Mestre, arriva la cameriera robot che serve ai tavoli, parla e non si stanca

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Porta i piatti ai tavoli, serve bevande e saluta i clienti con un “Ciao, ecco il vostro menu”. La nuova cameriera del ristorante giapponese Yuxi nel cuore Mestre, in calle del Sale, si chiama Bu Ding ed è un robot. Non si stanca mai, non litiga con i colleghi, non ha bisogno di ferie e se qualcuno la intralcia durante il servizio si limita a chiedere: “Permesso, sei un po’ ingombrante”. Per dare il meglio di sé ha solo bisogno di ricaricare le batterie ogni 3 giorni. Comprata qualche settimana fa, ha iniziato la sua carriera la settimana scorsa. Valentina, la titolare del ristorante, ha raccontato:

I clienti la adorano, in particolare i bambini che la guardano sempre a bocca aperta. Anche i più adulti sono però molto incuriositi e la fissano continuamente. Siamo i primi in tutta Mestre ma anche in tutta Venezia ad avere scelto il robot per servire ai tavoli.

Leggi anche: “Niente è impossibile”: parla Valeria Cagnina, giovane promessa della robotica

Un servizio efficiente e preciso

La postazione di Bu Ding si trova molto vicino al bancone del ristorante: quando un piatto è pronto – il ristorante serve sushi e specialità della cucina giapponese – viene preso da una cameriera in carne e ossa che lo sistema sul vassoio fissato tra le braccia di Bu Ding. Poi basta digitare il numero del tavolo da servire sul tablet che la cameriera digitale ha sulla schiena e Bu Ding, grazie al rullo che ha al posto delle gambe, va dai clienti per servire quello che hanno ordinato. Un cordiale “Ciao come stai?” dopo il quale le persone al tavolo non devono far altro che prendere il piatto dal vassoio e sfiorare la mano della nuova cameriera, per segnalare al sensore che si trova lì che può tornare indietro e ricominciare con un altro giro. Ma come fa a capire a quale tavolo deve andare? Spiega ancora la titolare:

Sul pavimento abbiamo installato un nastro con dei tracciati che conducono ai diversi tavoli. Bu Ding ha un sensore che “legge” la rotta in maniera precisa e la ferma al momento opportuno.

Questa innovazione aggiunge un capitolo alla controversa questione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per mansioni fino ad ora svolte da persone in carne ed ossa. I più pessimisti ritengono che presto verremmo completamente sostituiti dalle macchine. In realtà il futuro si muove su un terreno di cooperazione e ottimizzazione. Basti pensare che il personale dello Yuxi è rimasto lo stesso. E il fenomeno non è limitato al solo Veneto ma sta prendendo piede a livello nazionale: dalla stazione Termini con Chef Express e gruppo Cremonini fino ai nuovi totem tecnologici di McDonald’s che permettono al cliente di ordinare da solo il cibo che desidera. Leggi anche: I robot ci ruberanno il lavoro?   di Martina Mugnaini  

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