Wikipedia, pregi e difetti dell’enciclopedia online più famosa al mondo

Wikipedia è l'enciclopedia on-line che al giorno d'oggi tutti siamo abituati a conoscere e che, presumibilmente, consultiamo quasi quotidianamente. Ecco un'analisi di pregi e difetti.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Il punto su Wikipedia. Si tratta di un’enciclopedia presente esclusivamente sulla rete internet. A differenza di altri progetti simili come Treccani e il dizionario biografico degli italiani che nascono su carta e si “traslano” sul web, Wikipedia è un progetto nativo della rete.

La fondazione si deve a Jimbo Wales e Larry Sanger due imprenditori, l’uno britannico l’altro statunitense, che avevano il proposito di diffondere il sapere per tutti a costo zero.

Il primo progetto risale al 2001. Al termine del 2020 l’enciclopedia è stata tradotta in 285 lingue con ogni lingua che conta un numero diverso di voci. Attualmente l’enciclopedia in lingua italiana ha superato il milione e mezzo di voci ma quella più ricca è la versione inglese che supera i 6 milioni di voci.

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Wikipedia, come si finanzia l’enciclopedia online?

Dal punto di vista finanziario Wikipedia è gestita dalla Wikimedia Foundation con sede a San Francisco. Si tratta di un’organizzazione che non ha fini di lucro e sopravvive grazie a donazioni volontarie da parte di singoli e privati. Periodicamente Wikipedia fa apparire sulla sua pagina principale degli inviti per gli utenti a donare anche piccole somme.

Ufficialmente lo scopo di finanziare in modo volontario una raccolta organizzata di voci così grande è quello di mantenere il sapere libero e non strumentalizzato dai grandi finanziatori che potrebbero influenzarne la linea editoriale.

La creazione di una voce

Per quanto riguarda la stesura delle voci bisogna fare una precisazione. Tecnicamente è possibile per ognuno scrivere una voce dopo aver letto alcune informazioni guida e i criteri di enciclopedicità che consentono all’autore, in linea teorica, di distinguere ciò che sia enciclopedico e cosa no. In pratica si resta subordinati al giudizio, talvolta astratto ma insindacabile degli amministratori.

Si tratta di un progetto a cui può collaborare chiunque. Wikipedia è infatti definita enciclopedia collaborativa e partecipativa. Esistono alcune prerogative che sono proprie degli utenti registrati, altre degli amministratori e altre ancora riservate a utenti iscritti da molto tempo a cui vengono affidati incarichi nel corso di alcune riunioni periodiche.

Wikipedia e gli aspetti legali

Spesso ci sono state delle controversie riguardo ai materiali utilizzati su Wikipedia, l’enciclopedia è stata anche bersaglio di dispute legali per questioni legate al copyright. Per questo motivo Wikipedia richiede di citare sempre le fonti in modo da non consentire agli utenti, nemmeno a coloro che sono registrati, di inserire citazioni di altri a proprio nome.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo di contenuti multimediali come ad esempio immagini, file audio e video, si usa tipicamente la licenza GPL, GNU Public license oppure GFDL, GNU free documentation license e infine la famosa licenza creative commons.

Dal punto di vista giuridico-legale questo tipo di licenze consentono di distribuire il materiale e di creare nuove opere anche qualora dovessero confluire in un uso commerciale. L’unica condizione è che sì citino sempre gli autori originali e si lasci l’utilizzo della stessa licenza per i materiali utilizzati. In altre parole si cerca di fare in modo che il sapere si possa propagare allo stesso modo “a cascata”.

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Wikipedia, l’origine del nome

Ma cosa significa il termine Wikipedia? In realtà negli ultimi anni stiamo assistendo alla diffusione del termine Wiki. Esistono numerosi siti che iniziano con questo prefisso.

La parola Wiki è di origine hawaiana e significa veloce proprio per indicare il fatto che deve essere possibile creare e modificare in modo rapido e semplice pagine web, contenuti multimediali, interfacce e altri tipi di pubblicazioni il tutto senza avere delle conoscenze specifiche di programmazione. Wikipedia riporta sulla propria Home Page l’informazione secondo la quale è stata scritta e viene manutenuta grazie a Wikisoftware.

Critiche al sistema aperto

Ma quali sono le principali critiche a questo sistema software e di diffusione del sapere? La prima fra tutte coincide, forse, proprio con il proposito principale. Un modello completamente aperto, collaborativo, che consente la partecipazione di tutti può essere un modello che se da un lato consente di aggregare esperti di una determinata materia, dall’altro può prestarsi facilmente a fenomeni di vandalismo e a contributi che possono sfuggire al controllo degli utenti e degli amministratori.

Wikipedia ha cercato di arginare parzialmente il problema segnalando la creazione di una nuova voce ad utenti registrati tuttavia questo non rende il sito esente da errori, fenomeni di vandalismo e presunzione da parte degli stessi utenti registrati che talvolta non hanno competenze così minuziose per gestire delle voci.

Pregi e difetti di Wikipedia, democrazia di tutti potere di pochi?

