I robot ci ruberanno il lavoro?

Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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Fino a 50 anni fa il conduttore TG si vedeva in bianco e nero, ora il conduttore è una copia digitale creata da un’intelligenza artificiale. Sto parlando della nuova mossa cinese in ambito mediatico e tecnologico: l’annuncio di una IA, in forma di giornalista cinese, che impeccabile e instancabile elargisce le principali notizie dal mondo. Ma è davvero così? Non proprio, perché in realtà trattasi “solo” di una copia digitale basata su un vero giornalista cinese – che espone le notizie scritte da una redazione. Dal video potete vedere la perfezione della copia digitale – dai movimenti della testa alle modulazioni della voce. È il frutto del lavoro combinato del motore di ricerca Sogou e da Xinhua, l’agenzia di stampa ufficiale cinese.

Effetto Uncanny Valley

Una notizia pompata, insomma. Ma utile per la nostra rubrica, al fine di elaborare qualche riflessione interessante attorno all’hot news. In primis, l’immarcescibile timore: “i robot ci ruberanno il lavoro!!!”. A questa paura si può rispondere che le notizie riprodotte vocalmente dal giornalista artificiale sono scritte da una redazione umana al 100% e che il robot, a notizie finite, si ferma. Il lavoro creativo è quindi, per ora, salvo. Secondo poi, la sensazione di leggera inquietudine che ci pervade alla vista di un umanoide così perfetto… Tranquilli – è del tutto nomale. Si chiama Uncanny Valley – “la valle sconcertante”, teorizzata dal professore di robotica giapponese Masahiro Mori negli anni 1970: si tratta dello stato confusionale in cui cadiamo quando entriamo in contatto con un robot, che sappiamo essere tale, molto simile a noi ma non ancora uguale a noi. La ricerca tecnologica, da questo punto di vista, deve lavorare ancora molto. Resta il fatto che questa è una vera accelerazione nell’ambito della produzione di flussi di notizie, da non sottovalutare in un mondo in cui le news di ogni paese rimbalzano e si generano da un angolo all’altro della terra. Un aiuto artificiale può far comodo per restare al passo della richiesta di informazione che il pubblico globalizzato, ormai, pretende. di Alessandro Isidoro Re

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