Camilla Canepa, i genitori: “Non aveva malattie ereditarie”. Le era stato prescritto un potente ormone

Stando alle dichiarazioni dei genitori, non avrebbe avuto alcuna patologia pregressa Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Ma dalle schede mediche recuperate, la giovane avrebbe assunto un potente ormone 4 giorni dopo il vaccino.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Stando alle dichiarazioni dei genitori, non avrebbe avuto alcuna patologia pregressa Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Dopo la sua morte, i Carabinieri dei Nas di Genova hanno cominciato a lavorare senza sosta per acquisire tutte le cartelle cliniche e la documentazione medica della ragazza, a cui ha avuto accesso la Procura. Da esse, emergeva che la 18enne soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale.

E, nonostante tale patologia figuri effettivamente nelle cartelle cliniche della giovane, è arrivata poche ore fa la smentita dei genitori, che hanno detto: “Camilla era sana, non aveva malattie ereditarie”.

Camilla Canepa: martedì l’incarico per l’autopsia

Le ombre sulla morte di Camilla Canepa sono molte. Quel che è sicuro è che il decesso della ragazza è avvenuto dopo il vaccino AstaZeneca che, a seguito della decisione del Cts e la conferma del commissario per l’emergenza Figliuolo, verrà utilizzato solo per gli under-60, mentre chi ha ricevuto già la prima dose farà il richiamo con Pfizer o Moderna.

Il compito di sciogliere tutti i dubbi sulla morte di Camilla è affidato all’autopsia, di cui saranno incaricati martedì prossimo l’anatomopatologo Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella. Nel frattempo però, nonostante la dichiarazione dei genitori della giovane, le cartelle cliniche prelevate presso l’ospedale di Lavagna, dove Camilla era stata ricoverata il 3 giugno, e al Policlinico San Martino di Genova, confermerebbero non solo la piastrinopenia autoimmune familiare ma anche l’assunzione di farmaci a base di estrogeni, la terapia ormonale, che vengono utilizzati spesso proprio per le pazienti con questo tipo di problema. Ciò che resta da chiarire è se la terapia con estrogeni seguita da Camilla abbia interferito con il vaccino amplificando il rischio di trombi.

Leggi anche: AstraZeneca: Camilla, 18enne morta dopo il vaccino, aveva una patologia autoimmune del sangue

Camilla Canepa: il nodo della scheda anamnestica

Camilla Canepa: il nodo della scheda anamnestica

L’altro nodo da sciogliere rimane quello della scheda anamnestica, la cui compilazione prima del vaccino è obbligatoria per tutti. All’interno della scheda in questione, viene chiesto ad ogni vaccinando se soffre di qualche malattia cardiaca, polmonare, diabete, anemia o malattia del sangue e, subito dopo, viene pure richiesto di specificare i farmaci, gli integratori o le vitamine che si stanno assumendo.

Camilla aveva effettivamente dichiarato le sue patologie al momento dell’anamnesi? Questo rimane l’interrogativo principale ed uno dei punti da chiarire per gli investigatori. Proprio per questo, ieri i Carabinieri del Nas hanno notificato all’Asl4 un decreto di esibizione e sequestro del certificato anamnestico di Camilla, che si trova ancora sotto sigillo e nell’archivio della Asl e verrà consegnato lunedì ai NAS. Fino a quel momento non sarà possibile stabilire con certezza se la giovane abbia omesso o meno le terapie che seguiva.

Camilla Canepa: la prescrizione della terapia ormonale

Ma oltre a questo, sono emersi nuovi elementi. Da quanto dichiarato da fonti investigative, 4 giorni dopo il vaccino Camilla avrebbe assunto due farmaci, un progestinico e un estrogeno, che servivano per ridurre un problema ginecologico. Cinque giorni dopo l’assunzione degli estrogeni, Camilla ha cominciato a avvertire un forte mal di testa ed è stata accompagnata il 3 giugno all’ospedale di Lavagna dai genitori.

Da lì, l’inizio dell’incubo: dopo l’esito negativo della tac, il 5 giugno Camilla era costretta a tornare in ospedale: parte del suo corpo presentava deficit motori. Così veniva nuovamente sottoposta agli esami e, questa volta, i risultati saranno tragici: tac emorragica e immediato trasferimento al reparto di Neurochirurgia del San Martino. Poi, giovedì 10 giugno, è arrivata la notizia della morte.

Adesso i Magistrati hanno sequestrato tutta la documentazione medica e anche la lettera del Cts in merito agli Open Day. Non solo: hanno acquisito anche il rapporto dell’Ema sulla possibilità di trombosi post vaccinali nella fascia d’età di Camilla. Oltre a ciò, gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di consultare il medico della giovane e il tecnico che ha raccolto l’anamnesi. Nel frattempo, i genitori hanno affidato al loro legale Angelo Paone poche parole, quelle che hanno smentito le patologie di Camilla, chiedendo pure il rispetto del loro dolore e della loro privacy.

Codacons, da parte sua, ha depositato un esposto in Procura per chiedere di indagare il ministro Speranza, il commissario Figliuolo e la Asl competente per aver autorizzato AstraZeneca nella fascia d’età di Camilla, promuovendo una class action.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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