Fausto Gresini morto per Covid: da pilota a manager, addio icona del motociclismo

Questa mattina la triste notizia è stata confermata dal team. L'ex campione si è spento nel reparto di terapia intensiva di Bologna, dopo una lunga battaglia.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Ieri in serata la notizia della sua morte, prontamente smentita dal figlio e dal team, questa mattina è diventata una triste realtà.

Fausto Gresini, 60 anni, ricoverato nel reparto di terapia Intensiva dell’ospedale Maggiore di Bologna è morto a causa di una grave insufficienza respiratoria conseguente all’infezione da Covid-19.

La notizia è stata diffusa da un comunicato del suo team:

La notizia che non avremmo mai voluto dare, e che purtroppo siamo costretti a condividere con tutti voi. Dopo quasi due mesi di lotta contro il Covid, Fausto Gresini è tristemente scomparso, pochi giorni dopo aver compie 60 anni. #CiaoFausto

Fausto Gresini, il saluto del figlio Lorenzo: “Ti amo immensamente”

Fausto Gresini figlio.

A pochi minuti dall’annuncio ufficiale della morte di Fausto Gresini, arriva anche il saluto del figlio Lorenzo. Tramite un post su Facebook, Lorenzo, che ieri sera aveva prontamente smentito la falsa notizia della morte del papaà, questa mattina lo ha salutato con queste parole: 

Bà! Ti amo immensamente.

Fausto Gresini, le complicanze dovute al Covid

Fausto Gresini.

La lunga battaglia di Fausto Gresini contro il Covid inizia il 27 dicembre scorso. Dopo un iniziale miglioramento, venerdì e sabato scorso le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, costringendo i medici ad alcune terapie per combattere la grave infiammazione polmonare che si è sovrapposta alla polmonite bilaterale interstiziale da Covid.

Pochi giorni fa, proprio il figlio Lorenzo aveva dato speranza raccontando su Facebook che gli esami e l’ossigenazione del papà erano stabili.

Le incoraggianti notizie riportate dal figlio Lorenzo erano state confermate anche dal dottor Nicola Cilloni del team dello stesso Gresini. La scorsa settimana, invece, Cilloni ha confermato il peggioramento improvviso di Gresini:

Purtroppo, sono sopraggiunte delle complicanze che rendono il quadro clinico critico. I sanitari continuano a curarlo con la massima intensità possibile nella speranza di una ripresa delle funzioni d’organo gravemente compromesse. È sempre sostenuto da un respiratore meccanico e in coma farmacologico.

Leggi anche: MotoGp, Valentino Rossi ‘miracolato’: “L’incidente più rischioso della mia carriera”

Fausto Gresini, due volte campione della 125: da pilota a manager

Fausto Gresini carriera.

Fausto Gresini, nato nel 1961 a Imola, dal 1982 al 1994 è stato pilota di Motociclismo, ha corso sempre nella 125 ed ha vinto due titoli Mondiali: nel 1985 e nel 1987.

Il suo esordio nel motomondiale arriva nel GP delle Nazioni del 1982, che non ha concluso a causa di un ritiro. Nel 1983 corre l’intero campionato con la MBA nella classe 125. A fine stagione la scuderia decide di cederlo alla Garelli, con la quale Gresini ha vinto il suo primo Gran Premio, in Svezia, giungendo terzo nella classifica generale.

Il primo titolo mondiale arriva nel 1985: tre vittorie (in Austria, Belgio e San Marino), cinque pole position e 109 punti conquistati.

Due anni dopo, nel 1987, si ripete, questa volta vincendo 10 delle 11 gare in calendario. Nel 1988 la separazione con Garelli e nel 1989 il passaggio all’Aprilia. Poi, alla Honda e il ritiro nel 1995.

Nel 1997 fonda il Gresini Racing e racconta:

A un certo punto della mia carriera dovetti scegliere se diventare un vecchio pilota o un giovane manager.

Tre i mondiali conquistati dal Gresini Racing: uno in Moto 3 con Jorge Martin, nel 2018, e due in classe intermedia. Uno nel 2010 con Toni Elias e il primo con Daijiro Kato nel 2001.

Leggi anche: Chi è Alberto Naska, ecco la sua vita “Fino all’ultima curva”

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