Neomamme: perché allattare al seno è la migliore scelta possibile

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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La donna è un mammifero e in quanto tale è ‘progettata’ per allattare il proprio cucciolo, di conseguenza il corpo femminile produce naturalmente latte dopo una gravidanza. Molte neomamme, invece, si convincono del contrario. Complice l’inesperienza e lo stress che consegue al parto, preferiscono ricorrere all’ausilio del latte artificiale. Gerardo Chirichiello, pediatra e neonatologo, nonché presidente dell’Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno, in un’intervista rilasciata all’Huffington Post rassicura le neomamme e individua nella mancanza di supporto e corretta informazione da parte di figure professionali il problema dietro scelte affrettate.

“Mamme, smettete di dire che non avete il latte!”

Il latte materno, si sa, ha benefici che nessun altro nutrimento pensato per un bebè può eguagliare. Contiene sostanze nutritive e anticorpi su misura per il neonato. Ciononostante, il tasso di allattamento al seno nel mondo occidentale è decisamente basso. Si legge nell’intervista al dottor Chirichiello:

Quando si chiede alle madri perché non abbiano allattato al seno, la risposta è sempre la stessa. Molte sono convinte di non avere il latte. Ma vige un principio ben preciso: più il seno viene stimolato, più produrrà. Più il bambino viene attaccato quando mostra segnali di fame, più il seno provvederà a nutrirlo nel giusto modo e nelle giuste quantità. Mamme, smettetela di dire che non avete il latte!

In meno del 5% dei casi c’è la possibilità reale che una mamma non possa produrre latte naturalmente. Tale situazione è conseguenza di condizioni anatomiche particolari o disturbi dell’ipofisi. Non ci sono altre eccezioni. La verità, sostiene l’esperto, è che spesso le neomamme vengono lasciate sole, non adeguatamente supportate dalle figure sanitarie di riferimento o dalla famiglia. Leggi anche: Emilia-Romagna, gratuito il test sul DNA fetale che permette di evitare l’amniocentesi

Una corretta informazione può fare la differenza

Diventare mamma è un momento molto speciale nella vita di ogni donna. Prendersi cura di una nuova vita è certamente una grande gioia, ma ansie e paure fanno inevitabilmente parte di questo percorso. In particolare, il momento dell’allattamento genera insicurezze inaspettate. Non si sa come attaccate il bambino al seno, come stimolarlo, ogni quanto allattarlo o come trattare il dolore ai capezzoli. Di fronte a tali difficoltà, alle volte, si sceglie di passare al latte artificiale per assicurarsi che il poppante venga nutrito a dovere. Ma raramente questa scelta è l’unica possibile. Il dottor Chirichiello individua nella mancanza di preparazione del personale sanitario una grave lacuna nella pediatria italiana. Spiega nell’intervista:

Basti pensare che nel corso di studi in pediatria non c’è neanche un esame sull’allattamento. L’allattamento materno è una vera e propria lacuna nella pediatria italiana. Così, mancando di formazione, si propina troppo facilmente la bottiglia di latte artificiale già nelle prime ore di vita, si passa poco tempo accanto alle mamme per aiutarle, si consiglia il ricorso all’aggiunta con troppa leggerezza.

Il miglior nutrimento per un neonato è in assoluto il latte materno

Allattare aiuta la mamma a prendersi cura del bambino.
L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia alle mamme l’allattamento esclusivo al seno almeno fino al compimento del sesto mese. Tale pratica porta con sé enormi benefici per il bambino e per la mamma stessa. Il latte materno contiene tutte le sostanze nutritive di cui il bambino ha bisogno e nelle giuste dosi, gli anticorpi e altre sostanze immunitarie necessarie a prevenire infezioni. Ancora, il latte materno è più digeribile per il bambino e riduce il rischio di coliche. È gratuito, sempre fresco, sempre disponibile e alla giusta temperatura. La pratica dell’allattamento al seno, inoltre, chiude il ciclo della gravidanza, aiutando il corpo della mamma a ristabilirsi. Durante la poppata si hanno contrazioni uterine che accelerano il ritorno dell’utero alle dimensioni originarie e rallentano le perdite di sangue, consentendo al corpo della donna di ripristinare le scorte di ferro e prevenire le anemie. Si riduce anche il rischio di contrarre il cancro alle ovaie e al seno, i più influenzati dagli squilibri ormonali. Allattare, inoltre, aiuta la mamma a prendersi cura del bambino. La prolattina, l’ormone materno, e l’ossitocina, l’ormone ‘altruista’, aiutano lo sviluppo dell’intesa tra la madre e il suo cucciolo. Leggi anche: Il mal di testa passa con un bacio, la risonanza lo conferma di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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