No Tav, proteste per il nuovo autoporto di San Didero: tensione tra polizia e manifestanti

Da due giorni il movimento No tav presidia con atti di protesta la zona tra San Didero e Bruzolo, nell'area destinata a ospitare il nuovo autoporto.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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No Tav. Da due giorni vanno avanti le proteste che vedono opporsi gli attivisti, ma anche residenti e alcuni sindaci della zona.

Le proteste sono volte a contrastare la costruzione, tra San Didero e Bruzolo, di un’area destinata a ospitare il nuovo autoporto a servizio dell’autostrada del Fréjus o autostrada 32.

Nell’area interessata dovrebbe sorgere il nuovo autoporto, dove saranno ricollocati piazzali di sosta e servizi dedicati ai mezzi pesanti in transito proprio sulla sull’A32 , fino ad oggi ospitati nella piana di Susa.

Due giorni di presidio No Tav, notte di scontri tra polizia e attivisti

No Tav, la notte tra lunedì e martedì scontri tra polizia e attivisti

Durante la notte degli scontri, decine di uomini in divisa hanno circondato il presidio realizzato dai No Tav all’interno dell’edificio abbandonato, situato al centro dell’area in cui nei prossimi mesi dovrebbero partire i lavori dell’opera da oltre 49 milioni di euro per trasferire l’autoporto.

La polizia ha poi bloccato ogni passaggio sulla statale all’altezza del presidio, con un cordone di almeno un centinaio di uomini. Poi è cominciato lo sgombero, o almeno il tentativo.

Da parte delle forze dell’ordine sono partiti lanci di lacrimogeni seguiti da cariche in tenuta antisommossa, per consentire alle ditte incaricate da Telt (l’azienda in comproprietà tra lo stato italiano e quello francese incaricata della costruzione del tunnel Torino-Lione) di recintare l’intera zona tra l’autostrada e la Statale 25 del Moncenisio.

Solo la difesa dell’area dove sorgerà il nuovo cantiere per la costruzione dell’autoporto San Didero-Bruzolo, pare sia destinata a una spesa di oltre cinque milioni di euro.

I militanti No-Tav, barricati dentro al piccolo edificio abbandonato al centro dell’area, dopo circa un’ora di assedio da parte delle forze dell’ordine hanno annunciato, tramite facebook di essere intenzionati a resistere, benché “sotto assedio da ore da parte della polizia intervenuta con centinaia di uomini e oltre 30 mezzi blindati“.

All’esterno dell’edificio occupato altri militanti hanno, nel frattempo, attrezzato barricate con lamiere e legname, così da ostacolare l’avanzata della polizia.

Durante gli scontri 3 membri delle forze dell’ordine sarebbero rimasti feriti, ma anche i No Tav avrebbero segnalato alcuni feriti. Le proteste e le denunce arrivano anche dalle loro pagine:

Questa è la vergogna dello Stato nel 2021.

Un giorno il Presidente del Consiglio va in conferenza stampa e afferma che arriveranno più tutele per le persone e il giorno dopo milioni di euro vengono buttati nella spazzatura.

Per continuare a foraggiare un’opera mangiasoldi che impoverisce tutto il Paese e distrugge la vita di chi abita la Valle, condannandola a un futuro di polveri sottili che saranno respirate fino a Torino, che produrranno malattie e patologie croniche al sistema cardiovascolare e respiratorio.

Continuano le proteste dei No Tav in Val di Susa

Le proteste dei No Tav sono proseguite nella giornata di ieri

Nel piazzale di fronte al presidio No Tav occupato da decine di mezzi delle forze di polizia, si sono radunati ieri molti sindaci della Val di Susa, insieme al presidente dell’Unione dei Comuni.

Qui i partecipanti hanno dato luogo ad una conferenza stampa per portare la loro contrarietà all’opera e alla gestione messa in campo a San Didero esattamente come negli anni passati è successo a Venaus, Chiomonte e Giaglione.

In  circa 500 si sono, poi, diretti sulla statale 25 determinati a raggiungere il presidio dell’autoporto.

Lo scenario che si sono trovati davanti é stato, quello delle camionette che bloccavano la strada in entrambe le direzioni con poliziotti schierati in assetto antisommossa che, non appena hanno visto avvicinarsi i No Tav, hanno cercato di disperdere il cordone di protesta.

Il movimento No Tav attraversando i boschi è riuscito raggiungere il presidio assediato, in cui dalla notte prima alcuni militanti erano barricati.

La polizia pare abbia cercato di sopprimere la protesta con l’uso di idrante e lacrimogeni spingendo alcuni manifestanti a rifugiarsi fin dentro al paese di San Didero.

I No Tav annunciano un Sit-in permanente di protesta

Molte amministrazioni comunali del territorio si sono dette preoccupate per quello che succederà nel prossimo futuro rispetto a quest’opera.

I No Tav inoltre hanno annunciato che per mantenere permanente la mobilitazione si daranno appuntamento tutti i giorni alle ore 18 al Polivalente di San Didero.

Nell’area al confine tra Bruzolo e San Didero, intanto, la Telt è al lavoro per posare le recinzioni in cemento armato con ringhiere in acciaio per tenere i manifestanti No Tav all’esterno dei quasi 70 mila metri quadri di terreni destinati al nuovo autoporto.

L’obiettivo dell’impresa incaricata è delimitare entro un paio di giorni l’intero perimetro.

Anche se ancora per mesi l’opera vera e propria non prenderà il via, l’escalation di queste ore terrà alta la tensione in valle per giorni, con inevitabili azioni di disturbo da parte del popolo No Tav.

Leggi anche: Gare d’appalto truccate nelle Asl del Piemonte: sono 15 le misure cautelari richieste

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