Murales mangia smog: in quali città si trovano

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Contrastare il cambiamento climatico è la sfida più importante del nostro secolo. E ora anche gli artisti si uniscono al coro. Air is Art è il nuovo progetto della start up italiana Advanced Materials, produttrice di Airlite, che sostiene le iniziative volte a promuovere il tema della qualità dell’aria sfruttando il potenziale comunicativo dell’arte. Stanno nascendo manifestazioni straordinarie e le strade di mezzo mondo si stanno colorando di murales antismog dipinti con le vernici Airlite. Si tratta di una pittura ad alta prestazione, multifunzionale, 100% naturale che riduce gli inquinanti nell’aria trasformandoli in sali inerti. Applicare questo prodotto su una superficie di 100mq significa ridurre l’inquinamento atmosferico con la stessa efficacia di un bosco di pari dimensione. Immaginate quale potrebbe essere il risultato se le facciate degli edifici delle città più grandi al mondo venissero verniciate con questa pittura?

L’arte al servizio dell’ambiente è arte rigenerativa

Tutto è iniziato a ottobre 2018 quando a Roma, in Via del Porto Fluviale, Ostiense, è stato inaugurato Hunting Pollution, l’eco-murales più grande d’Europa dipinto con vernici Airlite. Air is art ha sposato l’idea dell’associazione no profit Yourban 2030. Da questa collaborazione nasce Hunting Pollution, un’opera d’arte che si comporta come un depuratore d’aria, un piccolo polmone in uno degli incroci più trafficati della città. I 1000mq di superficie pitturata agiscono nell’ossigenazione dell’aria al pari di circa 30 alberi. Grazie all’utilizzo delle eco-pitture si può parlare letteralmente di arte rigenerativa. Da allora molte sono state le iniziative che hanno seguito l’esempio di Yourban 2030 e molti i mq dipinti nelle città italiane.

Il secondo murales antismog di Iena Cruz: AnthropOceano

Proprio recentemente a Milano è stato dipinto sulla facciata di via Viotti 13, Lambrate, un altro murales mangiasmog, AnthropOceano. L’opera è di Iena Cruz, street artist milanese di fama internazionale, nonché autore di Hunting Pollution. Grazie alla collaborazione con la onlus Worldrise, associazione dedita alla tutela del mondo marino, Iena Cruz ha realizzato il suo secondo murales con vernice Airlite sull’edificio della propria casa. Da sempre attento al tema dei cambiamenti climatici, dei rischi derivati dell’inquinamento e al dramma delle specie animali a rischio, dopo l’airone blu di Roma, lo street artist torna a rappresentare i cambiamenti del mondo marino, uno degli ambienti maggiormente danneggiati dall’attività umana. Con il termine antropocene si fa riferimento, infatti, all’attuale era geologica, caratterizzata da drastici cambiamenti strutturali, territoriali e climatici, risultato dello sfruttamento coatto delle risorse del pianeta da parte dell’uomo.

Super Walls, la biennale italiana di Street Art diventa ecosostenibile

Quest’anno anche la Biennale di Street Art veneta è stata green care e ha aderito al progetto Air is art di Airlite. Nella prima edizione della Super Walls sedici artisti hanno colorato 2000mq di superficie, realizzando un ideale bosco diffuso, tra Padova e Abano Terme, che ossigenerà le città. Al festival, che è stato ideato e curato dal gallerista padovano Carlo Silvestrin e dalla critica d’arte Dominique Stella, hanno partecipato alcuni degli artisti italiani più in vista nel panorama della street art internazionale. E accanto a loro è intervenuta la crew, La Crémerie, di Rennes. Un gemellaggio tra Italia e Francia che prevede la partecipazione di un gruppo di artisti italiani a un’analoga manifestazione in programma nella città francese.

L’esempio italiano sbarca oltre oceano: Absolut Street Trees, l’iniziativa di Città del Messico

L’esempio italiano è sbarcato oltreoceano e ha raggiunto Città del Messico, metropoli conosciuta per i suoi coloratissimi murales, ma anche per essere una delle città più inquinate al mondo. Grazie all’iniziativa Absolut Street Trees sono stati dipinti con vernice Airlite 2000mq di superficie. L’intenzione è stata quella di lanciare un primo segnale per sensibilizzare le istituzioni. Passeggiando per viale Paseo de la Reforma è ora possibile ammirare un gigantesco albero di 35 metri, prodotto dal collettivo spagnolo Boa Mistura. Mentre gli artisti messicani Revost e Seher One hanno dipinto le altre due opere. Proprio Revost così ha commentato l’evento:

L’arte è parte del cambiamento perché non è più solo in una foto o in un libro, ma ora fa parte della strada e diventa parte della città. La cosa mi fa sentire bene perché attraverso il mio lavoro posso apportare cambiamenti ambientali.

Leggi anche: Liter of Light, per illuminare senza elettricità basta una bottiglia

Airlite, una vernice Made in Italy

La vernice che conferisce i super poteri ai murales è un vero prodigio della tecnologia. Riesce letteralmente a mangiare lo smog, in ambienti aperti come all’interno di un edificio, grazie ad una particolare reazione chimica: la fotocatalisi. La vernice in polvere, alla quale viene aggiunta un’acqua che contiene biossido di titanio, si attivata con la luce. Vengono liberate molecole ossidanti che attaccano le sostanze nocive e le trasforma in sali minerali innocui. Airlite neutralizza gli agenti inquinanti fino all’88,8%, riportando l’aria al suo stato di purezza. Inoltre, elimina gli odori, previene le muffe e distrugge gli agenti patogeni dannosi. Grazie alla sua proprietà autopulente, impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti. Altro aspetto interessante: riflette la maggior parte delle radiazioni solari infrarosse, impedendo il passaggio eccessivo di calore. Ciò significa un risparmio di energia elettrica per il condizionamento tra il 15 e il 50% nei mesi caldi, con ambienti rinfrescati in modo naturale. La vernice conserva le sue caratteristiche per 10 anni.

Il coraggio di credere nelle proprie idee

Airlite nasce dall’ingegno di Massimo Bernardoni, 56 anni. Bernardoni comincia a lavorare alla sua idea agli inizi del 2000, un progetto decisamente visionario per l’epoca. Ricorda in un’intervista per EconomyUp:

All’inizio non ci hanno creduto in molti. Non venivo capito e a volte venivo anche preso in giro.

Ma Bernardoni non si scoraggia. Anzi, deposita i brevetti e sviluppa le applicazioni della sua scoperta. È il 2010 quando incontra Antonio Cianci, all’Expo di Shanghai. Imprenditore di successo, Cianci all’Expo è responsabile del settore Italia degli Innovatori. E tra le invenzioni c’era la prima versione di Airlite. Nel 2013 Bernardoni e Cianci decidono di costituire la società. Nasce così a Bolzano la start up italiana Advanced Materials, alla quale si unisce anche l’indiano Arun Jayadev, che vive a Londra. Grazie ad un primo investimento dell’imprenditore Fabio Cannavale e alla visibilità ottenuta nel programma di Gianluca Dettori, dedicato agli inventori italiani, Shark Tank Italia, nel 2015 Airlite vince un premio in denaro e la trasmissione contribuisce a far conoscere il prodotto. Oggi Airlite è coperta da brevetto in 43 Paesi in tutto il mondo, ha vinto 27 premi internazionali ed è stata inserita dalle Nazioni Unite nell’anno 2019 tra le quattro tecnologie più efficaci e innovative al mondo nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Leggi anche: Leonardo Di Caprio sui cambiamenti climatici: “È il momento di smetterla con le parole” di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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