Addio a Ernesto Tross, il genio delle barche a vela senza randa

"Buon vento" al progettista e auto-costruttore tedesco delle barche a vela. Dopo una breve malattia ci ha lasciato a 88 anni Ernesto Tross.

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Si è spento nella notte tra il 18 e il 19 novembre 2020 Ernesto Tross, uno dei più audaci e discussi progettisti di barche a vela degli ultimi 60 anni.

Velista ma anche artista e scrittore, Ernesto Tross, di nascita tedesca, aveva incontrato in Italia, dove si era trasferito con la famiglia, la sua passione per la vela e per le barche auto-costruite.

Ernesto Tross, navigatore e progettista appassionato

Ernesto Tross ha viaggiato il mondo sin da tenera età. Dal dopoguerra fino ai suoi ultimi anni di vita ha raggiunto decine di destinazioni con ogni mezzo di trasporto possibile. Ma è solo negli anni Sessanta che scoprirà la navigazione su barca a vela, un’esperienza che cambierà tutta la sua vita.

Da sempre voce fuori dal coro, Ernesto Tross non è solo velista. Si appassiona a ogni aspetto della navigazione, motivo che lo indusse a costruire personalmente la sua prima barca. Un’idea che diventerà mestiere. L’audace genio della vela, infatti, nel corso degli anni non comprerà mai un’imbarcazione, preferendo invece costruirne di proprie.

Nascono così i suoi primi mezzi, il Malibù e l’Outlaw, quest’ultimo andato distrutto in un tragico incidente alla foce del fiume Tevere. Le sue creazioni, come l’Orso Grigio, l’Orso Bianco e Lim hanno sfidato le tempeste e i marosi di tutto il mondo, solcando le acque del Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Pacifico, Indiano, Atlantico.

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La battaglia contro la randa

Instancabile costruttore, Ernesto Tross aveva intrapreso la sua personalissima battaglia contro la randa, da lui reputata strumento di morte più che di salvezza in mare. Il genio della barca a vela portava avanti una sua filosofia di navigazione, orientata alla sicurezza. Idea che ha raccontato e spiegato abbondantemente nel suo libro, divenuto successo editoriale nel 2007, La mia barca sicura.

Tuttavia, è doveroso ricordare che Tross si rivolgeva per lo più a un pubblico di navigatori oceanici. Sul piano velico, infatti, le sue opinioni venivano spesso contestate e a quanti sostenevano la difficoltà di navigare di bolina senza randa, con ironia Tross era solito rispondere che “una barca seria non va mai di bolina”.

Anche se definite dai detrattori esteticamente “brutte”, le barche di Ernesto Tross erano studiate perché fossero leggere, inaffondabili e indistruttibili.

I criteri di una barca sicura secondo Ernesto Tross

Lo scorso anno, in occasione del compleanno del progettista, gli amici di Bolina.it dedicarono al velista una pagina su Wikipedia nella quale sono riassunti i criteri che, secondo Tross, una barca sicura deve rispettare. Ecco quali:

  • scafo metallico in lega di alluminio
  • coperta piatta tipo flush-deck
  • scafo integro nella parte sommersa (opera viva) evitando di realizzare prese di acqua marina al di sotto della linea di galleggiamento
  • eliminazione della randa e del boma
  • deriva in legno a scorrimento verticale senza meccanismi di discesa e risalita
  • Orso Grigio – Deriva sollevata per manutenzione
  • scafo a spigoli e fondo piatto
  • sentina zavorrata
  • paratia di prua anti-collisione
  • paratie e portelloni a tenuta stagna
  • oblò circolari a doppio serraggio – il tipo di oblò a doppio serraggio montati sull’Orso Bianco e sull’Orso Grigio
  • battagliola in tubolare saldata in coperta
  • gallocce passanti saldate in coperta e sottocoperta
  • portellone sullo specchio di poppa per uscita di sicurezza in caso di ribaltamento
  • timone esterno a barra con pala ribaltabile
  • motore fuoribordo
  • scaletta poppiera accessibile da uomo a mare
  • ogni parte della barca deve essere “visibile e toccabile”

Leggi anche: Vendono casa per vivere in barca a vela. La famiglia Barberis realizza un sogno

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