Natale, il Cts al Governo: “Inasprire le misure, non basta la zona gialla”

Il Cts è per la linea di rigore: a Natale bisogna inasprire le misure e aumentare i controlli altrimenti la terza ondata della pandemia sarà inevitabile. La proposta è Italia zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio: oggi alle 12 la riunione.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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A Natale non basta la zona gialla. Il Cts ha parlato chiaro al Governo. Bisogna inasprire le misure e aumentare i controlli altrimenti ci sarà un nuovo aumento della curva dei contagi. A quel punto la terza ondata sarà inevitabile.

Le norme già ci sono e sono quelle del Dpcm del 3 dicembre. Basta modularle nel modo giusto“, spiega il Cts. Oggi alle 12 la riunione per decidere sul Natale.

Confronto Cts e Governo, Miozzo: “Riunione tesa ma unanimi su inasprimento”

Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo ha spiegato che la riunione terminata ieri e ripresa questa mattina tra il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo è stata molto tesa. Non tutti i componenti del Cts inizialmente erano unanimi nella decisione dell’inasprimento delle misure nel periodo di Natale, ma il punto di incontro alla fine è stato trovato:

E’ stata una riunione difficile e intensa in cui si sono espressi tutti i componenti del Comitato, come sempre accade nei nostri incontri.

Alla fine abbiamo raggiunto un punto d’incontro e condiviso all’unanimità la necessità di inasprire le misure di contenimento del contagio.

Al ministro Roberto Speranza e al governo abbiamo quindi suggerito di considerare quanto previsto dalla normativa già in vigore.

Il coordinatore del Cts, Miozzo, non è entrato nel dettaglio sulle spaccature riscontrate nella riunione, ma dalle sue parole si può evincere che la discussione ha riguardato una questione di “metodo”.

Durante la riunione c’è stata una netta divisione tra chi avrebbe voluto un riferimento esplicito alle restrizioni da adottare e chi invece preferiva indicazioni più generiche.

Leggi anche: Spostamenti tra comuni Natale e Capodanno, possibile modifica del decreto

Conte, possibili ritocchi per Natale ma epidemia sotto controllo

Natale a Milano.
Uno scorcio di Piazza del Duomo a Milano lo scorso weekend, dopo il passaggio della Lombardia in zona gialla.

Il premier Giuseppe Conte, intervistato da Gedi, ha dichiarato che qualche ritocco ci sarà. Proprio alla luce dei consigli del Cts, il Governo sta riflettendo su alcune cose da inserire nei prossimi giorni. Conte ha anche precisato che le misure a zone stanno funzionando e che la situazione della curva dei contagi è tornata sotto controllo.

L’obiettivo, ha ripetuto Conte, resta quello di evitare una terza ondata:

Anche alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico-scientifico, qualche ritocchino lo stiamo per introdurre, ci rifletteremo nei prossimi giorni.

Le misure predisposte stanno funzionando e la curva epidemiologica è tornata sotto controllo, evitando come avvenuto in altri Paesi il ricorso a nuovi lockdown generalizzati.

Cenone di Natale, il ministro Boccia: “Per me è no”

Per il Cts impossibile un Natale in zona gialla.
Per il Cts è impossibile pensare a un Natale in zona gialla.

Continua, invece, sulla posizione del rigore il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: “Le valutazioni del Cts sono sotto gli occhi di tutti” ha detto a diMartedì su La7. “Terminata questa fase, con quasi tutta l’Italia in giallo, è necessario chiudere il più possibile: dal 23-24-25 in poi le valutazioni che faremo porteranno l’Italia a essere di un colore unico, più intenso è il colore e più restrizioni ci sono. Se la domanda è se si fa il cenone di Natale la risposta è no, dal mio punto di vista“.

Per il ministro Boccia è impossibile pensare a un Natale con tutta Italia in zona gialla. E ha concluso che la priorità è salvare vite e mettere in sicurezza la sanità

Ipotizzare assembramenti è folle e cenone oltre i conviventi è sbagliato.

Abbiamo il dovere di mettere in sicurezza la sanità e salvare vite, non di stimolare assembramenti o cenoni: i cenoni potremo farli e li faremo l’anno prossimo.

Leggi anche: Natale con droni, posti di blocco ed esercito, il piano del Viminale per la sorveglianza

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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