Papa: “In Ucraina non si riesce a vedere la fine della guerra, si trovi una soluzione per la pace”

Il Papa all’Angelus ha espresso tutta la sua vicinanza per le zone colpite dalla guerra e dall'odio, in Ucraina, Medio Oriente, Congo e Nigeria, lanciando un appello affinché si trovi spazio per una soluzione duratura e pacifica.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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L’invasione russa in Ucraina è iniziata il 24 febbraio di due anni fa e non ancora si intravede nessuno spiraglio di pace. Il Papa non si stanca mai di sollecitare le coscienze e gli animi verso una riconciliazione pacifica. Lo ha fatto anche oggi, al termine dell’Angelus.

Vediamo quali espressioni ha usato, nella speranza che le sue parole non cadano nel vuoto ma siano ascoltate da chi ha potere decisionale e può cambiare le sorti della guerra.

Papa: “La guerra in Ucraina sta scatenando un’ondata di paura e odio globale”

Papa Francesco

Papa Francesco si è così espresso, al termine dell’Angelus:

Ieri 24 febbraio abbiamo ricordato con dolore il secondo anniversario dell’inizio della guerra su vasta scala in Ucraina.

Quante vittime, ferite, distruzioni, angustie, lacrime, in un periodo che sta diventando terribilmente lungo e di cui non si intravede ancora la fine.

Quella in Ucraina è una guerra che non solo sta devastando quella regione d’Europa ma che scatena ondata globale di paura e odio.

Poi ha rivolto un pensiero di affetto al “martoriato popolo ucraino” e una preghiera “in particolare per le numerosissime vittime innocenti”. Molto toccante al riguardo un video diffuso sui social in cui si vede un bambino visitare con i parenti il muro dei caduti a Kiev e toccare una foto, salutando il padre scomparso probabilmente in seguito dell’invasione russa in Ucraina. Si tratta di un luogo di commemorazione per tutti coloro i quali hanno dato la propria vita per la patria, veri eroi di guerra. Il Pontefice ha, inoltre, rinnovato l’appello per una soluzione diplomatica che porti alla pace:

Supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica, alla ricerca di una pace giusta e duratura.

Papa: “Non dimentichiamoci di pregare per la Palestina”

Il Papa ha rivolto il suo sguardo non solo in Europa:

Non dimentichiamoci di pregare per la Palestina, per Israele e per tanti popoli dilaniati dalla guerra, e di aiutare concretamente chi soffre.

Pensiamo a tanta sofferenza. Pensiamo ai bambini feriti, innocenti.

Poi un accenno su quanto sta accadendo nella Repubblica Democratica del Congo e in Nigeria:

Seguo con preoccupazione l’aumento delle violenze nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.

Mi unisco all’invito dei vescovi a pregare per la pace auspicando la cessazione degli scontri e la ricerca di un dialogo sincero e costruttivo.

Ha poi aggiunto: “Destano apprensione i sempre più frequenti rapimenti che si verificano in Nigeria. Esprimo al popolo nigeriano la vicinanza mia e la preghiera auspicando che ci si impegni affinché il dilagare di questi episodi sia arginato il più possibile”.

Leggi anche: Diari di guerra, da Ungaretti all’Ucraina: “La poesia salva”

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