mercoledì, 27 Agosto 2025
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Coronavirus, le cellule umane hackerano il virus per impedirne la riproduzione

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.

Per ottenere l’immunità, le cellule umane devono reagire all’infezione da Covid. E lo fanno inducendo modifiche nel codice genetico del virus per cercare di impedirne la riproduzione. È un meccanismo di difesa. In sostanza, spiegano i ricercatori, le cellule umane ‘hackerano’ il Sars-CoV-2 grazie all’editing dell’RNA. La ricerca, pubblicata su Science Advances, è stata osservata dai ricercatori italiani dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, Cnr-Ifc, coordinati da Silvo Conticello, dell’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, Ispro, in Toscana, e dell’Università di Firenze, coordinati da Giorgio Mattiuz.

Cosa succede nel corpo umano

Gli hacker delle cellule sono due gruppi di enzimi, denominati Adar e Apobec. Questi enzimi causano alterazioni genetiche nel virus, modificando due dei quattro componenti del suo RNA. Osservare il sequenziamento dell’RNA del virus permette di identificare le mutazioni a bassa frequenza operate dagli enzimi. Restano da capire le conseguenze di queste modifiche. Non necessariamente, infatti, il virus viene indebolito. Aggiunge Conticello:

Le mutazioni indotte non sempre riescono a danneggiare il genoma virale e possono, anzi, contribuire all’evoluzione del virus. Ma anche se il solo editing dell’RNA non è in grado di contrastare l’infezione, averlo individuato mette in evidenza il tallone d’Achille del virus.

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Le basi per nuove terapie

Secondo gli esperti, l’efficacia di questo sistema potrebbe essere uno dei fattori per spiegare la diversa capacità di una persona di rispondere al virus. Conclude Conticello:

Lo studio di questi meccanismi potrebbe aiutarci a individuare regioni del genoma virale importanti per il suo ciclo vitale, e a migliorarne l’efficienza gettando le basi per terapie mirate.

Leggi anche: Coronavirus, l’accelerata di Trump sul vaccino: “Pronto entro la fine del 2020” di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.

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