Torino, didattica all’aperto “fuori dagli schemi”: sospeso il maestro Giampiero

Il maestro di Serravalle, Giampiero Monaca, è stato sospeso per un giorno per aver organizzato un'attività all'aperto non autorizzata. I genitori lo difendono.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Il maestro di Serravalle, Giampiero Monaca, è stato sospeso per un giorno per aver organizzato un’attività didattica all’aperto non autorizzata, lo scorso 18 settembre.

Porta i suoi alunni a far lezione fuori, già fatto diverse volte negli ultimi quattro anni, in ottica di rispondere alla necessità “di far uscire la didattica fuori dalle mura scolastiche per renderla aperta, diffusa e all’aperto”.

La foto che ritrae dei bambini arrampicati sugli alberi vale al maestro della scuola primaria Donna di Serravalle un solo provvedimento disposto dall’Ufficio scolastico regionale sulla base della relazione predisposta dalla dirigente scolastica del V Circolo, Graziella Ventimiglia: sospensione.

Didattica all’aperto non autorizzata, sospeso il maestro: “Ha messo in pericolo la sicurezza dei bambini”

didattica all'aperto

Oggi non entro a scuola! Non per scelta né per indisposizione, ma per disposizione superiore.

Oggi sono fuori dalla scuola.

Serravalle D’Asti: il maestro alla scuola primaria Donna di Serravalle nonché fondatore della pratica educativa Bimbisvegli annuncia così su Facebook la sua sospensione.

Il 18 settembre 2020, Giampiero Monaca non può entrare a scuola, ma decide di sedersi davanti al suo ingresso.

Una giornata con i suoi alunni all’aperto significa sanzione. Una foto che mostra dei bambini arrampicati sugli alberi sembrerebbe testimoniare che il maestro abbia messo a repentaglio la vita dei giovani discepoli.

Ma una mamma commenta:

Questa volta ho proprio voglia di espormi. Si che in questo paese siamo abituati a questo andazzo… questa volta però ci tocca proprio in casa, e nel cuore.

Ieri, mia figlia Serena, V elementare, è rientrata da scuola piangendo, perché uno dei suoi maestri, Giampiero Monaca, ha avuto dalla regione Piemonte il tanto atteso verdetto del provvedimento disciplinare in corso a suo carico:

sospeso da scuola per un giorno per aver messo in pericolo la sicurezza dei bambini.

Leggi anche: Torino, maestra d’asilo licenziata per video hard. Dirigente scolastica accusata di diffamazione

La reazione dei genitori: “Chi osa uscire dal coro… ecco che entra nel mirino…”

I genitori dei bambini della scuola primaria di Serravalle non sono affatto soddisfatti del provvedimento e aderiscono al progetto di protesta sentendo l’accaduto come una “pugnalata al cuore ed ennesima conferma di quanto, in questo nostro paese, ci vogliono omologati, standardizzati, docili, ammaestrabili, non critici, non pensanti. Chi osa uscire dal coro… ecco che entra nel mirino…”

E aggiungono:

Avrebbe dovuto chiedere ai bambini e rispettive famiglie frequentanti quotidianamente la scuola/progetto in questione, se si sentono messi in pericolo; non affidarsi alla denuncia di una dirigente, per una foto visionata sui social.

Il maestro Giampiero Monaca trova l’appoggio delle famiglie dei suoi alunni, che oltre che sostenerlo sentono di ringraziarlo per i metodi “atipici” che ha portato anche nella scuola pubblica dando la possibilità davvero a tutti di potervi accedere.

Commenta così un genitore gli insegnamenti del maestro:

Una scuola dove si impara in natura e dalla natura, dove nelle aule non ci sono cattedre, dove non ci sono compiti a casa di default, dove il materiale scolastico è condiviso, dove imparare a lavorare in gruppo è la base, dove si impara a scegliere, a pensare;

dove si parla di rispetto per l’ambiente, disagi sociali, stili di vita e di consumo, migranti, discriminazioni, accoglienza, pace, amicizia, sentimenti, emozioni;

dove si attua un’educazione diffusa ed estesa al territorio, dove si interagisce quotidianamente con la realtà locale;

quindi una scuola esperienziale, dove si attua un accrescimento non solo culturale ma soprattutto umano. Che quindi corrisponde a tutti i carismi che i massimi esperti (pedagogisti sociologi psicologi etc..) indicano.

“In Italia è normale demolire un progetto meraviglioso, illuminato, funzionale”: il commento di un genitore

Uscire fuori dagli schemi non è tollerato. Insegnare ai bambini a vivere a contatto con la natura, nella sua compagnia e nel suo rispetto non è tollerato. Imparare ad arrampicarsi sugli alberi piuttosto che tagliarli non è tollerato.

La voce dei genitori chiarisce bene cosa significa oggi aver il coraggio di proporre qualcosa di diverso nel nostro Paese:

Ma niente… siamo in Italia. Dove è normale demolire un progetto meraviglioso, illuminato, funzionale e la persona (paternità del progetto appunto) che lo porta avanti, con tanta tenacia e fatica, contro ogni invidia dettata dalla mediocrità umana.

Si viene demoliti, si distruggono idee e persone.

Leggi anche: Malato di Sma a scuola senza sostegno. Giammaria: “Mamma sono sbagliato io?”

La didattica all’aperto “fuori dagli schemi” del maestro Giampiero

La didattica del maestro Giampiero.

Sulla scia dello scozzese Alexander Neill e della scuola Summerhill, di Don Milani e Maria Montessori, Giampiero Monaca sceglie un insegnamento alternativo. Mette al primo posto l’esperienza e il contatto con il mondo.

Sceglie per i suoi alunni la didattica all’aperto, in cui con il gioco ma non per gioco, si impara, si cresce, si sperimenta.

La dimensione collettiva creata attraverso un ambiente accogliete, cooperativo e allegro riveste un ruolo chiave. Lo scopo è quello di formare cittadini e cittadine solidali, attivi, ma anche critici.

Una didattica fuori dagli usuali meccanismi che finisce per condannare il suo promotore ad essere un pesce fuor d’acqua, un fautore di metodi che qualcuno definirebbe persino ‘non ortodossi e pericolosi’.

Contro il maestro Giampiero, l’ipocrisia del Comune di Torino

Contro il maestro Giampiero, l'ipocrisia del Comune di Torino.

Il Comune di Torino proprio per promuovere le iscrizioni a scuola aveva utilizzato un’immagine di arrampicata sugli alberi. ‘Ironico’, sembra che il maestro Giampiero Monaca l’abbia presa troppo alla lettera.

D’altronde, cos’è la scuola, o meglio cosa dovrebbe essere la scuola, se non un percorso d’ascesa, duro, ma capace dall’alto di offrire un meravigliosa vista dalle ampie vedute?

Si cresce a testa bassa, a guardare i libri sopra al banco e non è più lecito vedere cosa c’è oltre la siepe.

Leggi anche: Scuola, il piano Draghi: in classe anche d’estate per recuperare il tempo perso

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