Missili in Polonia: come in una notte è stata evitata l’escalation

L'allarme per una delle tensioni più forti dopo l'inizio della guerra sembra essere cessato. Vediamo chi ha bloccato la pericolosa escalation.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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È trascorsa una delle giornate più pericolose dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina: la caduta di missili in Polonia nel villaggio di Przewodow, che hanno causato la morte di due civili, rischiava di trascinare l’Occidente direttamente nel conflitto a difesa di un alleato. Adesso l’escalation è stata sventata e la direzione sembra quella della distensione.

I missili in Polonia sono stati, a quanto pare, “uno sfortunato incidente”, come ha ammesso direttamente il presidente polacco Duda. Probabilmente si trattava di un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta. Di conseguenza, non era “un attacco deliberato contro la Polonia” né alla Nato.

La notte di tensione per i missili in Polonia

Per approdare a questa conclusione c’è voluta un’intera notte di tensione, fatta di contatti, di avvertimenti, di riunioni. Tutto questo accadeva mentre a Bali si teneva la giornata di chiusura del G20, che aveva come filo rosso la condanna della Russia.

Le informazioni degli 007 Usa hanno ipotizzato che la caduta dei missili in Polonia fosse il risultato un colpo fuori traiettoria della difesa aerea ucraina. Russia e Occidente concordano sul fatto che si sia trattato di un missile S-300 di fabbricazione russa, ma in dotazione anche alle forze ucraine. Così è stato lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ad ammettere la possibilità di uno “sfortunato incidente”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo la riunione straordinaria del Consiglio Atlantic ha detto:

Le indagini sono in corso, gli esiti preliminari dicono che sia stato un missile ucraino, di cui però Kiev non ha colpe.

L’Alleanza ha comunque rafforzato “la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree”, ma Stoltenberg ha precisato che non ci sarà una no-fly zone.

Lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev

Non è mancato, però, il consueto scambio di accuse tra Mosca e Kiev riguardo ai missili in Polonia. Volodymyr Zelensky ha subito accusato la Russia che avrebbe voluto “mandare un messaggio al summit del G20”, che a Bali ha di fatto sancito l’isolamento internazionale di Mosca. D’altro canto, la Russia ha precisato di non aver mai colpito al di là di 35 km dal confine con la Polonia.

Tuttavia, Mosca ha apprezzato la prudenza con cui gli Stati Uniti hanno commentato l’accaduto dei missili in Polonia nell’immediato, mentre altri Paesi hanno subito accusato la Russia. È di negoziati che, al termine della giornata, è tornato a parlare il capo di stato maggiore americano, Mark Milley. Per il generale l’arrivo dell’inverno comporterà un naturale calo delle battaglie sul campo e per questo “potrebbe essere una buona finestra per negoziare la pace”.

Leggi anche: Missili sulla Polonia, Mosca nega coinvolgimento mentre la Nato è in allerta

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Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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