Chi sono i Nu Genea, il gruppo avanguardia che fa suonare Napoli nel mondo

Nu Genea, chi è il gruppo napoletano-berlinese che porta in giro per il mondo l'impronta partenopea, intrecciata ad un sound innovativo e cosmopolita? Andiamo a scoprirlo insieme.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Un luogo di incontri, di dolci eco musicali che ricreano l’atmosfera marittima e balneare del Golfo di Napoli, passando nei vicoli del jazz, del funk e dell’elettronica. È tutto questo Bar Mediterraneo, l’album rivelazione del 2022 dei Nu Genea, progetto artistico dei musicisti e dj napoletani Lucio Aquilina e Massimo Di Lena, ma berlinesi di adozione, nato nel 2014. Sono adesso in tour per l’Italia tra Roma, Cremona, Collegno e il 15 luglio saranno di nuovo nella loro città d’origine.

Nu Genea: la scelta del nuovo nome

Si impongono nel panorama musicale nel 2018 con il loro album Nuova Napoli, cui segue una tournée sia nazionale sia internazionale, dal Brasile alla Francia, dall’Australia fino all’Olanda. E inizialmente il nome scelto era Nu Guinea, ma nel 2021 decidono di cambiarlo in Nu Genea, che rappresenta, ancora meglio, la loro filosofia di musica che portano in giro per il mondo:

Con riferimento alla parola greca “γενεά” (genea), che significa “nascita”, Nu Genea vuole significare una nuova nascita nella nostra coscienza, nonché un nome che riflette più direttamente il concetto della nostra musica.

Ovvero, miscelare stili e sonorità, che nel corso della storia hanno toccato il Golfo di Napoli, e dare loro una nuova nascita.

Il nostro precedente nome è stato scelto nel 2013 in relazione alla natura dell’isola della Nuova Guinea, nell’Oceano Pacifico, in particolare alla sua splendida varietà faunistica e floreale, che ci ispirava un’idea di musica ricca di colori.

Ma, ad un’analisi attenta, in America “gli italiani del sud venivano apostrofati “Guineas”, e I Nu Genea volevano allontanarsi dall’idea di “vecchi stereotipi”. Anche perché “quei luoghi e quelle popolazioni hanno una storia molto complessa ed una cultura specifica”:

Pertanto, non sentiamo di avere il diritto di utilizzare quel nome senza avere una reale connessione con esso.


Pensiamo che lo scambio di idee, stili e tradizioni sia uno dei cardini e delle gioie di una società moderna e multiculturale, ma per favorire una maggiore connessione tra esseri umani c’è bisogno di un’attenta sensibilità.

Bar Mediterraneo, un tuffo nel mare multiculturale

Bar Mediterraneo non è da intendersi solo come un probabile nome di un locale sulle rive del mare, ma anche come un crocevia di culture, di sfregamenti di cappelli di paglia dopo un saluto e una stretta di mano per fare nuove conoscenze. Un luogo in cui sorseggiare un cocktail sotto l’ombrellone o mentre si fa una passeggiata e non sapere in che stagione trovarsi, magari a fine primavera, inizio estate, o anche verso la fine di un pomeriggio settembrino.

Con le tonalità del groove, del funk e degli inconfondibili sintetizzatori, i Nu Genea sanno miscelare la lingua napoletana, che molte volte viene scambiata per portoghese o anche per turco, a suoni lontani ed evocativi. Un’etnomusicalità dal cuore partenopeo che intreccia la recente realtà musicale secondo il proprio gusto, con quella, specialmente, del panorama internazionale degli anni ’70 e ’80, mantenendo uno stile fortemente riconoscibile e personale.

Cosa aspettarsi da Bar Mediterraneo dei Nu Genea?

L’album inizia con una canzone, peraltro omonima, e sembra di stare in vacanza a Ischia insieme a Lila e Lenù, nella seconda stagione della serie L’amica geniale, per arrivare a “Tienaté”, interpretata dalla cantante napoletana, Fabiana Martone, e diventata virale su Instagram e TikTok, fino in Tunisia con la dolcezza del flauto e la voce di Marzouk Mejri in “Gelbi”.

Si viene poi catapultati a Posillipo, dove Célia Kameni ci invita a fare un bagno a “Marechià”, dicendolo sia in francese sia in napoletano, mentre in “Vesuvio” si sente tutta l’atmosfera verace dei quartieri di Napoli, con un ritmo vibrante, quasi tribale, o anche in “Praja Magia”, “un brano funk, boogie, malinconico e rilassato”, che con il mandolino e synth fa immaginare all’orizzonte un bel tramonto.

Ma non finisce qui. Per i Nu Genea è sempre un buon momento per incontrarsi e festeggiare insieme, in un clima familiare, ma anche cosmopolita. E unendo due versi della loro canzone, “Ce vedimmo llà, a Mmarechiaro“.

Leggi anche: Il Napoli conquista il suo scudetto: pareggia e vince

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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