Messa in mare: trascuratezza o innovazione? Dopo aver notato le immagini di quello che si stava svolgendo in acqua, molti bagnanti si sono chiesti come poter definire la liturgia celebrata da don Mattia Bernasconi.
Nella giornata di domenica 24 luglio, il Viceparroco di San Luigi Gonzaga a Milano, ha svolto la cerimonia della Santa messa nelle splendide acque crotonesi, accompagnato da 21 ragazzi in visita al campo della legalità organizzato dall’associazione antimafia Libera.
I rimproveri sono arrivati velocemente e il 36enne, si è ritrovato iscritto nel giro di un giorno, nel fascicolo degli indagati, per aver celebrato la messa su un gonfiabile. Sono state avviate delle indagini per “offesa a una confessione religiosa”.
Messa in mare: prete indagato per “offesa alla confessione religiosa” chiede scusa
Durante la messa in mare, tutto era al suo posto: ostie, calici e vino, solo l’altare non c’era, ma è stato intelligentemente rimpiazzato da un materassino color turchese, donato al sacerdote da una famiglia che si trovava vicino alla riva.
I rimproveri da parte della procura di Crotone sono subito arrivati, richiamando il sacerdote ad una maggiore sobrietà e al rispetto dei simboli e del decoro eucaristici.
Il procuratore della Repubblica crotonese ha dichiarato di aver :“iscritto un fascicolo ed avviato indagini per offesa a una confessione religiosa”. Gli accertamenti sono ancora in corso e sono stati delegati alla Digos di Crotone.
Messa in mare: la storia
Il sacerdote e i 21 ragazzi hanno partecipato ad un campo che si è tenuto nella cooperativa Terre Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati alla cosca di “Ndrangheta degli Arena di Isola Capo Rizzuto”.
Dopo le escursioni e gli incontri, avendo trovato la pineta piena ed essendo l’ultimo giorno di permanenza del gruppo, Don Mattia Bernasconi ha pensato bene di celebrare la messa in mare.
Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo.
La Diocesi di Crotone è intervenuta in questi giorni per sottolineare la possibilità, in alcuni casi particolari, di poter celebrare la messa fuori dalla chiesa, mantenendo sempre un certo decoro e un po’ di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stessa delle celebrazioni liturgiche.
Messa in mare: le scuse di Don Mattia
Dopo che la sua messa in mare è stata celebrata e le immagini sono state diffuse sui social, il parroco di Milano ha dichiarato:
Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo.
si trattava semplicemente della Messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me).
mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella poverta’ dei mezzi.
Il prete ha poi concluso nella lettera indirizzata all’Arcivescovo metropolita, monsignore Mario Delpini, ai vicari episcopali, ai confratelli e a tutti i fedeli: “spero che possiate comprendere le mie buone intenzioni, macchiate da troppa ingenuità, e accettare la mia sincera richiesta di perdono”.
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