Monaco, ragazzino salvato da un pedofilo grazie a un sms

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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I tedeschi, si sa, hanno una parola per tutto. Quella di oggi è Zivilcourage, il coraggio di agire per ragioni etiche e morali. E la storia che ha visto come protagonista Daniel Ollert, 31enne di Monaco di Baviera, di Zivilcourage è un perfetto esempio. Tutto comincia in metropolitana il 2 febbraio dello scorso anno, giorno in cui il giovane manager sbircia per caso sullo schermo del cellulare di un tredicenne seduto accanto a lui. Un gesto invadente e maleducato? Forse. Ma quello che Daniel legge dà il via a un’operazione di polizia che cambia, decisamente in meglio, la vita del ragazzino.

“Non so perché ho guardato lo schermo del suo cellulare”, racconta Daniel, “Ma ho visto il messaggio su Whatsapp di ‘Zio Millie’ che gli chiedeva se voleva abbracciarlo di nuovo dietro i container”.

A quel punto Daniel decide di saperne di più. Comincia ad attaccare bottone con il ragazzo, la cui identità è ancora segreta e che su giornali e media è stato rinominato “Thomas”, e gli chiede il perché di un invito del genere e se i suoi genitori sono al corrente degli abbracci dello Zio Millie. Dopo una serie di risposte evasive da parte di Thomas, Daniel decide di non insistere, ma continua a voler vederci chiaro. Chiede al ragazzo il suo numero di telefono e si occupa egli stesso di chiamare la polizia. A quanto pare lo Zio Millie non è nuovo ad avventure del genere: la sua vera identità, quella del 58enne George H., è già nota alle forze dell’ordine, e gli agenti decidono di prendere sul serio la cosa. A un certo punto a Daniel arriva un messaggio di Thomas: “Grazie per avermi aiutato”. Nonostante il divieto della polizia, il giovane manager decide di richiamare il ragazzo. Gli agenti sono a casa sua e stanno discutendo con sua madre. Ollert lo rassicura e a quel punto Thomas confessa: “Ho fatto sesso con lo Zio Millie”. Il pomeriggio stesso la polizia fa incursione a casa di George H. rinvenendo hard disk carichi di materiale pedopornografico, incluso il filmato di una ragazzina nuda e spaventata che piange in un bosco con in sottofondo la voce dello stesso George. Si scopre che si tratta di un episodio del 2009 che ha visto come involontaria protagonista la nipotina del pedofilo, violentata a una festa di paese. Ma l’elenco non finisce qui: viene fuori che anche la stessa figliastra di George ne ha subito gli abusi. Il mostro si trova ora nel centro di correzione dell’ospedale Isar Amper di Monaco ed è stato condannato a una pena di 8 anni. Daniel, invece, il 5 settembre riceverà la Medaglia per il contributo alla sicurezza interna dal Ministro dell’Interno della Bavaria Joachim Herrmann. Leggi anche: Carola Rackete, chi è la capitana della Sea Watch che vuole salvare i migranti di Marianna Chiuchiolo

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Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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