Morte di Camilla Canepa, esami clinici al vaglio: “Anomalie già al primo ricovero”

Si continua ad indagare sulla morte di Camilla Canepa: l'esame del sangue segnalava un numero di piastrine inferiore ai valori normali già il 3 giugno. La giovane poteva essere salvata o i suoi sintomi sono stati sottovalutati?

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Emergono nuovi elementi sulla morte di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante deceduta per trombosi 15 giorni dopo il vaccino AstraZeneca, somministratole ad un Open Day organizzato dalla Regione Liguria. C’era molta attesa per ieri, giorno in cui ai pm Puppo e Rombolà sono stati consegnati i documenti sequestrati dai Nas dei Carabinieri alla Asl4: tra essi, il modulo del consenso informato e il resto degli atti.

Nonostante la smentita dei genitori e la riconferma del legale di famiglia, che hanno affermato che Camilla non avesse “alcuna malattia ereditaria, la giovane avrebbe invece sofferto di “piastrinopenia”, una malattia autoimmune che provoca un basso livello di piastrine nel sangue. Tale problematica non è stata però dichiarata dalla ragazza nel certificato anamnestico, sequestrato dai Nas quattro giorni fa, così come non c’è traccia della terapia ormonale. Ma era necessario fare ulteriore chiarezza. Ed ieri, che la documentazione medica è finita sul tavolo dei pm, questo è stato possibile.

Morte di Camilla Canepa: analisi anomale già il 3 giugno, il trombo poteva essere scoperto in anticipo? Oggi l’autopsia

Morte di Camilla Canepa: analisi anomale già il 3 giugno, il trombo poteva essere scoperto in anticipo? Oggi l'autopsia

Stando a quanto emerso dalle ultime ricerche, il 3 giugno, giorno in cui Camilla era giunta con gravi sintomi all’ospedale di Lavagna, 9 giorni dopo aver fatto il vaccino, l’esame del sangue segnalava un numero di piastrine inferiore ai valori ritenuti normali. E, nonostante ciò, la giovane veniva comunque dimessa: su questo punto sta lavorando la Procura. Che oggi darà l’incarico dell’autopsia all’anatomopatologo Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella: l’obiettivo è quello di comprendere se ci sia stata una reale correlazione tra vaccino e morte di Camilla, chiarendo se la ragazza potesse in qualche modo essere salvata.

Soprattutto ora che è noto che già al primo ricovero al Lavagna del 3 giugno, erano state riscontrate anomalie nei valori di Camilla. Oltre a ciò, quel giorno la giovane lamentava gravi sintomi come cefalea e fotosensibilità, tanto che i genitori avrebbero comunicato ai medici che la giovane soffrisse di “piastrinopenia autoimmune familiare”, oltre a dichiarare l’assunzione da parte di Camilla di una terapia ormonale. Ma oggi i genitori negano tutto: stando alle loro dichiarazioni, la ragazza era sana.

Ora gli inquirenti vogliono capire se il ricovero del 3 giugno avrebbe potuto permettere di salvare Camilla: quel che ci si chiede è se i medici avrebbero potuto svolgere ulteriori analisi o collegare meglio gli elementi che avevano di fronte per scoprire in anticipo il trombo, che due giorni dopo avrebbe costretto al ricovero di Camilla al San Martino, dove morirà qualche giorno dopo, il 10 giugno.

Leggi anche: Camilla Canepa, i genitori: “Non aveva malattie ereditarie”. Le era stato prescritto un potente ormone

Morte di Camilla Canepa: le parole di Draghi e dei sindacati

Morte di Camilla Canepa: analisi anomale già il 3 giugno, il trombo poteva essere scoperto in anticipo? Oggi l'autopsia

In attesa di ulteriori delucidazioni, si è espresso sulla triste vicenda della giovane Camilla anche il Premier Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio, parlando alla conferenza stampa di fine G7, ha risposto ad una domanda sulla 18enne di Sestri Levante ed ha detto:

Cordoglio e partecipazione alla mamma e al papà di quella ragazza e al resto della famiglia. Questa è stata una cosa tristissima che non doveva accadere. Questa è la cosa più importante che ho da dire.

Ora è molto difficile chiarire, ricostruire, penso che sia una situazione in evoluzione così complicata.

Gli open day garantivano a tanti di vaccinarsi subito, con la raccomandazione del Cts di usare AstraZeneca solo per persone di una certa età. Sono state usate per tutti perché le case farmaceutiche non pongono questo limite.

Ora però è chiarito tutto. Il ministro Speranza ha specificato come comportarsi con i vaccini AstraZeneca e J&J, come comportarsi con le seconde dosi, quindi su questo oramai la situazione è chiara.

Anche esponenti dei sindacati come Francesco Esposito e Biagio Papotto, massimi dirigenti della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu e di Federazione Cisl Medici, si sono espressi sulla morte di Camilla dopo il vaccino AstraZeneca ed hanno detto:

Casi come quello di Camilla Canepa avvengono perché assistiamo a vaccinazioni di massa in hub, oltretutto in assenza di un fascicolo elettronico del cittadino, nazionale e condiviso, che contenga tutte le informazioni sanitarie del vaccinando.

Ciononostante se la vaccinazione fosse stata affidata al medico di famiglia, la conoscenza del paziente avrebbe forse potuto evitare la tragedia. Si tratta, appunto, del tanto sottovalutato rapporto fiduciario medico-paziente, che avrebbe consentito una più attenta e consapevole scelta nella somministrazione del tipo di vaccino da inoculare.

Leggi anche: AstraZeneca: Camilla, 18enne morta dopo il vaccino, aveva una patologia autoimmune del sangue

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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