Il nuovo decreto Covid fa infuriare Lega e Regioni: “Rinnovare il coprifuoco delle 22 è devastante”

Alta tensione dopo l'approvazione del nuovo decreto Covid. Lega e Regioni si oppongono alla proroga del coprifuoco delle 22: scontri nella maggioranza, si incrinano i rapporti tra Stato e governatori.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Lega e Regioni contro decreto Covid. Come dichiarato da Mario Draghi, le riaperture del 26 aprile stabilite dal decreto approvato ieri sono un “rischio ragionato” che il Governo ha preso, anticipando di circa una settimana l’allentamento delle restrizioni. Il motivo di questo via libera prematuro è da ricercare in parte nelle pressioni del centro-destra, specie di Salvini e Meloni, che avevano chiesto a gran voce l’introduzione di misure meno severe, per venire incontro alle necessità di ristoratori e commercianti.

Il Premier ha deciso di accontentare quelle richieste, ma poi l’asticella si è alzata. Nei giorni scorsi, infatti, Lega e FdI, appoggiati pure da Italia Viva, hanno avanzato richieste più ambiziose sul coprifuoco delle 22: l’obiettivo era eliminarlo, ma ci si sarebbe accontentati anche di un prolungamento alle 23 dell’orario in cui tutto si blocca, col sostegno anche di Forza Italia. Palazzo Chigi aveva prontamente annunciato che il coprifuoco delle 22 sarebbe rimasto “un punto fermo” su cui il Governo non avrebbe concesso compromessi.

E così è stato. Il decreto approvato ieri ha confermato il coprifuoco delle 22, anche se questo limite orario non ha una vera e propria data di scadenza: c’è la possibilità che le misure concordate ieri vengano messe in discussione già a fine maggio in base all’andamento dei contagi e della campagna vaccinale. La decisione ha però provocato una vera e propria rottura nella maggioranza di Governo. Le Regioni e Salvini non hanno gradito quanto disposto dal nuovo decreto e il leader del Carroccio ha fatto sapere che il suo partito in Cdm non ha firmato i nuovi provvedimenti, scatenando l’ira dei dem. Si respira alta tensione nella maggioranza.

Lega e Regioni contro decreto Covid, Salvini si astiene: “Coprifuoco alle 22 non ha senso scientifico ed è devastante”

Lega e Regioni contro decreto Covid, Salvini si astiene: "Coprifuoco alle 22 non ha senso scientifico ed è devastante"

La Lega fa parte della maggioranza di Governo, ma continua a polemizzare sulle decisioni di Draghi. Un atteggiamento politico piuttosto peculiare quello di Salvini, che sostiene Palazzo Chigi per non rimanere fuori dalla discussione di decisioni importanti, ma al tempo stesso non sembra voler scendere a compromessi. La coerenza? Non è sicuramente una priorità. Ieri l’ulteriore dimostrazione dell’ambiguità salviniana: l’astensione dal firmare il nuovo decreto riaperture, determinata soprattutto dal fatto che la Lega “non può votare un decreto che continua ad imporre chiusure e limitazioni“. Intervistato da SkyTG24, Salvini ha detto:

Un alleato leale, se ritiene che venga commesso un errore, lo deve dire.

Non sono per l’ipocrisia. Tutte le Regioni, di destra e di sinistra, i Comuni, le associazioni di categoria, i sindacati, i commercianti e gli imprenditori, ritengono che rinnovare il coprifuoco alle 22 fino a luglio non ha senso scientifico ed è devastante.

Se i dati continuano a migliorare, perché continuare a chiudere e vietare? Penso che le istituzioni debbano restituire agli italiani la fiducia dimostrata dai cittadini per oltre un anno.

Riguardo i presunti imbarazzi nati col Ministro leghista Giorgetti a seguito della decisione di non firmare il decreto, Salvini smentisce e sottolinea:

Gli imbarazzi sono fantasie giornalistiche. Ho appena concluso una riunione della segreteria politica con tutti i Ministri, Governatori e Sindaci della Lega, che hanno convintamente sostenuto la necessità di riaprire, curare e vaccinare, di restituire vita e libertà. Tutti chiedono il ritorno alla normalità.

Fronte unito della Lega sulle riaperture, sembrerebbe. Per quanto riguarda i rapporti con Draghi, Salvini ribadisce che il confronto col Premier è costante: si starebbe già discutendo un nuovo decreto che, secondo il leader del Carroccio, arriverà entro la prima metà di maggio e sarà caratterizzato da “più aperture, meno divieti e più vaccini“. Con tutta probabilità, quello verrà firmato. Forse.

