Multato per violazione del coprifuoco, il giudice annulla la sanzione: “È incostituzionale”

Studente di 24 anni multato per aver violato il coprifuoco, fa ricorso e il giudice di pace gli da ragione: "il coprifuoco in uno stato di emergenza sanitaria è incostituzionale".

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Multa per coprifuoco violato? Per il Giudice di pace di Camerino la sanzione è incostituzionale, così come l’imposizione stessa del coprifuoco.

È successo nelle Marche. Un ragazzo, 24 anni, dopo aver ricevuto una multa per aver violato i limiti del coprifuoco si rivolge al Giudice di pace, rappresentato da un coetaneo, uno studente di giurisprudenza. E ora, secondo la decisione del giudice, la prefettura dovrà anche provvedere al risarcimento delle spese processuali.

La multa per coprifuoco è incostituzionale: ecco cosa è successo

Multa per coprifuoco violato: ricostruzione della vicenda

I fatti vedono coinvolto un ragazzo di 24 anni che, lo scorso febbraio, stava tornando a casa dopo essere stato dalla fidanzata.

Il coprifuoco era già scattato da qualche ora. È circa l’una di notte quando sulla strada di ritorno a casa il giovane conducente viene fermato da una pattuglia dei carabinieri.

A nulla sono valsi i tentativi del giovane di dare una spiegazione ai carabinieri che lo hanno denunciato per la violazione della norma anti Covid. La pena per il giovane è una multa per aver violato il coprifuoco. Infatti, come stabilito nel Dpcm del Governo (anche da quello del 26 aprile nonostante le riaperture) alle 22 scatta il coprifuoco e termina alle 5 della mattina seguente.

La cifra della multa è pari a 533 euro (373 euro in caso di pagamento entro cinque giorni).

Multato per aver violato il coprifuoco: il ricorso

Multa per coprifuoco violato: ricorso da parte dello studente

Lo studente ha comunque deciso di fare ricorso al Giudice di Pace di Camerino. A rappresentarlo l’amico Marco Dialuce, 21 anni e studente di giurisprudenza.

Il 21enne Marco Dialuce aveva già presentato ricorso per un’altra multa simile al giudice di pace di Macerata, qualche mese fa. In quel caso, però, il giudice aveva solamente ridotto la sanzione.

Dialuce ha potuto difendere l’amico pur non essendo ancora avvocato, grazie all’articolo 317 del codice di procedura civile, che permette di farsi rappresentare da una persona di fiducia nelle cause per multe inferiori a 1.100 euro.

Il non ancora avvocato Dialuce ha quindi preparato il ricorso alla multa, fondandolo su un principio: il coprifuoco in uno stato di emergenza, come quello sancito di fronte alla pandemia da Coronavirus, è incostituzionale.

Caso simile a Milano circa un mese fa. Non una multa per il coprifuoco violato, ma per aver mentito sull’autocertificazione, ricorso anche in quel caso vinto, secondo il giudice mentire sull’autocertificazione non costituiva reato.

Multa per coprifuoco violato: il giudice di pace accoglie il ricorso e annulla la multa

multa per coprifuoco, la sentenza

Si legge nel ricorso di Daluce:

La dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale non permette di derogare alla Costituzione.

Il nostro dettato costituzionale non prevede lo stato di emergenza per situazioni di rischio sanitario da agenti virali trasmissibili, ma solo in caso di guerra.

Inoltre, la dichiarazione di stato di emergenza risulta essere illegittima, oltre che dal punto di vista sostanziale anche formale, in quanto non è stato il Parlamento a deliberare lo stato di emergenza e a conferire al Governo, tramite legge delega, i poteri necessari per fronteggiare l’emergenza, come prescritto dall’articolo 78 della Costituzione.

Il Governo si è autodelegato.

Lo studente ha spiegato che l’Esecutivo si sta appellando al decreto legislativo 1 del 2018, che però ha a che fare con le emergenze calamitose, come il terremoto, e non dà allo Stato i pieni poteri sui cittadini.

Insomma, per il ricorrente, il coprifuoco è illegittimo perché incostituzionale e perché il coprifuoco può esistere solo in “uno stato di guerra”.

L’Italia è invece in stato di emergenza sanitario e, come succede di fronte alle calamità naturali, durante le quali è possibile limitare l’accesso a determinate zone, non si può obbligare le persone a restare chiuse in casa.

Di fronte a questo, il giudice non ha potuto far altro cha avvalorare il ricorso non potendolo confutare in nessun modo. Il giudice, inoltre, ha obbligato la prefettura di Macerata a pagare le spese processuali.

La sentenza numero 68 del 1964, pronunciata dalla Corte  Costituzionale, afferma infatti che:

La libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi, ma mai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare.

Leggi anche: Il nuovo decreto Covid fa infuriare Lega e Regioni: “Rinnovare il coprifuoco delle 22 è devastante”

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