Il procedimento di creazione di nuova voce è semplice. È sufficiente andare sulla home page di Wikipedia e creare una nuova voce. Quasi sicuramente interverrà un amministratore per controllare la voce appena creata. Il più delle volte la nuova voce viene cancellata direttamente con spiegazioni astratte il che porta i nuovi utenti in una condizione di allontanamento dal progetto.

Ciò accade anche perché, spesso, amministratori diversi cancellano voci simili per motivi diversi oppure semplicemente per una interpretazione occasionale delle linee guida. Non mancano, anche se fortunatamente sono rari, amministratori che tendono ad offendere chi scrive soprattutto se l’autore è un utente non registrati.

Non solo. Esiste una pagina per poter esprimere il proprio parere su Wikipedia ma se si segnalano amministratori maleducati si viene bannati senza che l’amministratore sia redarguito per il suo comportamento scorretto.

Come si trattano correzioni e voci nuove

Se invece il processo di creazione della voce va a buon fine sarà possibile aggiornarla ripetutamente sia da parte di chi l’ha creata sia da parte di altri utenti. Proprio il fenomeno dell’aggiornamento risulta molto più semplice rispetto alla creazione.

Se una voce contiene inesattezze può essere corretta anche da utenti non registrati a patto che la spiegazione della correzione riporti le fonti e spieghi in maniera breve e concisa cosa è stato corretto. Del resto è impossibile anche per gli utenti registrati confutare una correzione giusta e reale oltre al fatto che questa rappresenta un valore aggiunto al progetto.

La possibilità di migliorare un progetto partecipativo

Come detto in precedenza il proposito dei fondatori era quello di avere un’enciclopedia aperta a tutti con la possibilità di un’integrazione orizzontale del sapere ossia la possibilità per tutti di consultare ma anche di partecipare. Si aprono dei problemi di natura partecipativa nel senso democratico del termine.

La democrazia partecipativa consente a tutta la comunità, ossia al popolo, di poter prendere parte ad un progetto. Ovviamente i suoi limiti sono questi e spesso ci si scontra con la necessità di togliere la parola a qualcuno oppure di consentire la partecipazione a tutti con la consapevolezza che i contenuti potrebbero risultare non idonei.

È molto complicato trovare il giusto mezzo in una situazione del genere e, talvolta, occorrerebbe ricordarsi di Kelsen il quale affermava che laddove è una comunità organizzata di persone la decisione a maggioranza è la migliore approssimazione della Libertà. Proprio la migliore approssimazione della libertà dovrebbe essere la scelta seguita dai vari amministratori e da chi gestisce progetti del genere.

Pregi e difetti di Wikipedia, il copyright

Altri rischi sono legati al copyright. Se da un lato si è già discusso del fatto che è possibile pubblicare soltanto alcuni contenuti, rilasciati con alcuni tipi di licenze, dall’altro occorre precisare che spesso qualcosa potrebbe sfuggire al controllo ed è quindi possibile che Wikipedia incorra in problemi legali. Da questo punto di vista, in anni successivi alla fondazione, anche viste le legislazioni dei paesi europei in materia, Wikipedia ha introdotto la possibilità di contattare la redazione.

Altri esempi di “democrazia partecipativa”

Esistono altri tipi di partecipazione, non soltanto dal punto di vista enciclopedico, ma anche da quello della partecipazione alla vita politica. Possiamo pensare al consiglio comunale e al bilancio partecipativo della città di Porto Alegre in Brasile oppure ad un analogo esempio nella città di Berlino che però riguarda la gestione a livello infracomunale. In Francia vi è l’Istituto del cosiddetto debat public.

Anche in Italia abbiamo degli esempi di democrazia partecipativa, in modo generico il procedimento amministrativo normato dalla legge 241 del 1990 e, più in particolare il D.lgs. 152 del 2006 che riguarda le opere di impatto ambientale. Un altro esempio di partecipazione dal basso è la piattaforma Rousseau del MoVimento 5 Stelle o la recente possibilità di raccogliere firme online per proporre referendum abrogativi.

Le origini delle decisioni condivise

Un primo esempio di democrazia partecipativa era quello delle polis greche, Atene e Sparta, città nelle quali l’agorà era chiamata ad esprimersi su questioni di rilievo. Proprio su questo occorre fare una precisazione, il diritto di esprimersi e quindi di partecipare alla decisione, non era proprio di tutti i cittadini, ma soltanto degli uomini liberi, ad esempio erano esclusi gli schiavi e le donne.

La maggioranza è la migliore approssimazione della libertà

Ma allora per quale motivo non si applica una decisione di questo tipo anche a tutte le altre sfere di amministrazione? Sicuramente ci possono essere modelli migliori di quelli che ci siano oggi. Tuttavia per poter decidere e legiferare su questioni importanti che talvolta richiedono competenze approfondite acquisite con anni di studio, sarebbe molto improbabile riuscire a giungere a decisioni definitive e costruttive se vi partecipassero tutti i consociati.

In attesa di un modello migliore, si può sicuramente affermare che Wikipedia sia un modello partecipativo migliorabile magari con la proposta di Kelsen, delegando il controllo delle voci non ad una singola persona ma ad un collegio di amministratori che, in caso di cancellazione, dovrebbero esprimersi a maggioranza e motivare, con una o più cause, la cancellazione. Sarebbe una garanzia in più verso chi scrive, chi legge e chi amministra.

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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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