MAXXI L’Aquila apre le sue porte e la città rinasce: “Sarà laboratorio d’arte”

Al maestoso e affascinante Palazzo Ardinghelli apre il l Maxxi L'Aquila, che "non è una sede distaccata, ma un altro MAXXI, non per L’Aquila ma con L’Aquila".

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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A Palazzo Ardinghelli nasce il MAXXI L’Aquila, grazie ai 7 milioni di euro donati dalla Federazione russa che hanno consentito il restauro dell’edificio. Oggi sede di un connubio artistico di antico e contemporaneo, il museo guida i visitatori in un viaggio attraverso collezioni di arte, architettura e fotografia.

“Non è una sede distaccata, questo è il Maxxi”, ci tiene a sottolinearlo appassionata la presidente Giovanna Melandri.

MAXXI L’Aquila: “Laboratorio, propulsore di cultura e di arte, contatti internazionali e con il territorio”

MAXXI L’Aquila: "Laboratorio, propulsore di cultura e di arte, contatti internazionali e con il territorio".

La Colonna nel vuoto di Ettore Spalletti che invita a guardare il cielo, gli arazzi di William Kentridge in cui dominano vita e colori, le carte geografiche che narrano di diaspora e nomadismo sono solo alcune delle opere ospitate nel MAXXI L’Aquila e che fanno già presagire nella visita un’esperienza unica.

“Laboratorio, propulsore di cultura e di arte, contatti internazionali e con il territorio”, ecco cosa vuole essere il MAXXI l’Aquila. La presidente non è l’unica a guardare con orgoglio il lavoro che si è riusciti a fare, a passeggiare nelle stanze del museo e riassaporarne l’antico gusto, quello di saloni barocchi che i banchieri Ardinghelli ebbero il denaro e la facoltà di affidare al genio restauratore dell’architetto romano Francesco Fontana. C’è il ministro della Cultura Franceschini che oggi, orgogliosamente, può vantare un altro prezioso museo da aggiungere al patrimonio culturale italiano.

Oggi restaurate, quelle sale fanno da cornice alla mostra curata da Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione: “Punto di equilibrio. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti”.

E in effetti tra citazioni e rimandi, tra le installazioni di otto grandi artisti contemporanei e altrettante opere di tanti altri maestri, da Boetti a Cattelan, da Gabriele Basilico a Toyo Ito, Piero Manzoni, Maria Lai, il MAXXI L’acquila sembra proprio aver trovato la sua armonia.

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Il MAXXI L’Aquila inaugura: “non una sede distaccata, ma un altro MAXXI, non per L’Aquila ma con L’Aquila

Avrebbe dovuto aprire un anno fa, ma l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus ha impedito qualsiasi celebrazione. Un anno dopo però il Maxxi L’Aquila spalanca finalmente le sue porte e lo fa con entusiasmo e profondo orgoglio.

All’inaugurazione Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, commenta:

Oggi siamo qui grazie a una felice intuizione del Ministro Franceschini nel 2014: portare un polo della contemporaneità in un gioiello del barocco italiano e nel cuore di una città ferita.

Fu una chiamata istituzionale, a cui abbiamo risposto con responsabilità e onore.

L’apertura di MAXXI L’Aquila è un momento molto importante, che abbiamo atteso a lungo e che ci emoziona, un segnale concreto di rinascita attraverso la cultura per questa città meravigliosa e di ripartenza dopo l’emergenza coronavirus.

È inoltre la dimostrazione che insieme si può fare!

E aggiunge:

Oggi si apre non una sede distaccata, ma un altro MAXXI, non per L’Aquila ma con L’Aquila.

Portiamo in questo edificio mirabilmente restaurato i gioielli della collezione pubblica nazionale grazie a un’intuizione geniale del ministro Franceschini che ci rivolse una chiamata istituzionale a cui con onore e responsabilità abbiamo risposto.

La rinascita dell’Aquila nel segno dell’arte e della cultura

La rinascita dell'Aquila nel segno dell'arte e della cultura.

L’Aquila rinasce, si rialza non solo dopo la pandemia, ma anche dopo quel terremoto che l’ha distrutta e di cui le cicatrici non sono ancora state sanate, e forse mai lo saranno completamente.

La chiesa di Santa Maria Paganica, amatissima dagli aquilani, è ancora sventrata, ma dal museo la si guarda con la fiducia che presto sarà ristrutturata. Quasi con la stessa malinconia ed emozione si guardano le opere di artista abruzzese scomparso nel 2019, Ettore Spalletti, proprio mentre lavorava all’ultimazione di questo lavoro. Nella tristezza del suo abbandono, resta però la poesia della sua arte.

E non sono da meno le opere di Nunzio, Paolo Pellegrin, Stefano Cerio, Daniela De Lorenzo, fino alla giovane russa Anastasia Potemkina. Le suggestioni del presente e del passato si rincorrono, si completano e il capoluogo abruzzese rinasce nel segno dell’arte e della cultura.

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