i nostri rifiuti, il cui smaltimento provoca emissioni inquinanti
  • Chiedere alle istituzioni di imporre limiti più stringenti
  • Elettrificare gli impianti di riscaldamento domestico

Adottando queste nuove abitudini potremmo riscontrare cambiamenti significativi.

Leggi anche: The Line, 170 km di città lineare e senza inquinamento

spot_img

Correlati

Caso Balocco, il Codacons: “Il Tribunale ha accolto il ricorso, è stata pratica commerciale scorretta”

Il Codacons annuncia in una nota che la giudice della prima sezione del Tribunale...

Pierfrancesco Veronesi vince l’oro ai Campionati di Fisica: “Ha battuto 34.000 studenti”

Pierfrancesco Veronesi è il giovane studente del Liceo Scientifico Francesco Severi di Frosinone che...

L’8 maggio i vertici Rai attesi in commissione di Vigilanza: cosa succederà dopo il caso Scurati?

Barbara Floridia, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha dichiarato, come riporta "Ansa"...
Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img