AstraZeneca: Camilla, 18enne morta dopo il vaccino, aveva una patologia autoimmune del sangue

Camilla, 18enne morta dopo il vaccino AstraZeneca, soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. I Nas stanno continuando ad acquisire i documenti degli ospedali Lavagna e San Martino.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Il fatto è emerso poco fa: la 18enne morta dopo il vaccino AstraZeneca soffriva di una patologia autoimmune. La tragica notizia della morte di Camilla Canepa, studentessa 18enne di Sestri Levante, è arrivata ieri sera. Nel frattempo, poco fa è stata resa nota la decisione del Cts, che verrà formalizzata nelle prossime ore: stop alla somministrazione di AstraZeneca per gli under-60 e, per chi l’ha già fatto, la seconda dose sarà Pfizer o Moderna. Dopo l’ondata di polemiche, il Cts ha optato per lo stop.

Camilla si era immunizzata col vaccino AstraZeneca lo scorso 25 maggio, in occasione di un Open Day organizzato a Genova, per poi essere colpita da trombosi nei giorni successivi. Ma ci sarebbero novità: da ciò che si apprende oggi, la giovane soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale.

Quel che bisogna chiarire, e su cui si sta indagando, è se le due patologie fossero state segnalate all’interno della scheda consegnata dalla giovane prima della somministrazione in occasione dell’Open Day. I militari si stanno adoperando anche per acquisire le relazioni di Pelosi e Brunetti, dirigenti medici del San Martino, ospedale in cui Camilla era stata trasferita dopo la tac emorragica.

Patolologia autoimmune di Camilla: carenza di piastrine e doppia terapia ormonale

Patolologia autoimmune di Camilla: carenza di piastrine e doppia terapia ormonale

Dopo la morte di Camilla, i Carabinieri dei Nas di Genova hanno cominciato a lavorare senza sosta per acquisire tutte le cartelle cliniche e la documentazione medica della ragazza, a cui ha avuto accesso la Procura. Da esse, è emerso che la 18enne soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. Le ricerche, delegate dai pm Francesca Rombolà e Stefano Puppo con l’aggiunto Francesco Pinto, si stanno concentrando nell’ospedale di Lavagna, dove la 18enne si era presentata il 3 giugno con cefalea e fotofobia, e in quello di San Martino, dove era stata trasferita il 5 giugno.

Da ciò che è emerso nelle ultime ore, il 7 giugno la Asl aveva già fatto i dovuti approfondimenti sul primo ricovero di Camilla all’ospedale di Lavagna. Stando a quanto dichiarato all’Ansa dal direttore generale Paolo Petralia “la direzione sanitaria ha acquisito in data 7 giugno dettagliata relazione del direttore del pronto soccorso sul percorso realativo alla paziente e, ritenendola esaustiva, non ha al momento attivato ulteriori iniziative”.

Leggi anche: AstraZeneca e J&J, Aifa e Cts verso lo stop: “Non somministrare a chi ha meno di 50 anni”

Patologia autoimmune di Camilla, il chirurgo che l’ha operata: “Donare gli organi gesto di maturità e civiltà”

Patologia autoimmune di Camilla, il chirurgo che l'ha operata: "Donare gli organi gesto di maturità e civiltà"

Gianluigi Zona, primario di chirurgia del San Martino che ha operato Camilla, ha poi commentato la decisione dei genitori della ragazza di donare gli organi della figlia. Ha detto: “Condivido il loro terribile lutto e ammiro la loro grande dignità, il grande senso civile che li ha portati a consentire la donazione degli organi, un gesto di grande maturità e di grande civiltà”.

Il primario del San Martino si è poi espresso sulla complicata situazione di Camilla ed ha detto: “l’occlusione così vasta di più drenaggi contemporaneamente è un fenomeno tanto grave quanto raro. Una situazione ai limiti”. Esprimendosi poi sulla somministrazione di AstraZeneca ai giovani, Zona ha commentato che l’urgenza, adesso, è che Aifa e Ema diano indicazioni chiare.

Patologia autoimmune di Camilla: le problematiche erano state segnalate prima del vaccino?

Camilla soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare, una cronica assenza di piastrine, e assumeva una doppia terapia ormonale. Le trombosi post-vaccinazione, che rimangono comunque eventi rari che colpiscono circa una persona su 100.000, sono per lo più cerebrali, più frequenti nelle donne sotto i 50 anni e associate spesso, come nel caso di Camilla, ad una carenza di piastrine.

Per questo motivo le indagini sono dirette a comprendere se le due patologie fossero state segnalate all’interno della scheda consegnata dalla giovane prima della somministrazione in occasione dell’Open Day. Questo perché, nel caso in cui le due problematiche fossero state effettivamente segnalate, chi di dovere avrebbe dovuto impedire a Camilla di procedere col vaccino AstraZeneca. Ma questo, purtroppo, non è avvenuto. Nel frattempo, si attendono aggiornamenti sulle indagini in corso.

Leggi anche: Genova: è morta Camilla, la 18enne colpita da trombosi dopo il vaccino AstraZeneca

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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