Premier Conte: “Più donne nella task force italiana e nel comitato scientifico”

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Per affrontare l’emergenza da coronavirus e pianificare le fasi di convivenza con il Covid 19, il Premier Giuseppe Conte aveva affidato a un team tecnico lo svolgimento dei lavori. A capo della task force, da Londra il manager Vittorio Colao. Un gruppo esclusivamente al maschile ha inizialmente indignato il genere femminile.

Le proteste in parlamento per la parità di genere

Si sono scatenate le proteste in parlamento e sui social da parte delle rappresentanti delle donne. Conte ha annunciato la sua volontà di integrare con più donne sia la task force e sia il comitato tecnico scientifico:

Ho molto apprezzato le parole del gruppo di senatrici che dalle pagine di un quotidiano hanno rivendicato un maggior protagonismo delle donne nelle commissioni tecniche, nate per supportare il Governo nella difficile gestione della crisi da Covid-19 . Chiamerò Vittorio Colao per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese. Allo stesso modo, nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile.

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flash mob social
Il flash mob social #Datecivoce

La mobilitazione #Datecivoce verso una nuova legge

Il comitato #Datecivoce ha appreso con soddisfazione la scelta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di invitare Vittorio Colao a un immediato riequilibrio di genere nella composizione della task force e del comitato tecnico-scientifico. In una nota il comitato dichiara che:

Grazie alla forte adesione alla petizione prima e poi al flashmob virtuale del 2 maggio poi, nonché grazie all’impegno di senatrici e deputate e alle battaglie continue di tante associazioni femministe e della società civile, siamo state finalmente ascoltate. Ora chiediamo alla politica e al Presidente Conte di fare un passo storico: approvare una legge affinché in ogni commissione, organo, tavolo tecnico di nomina istituzionale e pubblica ci sia reale parità.

Percentuali eque di uomini e donne

Continua la nota:

La legge Golfo-Mosca 120/2011 sulle quote antidiscriminatorie di genere è un punto di riferimento irrinunciabile, ma la rappresentanza va portata al 50% ed estesa ad ogni luogo dove lo Stato e le istituzioni decidono. Avere percentuali eque di uomini e donne vuol dire non solo cambiare la visione politica del Paese ma anche ridare fiducia a chi crede che solo nel rispetto reciproco, nel rispetto della Costituzione e nella ricchezza della differenza possa nascere un Paese migliore.

Leggi anche: Tutto sulla Fase 2: le risposte alle domande più frequenti

La politica apprezza la scelta di Conte

Le donne devono sempre far sentire la loro voce per essere coinvolte nelle decisioni potere. Il cambio di rotta de Premier è stato apprezzato da più parti politiche. Tra queste Più Europa con Emma Bonino e Costanza Hermanin:

Dopo la mobilitazione ‘Dateci Voce’ di sabato scorso e la mozione presentata in Senato il governo si accorge di aver escluso le donne dalle famigerate ‘task force’ incaricate di gestire la fase post-emergenza. È una questione di meritocrazia: se in Italia ce ne fosse, una normale distribuzione statistica produrrebbe automaticamente una rappresentanza bilanciata negli organi collegiali.

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