Perché il mare è salato? Alla scoperta del ciclo dell’acqua e del sale

Perché l'acqua del mare è salata? Da cosa dipende? E che differenza c'è tra l'acqua dei mari e quella di fiumi e laghi?

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Una delle domande che prima o poi tutti ci poniamo almeno una volta nella vita è: perché il mare è salato?

Che sia stato da bambini, quando dopo le prime sorsate di acqua di mare ci siamo accorti del suo gusto inconfondibile, che sia stato da grandi, quando impossibilitati a bere dopo una corsa abbiamo dovuto fare i conti con una distesa d’acqua non utilizzabile davanti a noi, la domanda è sempre la stessa: perché l’acqua del mare è salata?

La risposta è una, anzi due: rocce e terra

In effetti il mare ha iniziato a salarsi non più di un miliardo di anni fa. Questo vuol dire che per quasi quattro miliardi di anni l’acqua sulla terra era tutta dolce.

Ma cosa ha reso il mare salato?

Quando la Terra ha iniziato a raffreddarsi dense e fitte piogge hanno cominciato a riversarsi sul terreno, depositando l’acqua nelle depressioni della crosta terrestre.

L’erosione causata in un primo momento da queste piogge e, secondariamente, dai fiumi che scorrono sulla terra ha fatto sì che grandi quantità di rocce silicee si siano pian piano disgregate, andando ad aumentare la salinità dei mari.

Si stima che ogni anno circa 2 miliardi di tonnellate di roccia sia erosa dai fiumi e dalle spiagge, per andare a finire direttamente nel mare.

Quant’è salato il mare?

Un litro di acqua di mare contiene quasi 35 grammi di sale, l’equivalente di 6 cucchiaini da caffè. Se si sommasse tutto il sale di tutti i mari del mondo si arriverebbe a 50 milioni di miliardi di tonnellate di sale!

Che sale è mai questo?

La composizione dei sali disciolti nell’acqua di mare è variegata e non è la stessa ovunque.

In chimica si chiamano “sali” le molecole che risultano dall’unione di atomi ionizzati. Ci sono cloruri, solfati, ma anche  sodio, potassio, magnesio e calcio. Sono ioni antichissimi, che esistevano già nei primi istanti di formazione del nostro pianeta, quando i vulcani che lo ricoprivano liberavano nell’aria vapore acqueo e gas tra cui cloro e zolfo che si sarebbero trasformati nei sali appena citati.

Il cloruro di sodio, ossia quello che usiamo sulle nostre tavole, è il sale più presente nel mare, con una percentuale di circa 78%.

Il macinino magico

Una delle fiabe più antiche inventate per dare una risposta al perché il mare è salato, è quella del macinino magico.

Le varianti della leggenda sono tra le più disparate, ma il fulcro narrativo ruota intorno a un macinino in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Dopo varie peripezie l’oggetto magico finisce su una barca, tra le mani del suo bramoso capitano, che chiede al macinino di fornirgli del sale.

Il macinino comincia a macinare tanto di quel sale da far affondare la nave, per poi andarsi a depositare sul fondo dell’oceano, dove, ancora oggi, continuerebbe a produrre sale.

Salinità e concentrazioni

La salinità delle acque varia da zona a zona, soprattutto per la concentrazioni di sali presenti sia nelle rocce che le accolgono, sia per quelli trasportati dai fiumi che vi si riversano. Non solo, nello stesso mare, a profondità diverse, la salinità cambia nettamente.

Questo avviene perché il ciclo del sale ha un suo particolare equilibrio. Il sole scalda gli strati più superficiali dei mari, facendo evaporare le acque in nuvole. I sali, pesando più del vapore acqueo, rimangono disciolti nel mare, aumentandone la salinità. Ma i raggi solari non arrivano in profondità, quindi più ci si allontana dalla superficie, minore è la concentrazione di sale.

Sicuramente alcuni mari, come il mar Morto o il mar Caspio, hanno salinità altissime dovute alla scarsa affluenza di acque dolci nei loro bacini. Non solo, le temperature calde di queste zone incentivano l’evaporazione e la conseguente salinizzazione dell’acqua.

Ma se i fiumi continuano a versare sali in mare, diventerà sempre più salato?

In realtà i contributi di sali minerali apportati dai fiumi vengono compensati da “riassorbimenti” e cambiamenti a cui sono soggetti. Ad esempio il potassio viene assorbito dal fondale oceanico, particolarmente argilloso, e il calcio è largamente utilizzato dagli organismi che popolano i mari per formare sedimenti calcarei, gusci, coralli e conchiglie.

Ancora più in profondità, magnesio e sodio subiscono delle trasformazioni dovute al contatto tra litosfera terrestre e mantello.

Perchè il mare è salato e i fiumi no? 

Le gocce di acqua contenute nelle nuvole, provenienti dall’evaporazione del mare e prive di sali, si riversano sotto forma di pioggia sulla terra. Prima o poi raggiungeranno un fiume che le ricondurranno al mare. Ma alcune di esse penetrano nel sottosuolo dove si possono raccogliere in sorgenti, che a loro volta daranno vita a fiumi, torrenti, rii e così via. In questo processo la salinità dell’acqua rimane nettamente inferiore a quella del mare.

E i laghi?

I laghi, infine, sono formazioni di acqua dolce laddove un fiume incontra un ostacolo, naturale o artificiale. Le acque che riempiono questi bacini sono di origine fluviale o alluvionale, quindi sempre prive di concentrazioni saline. 

Leggi anche: Dormire sospesi sull’oceano: alle Maldive il resort per una vacanza tra cielo e mare

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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