Il 42,6% delle mamme non lavora: il Governo deve intervenire

Le mamme che non lavorano tra i 25 e 54 anni sono 46,6%. La difficoltà di gestire la maternità e lavorare dipende anche dalla mancanza di servizi assistenziali.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Le mamme che non lavorano in Italia, tra i 25 e i 54 anni, rappresentano il 42,6% mentre quelle con 2 o più figli con un contratto part-time sono il 39,2%. Questi i dati diffusi dal rapporto “Le Equilibriste. La maternità in Italia 2022” diffuso da Save the Children.

La situazione nel nostro Paese riguardo al lavoro femminile è precaria. Nel primo semestre del 2021 è stato attivato solo un contratto a tempo indeterminato su 10 donne. Dallo studio inoltre si evince anche una differenza tra nord e sud, dove in queste ultime emerge una difficoltà maggiore nel conciliare lavoro e maternità.

Inoltre dal rapporto emergerebbe uno scenario in Italia molto complesso in cui “le mamme sono alla continua ricerca di un equilibrio tra vita familiare e lavorativa, spesso senza supporto e con un carico di cura importante, aggravato negli ultimi anni a causa della pandemia”.

Mamme che non lavorano: la situazione della maternità in Italia

mamme che non lavorano

Il quadro che emerge dalla ricerca di Save the Children, e diffuso qualche giorno prima della Festa della Mamma, è abbastanza critico. In Italia le donne decidono di volere avere figli sempre in età più adulta e fanno meno figli rispetto al passato. Spesso accade che a causa degli impegni familiari le donne sono costrette a rinunciare a lavorare mentre nei casi in cui il lavoro si riesce a conservare si opta per part-time.

Solo nel 2020 30mila donne hanno rassegnato le dimissioni perché non riuscivano a gestire la maternità, anche a motivo dell’assenza o dell’onerosità dei servizi assistenziali sul territorio. Il Governo dovrebbe intervenire in tal senso con misure di welfare, quanto meno fornendo degli incentivi alle famiglie o agli stessi servizi nella zona.

La situazione varia anche in base alla regione di appartenenza. Secondo l’Indice delle Madri (sulla base di 11 indicatori rispetto alle dimensioni di cura, lavoro e servizi), elaborato dall’ISTAT per lo studio di Save the Children, nel Mezzogiorno le mamme che non lavorano tra i 25 e 54 anni, sono il 62,6%, rispetto al 35,8% al Centro e il 29,8 al Nord, in cui sembra siano maggiormente “mother friendly”. Inoltre, rispetto agli uomini, per le donne è notevole lo svantaggio quando si decide di avere un figlio, non solo dal punto di vista occupazionale ma anche retributivo, tanto da definire questa condizione come “motherhood penalty”.

Leggi anche: Bacha posh, bambine costrette a travestirsi da maschi per sopravvivere

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