Lega e Regioni contro decreto Covid, il dem Orlando sull’astensione di Salvini: “Scelta irresponsabile”

Lega e Regioni contro decreto Covid, il dem Orlando sull'astensione di Salvini: "Scelta irresponsabile"

Il Partito Democratico non ha preso con filosofia la mancata firma del nuovo decreto Covid da parte della Lega. Si è fatto sentire il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, che a La7 ha detto:

Valuto il fatto in sé. Non firmare credo sia un atto incomprensibile e irresponsabile in questo momento. Poche ore prima condividi un accordo, poi cominci a sparare su quell’accordo e poi ti astieni.

Gli ha fatto eco il dem Enzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari Ue, che su twitter ha scritto:

Non si può stare al Governo e fare opposizione allo stesso tempo. Questa maggioranza ha deciso di unirsi per superare insieme l’emergenza Covid-19 e far ripartire il Paese. Non è il momento degli strappi, ma della coesione.

Leggi anche: Tutte le novità del Decreto Covid: dal pass alla riapertura di bar, stadi, cinema, palestre e negozi

Lega e Regioni contro decreto Covid, scontro Stato-Regioni sul rientro a scuola

Lega e Regioni contro decreto Covid, scontro Stato-Regioni sul rientro a scuola

Tensione alle stelle anche nei rapporti tra Governo e Regioni. Mattinata di fuoco per i Governatori, che all’indomani del Cdm hanno avanzato pressanti proteste contro il coprifuoco e le decisioni riguardanti la scuola. Il decreto di ieri ha stabilito che le scuole saranno completamente in presenza in zona gialla e arancione, o almeno per il 70% degli studenti, mentre in fascia rossa verrà portata avanti la modalità mista, tra Dad e lezioni dal vivo, che dovranno coinvolgere almeno il 50% degli alunni.

Ma l’accordo, in principio, non era questo: le Regioni avevano concordato con Palazzo Chigi di cominciare a far tornare un minimo del 60% degli studenti, non di più. Ma Mario Draghi ha imposto il 70%, scatenando l’ira del leghista Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza Stato Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, che ha detto:

Sulla scuola c’è un problema politico e istituzionale importante: in Cdm è stato cambiato un accordo siglato tra istituzioni e questo è un precedente molto grave, non credo che sia mai successo.

Se si cambia idea si convocano le parti con le quali si erano trovati gli accordi e si rimodulano. In questo caso si prescinde dalle sensibilità politiche, si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e Regioni.

A smorzare la tensione ci ha pensato la forzista Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali, che ha sottolineato come la richiesta di Draghi di alzare la soglia minima degli studenti in presenza rappresentasse uno sforzo in più per fare meglio, ma nessuno sarà messo a rischio, anzi “se non sarà possibile assicurare queste quote Regioni ed Enti locali potranno derogare, stiamo lavorando per trovare la quadra“.

Lega e Regioni contro decreto Covid, i Goverantori si oppongono al coprifuoco delle 22

La proroga del coprifuoco delle 22 rappresenta un problema per la maggioranza dei governatori. Fedriga ha detto in merito:

Noi, come Conferenza delle Regioni, abbiamo proposto lo spostamento del coprifuoco alle 23. Sembra incomprensibile chiedere di lasciare il ristorante alle 21.30 per rientrare a casa entro l’orario stabilito. Un’ora in più non penso rappresenti un problema per il rischio pandemico. La proposta è assolutamente responsabile ed è arrivata all’unanimità all’interno della Conferenza.

Si sono fatte sentire anche le proteste degli altri Governatori. Particolarmente piccati i toni del Presidente del Veneto Luca Zaia, che detto:

Così mettiamo a rischio la stagione turistica. Voi andreste in vacanza in un posto dove alle 22 dovete chiudervi in albergo o in tenda se andate in campeggio? No, cerchereste un posto dove il coprifuoco non c’è.

Dello stesso avviso il Governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha definito quella del coprifuoco delle 22 “una misura folle, devastante, assolutamente irragionevole e punitiva“. Polemico anche il Governatore ligure Giovanni Toti, che su Facebook ha scritto:

Ancora una volta vengono penalizzati organizzatori di eventi e matrimoni, che non potranno lavorare la sera nel pieno della stagione più gettonata. Così non va, è il buonsenso che lo dice.

Gli scontri sono aperti e su più fronti: tra governo locale e nazionale, all’interno della maggioranza, tra virologi prudenti e convinti aperturisti. Una grande confusione che penalizza, come sempre, un solo attore: il popolo italiano, confuso, non più in grado di comprendere quale sia la strada giusta e quella sbagliata. Probabilmente, sarà il tempo ad indicarci la direzione migliore. Anche se, sicuramente, quando la si troverà, non tutti saranno d’accordo.

Leggi anche: Tutti i virologi contro le riaperture di Draghi: “Siamo governati da incompetenti”

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