La madre di Luana D’Orazio: “Ho capito perché le chiamano morti bianche: non paga nessuno”

La madre di Luana d'Orazio è tornata a parlare della morte della figlia, uccisa a soli 22 anni il 3 maggio 2021 da un macchinario tessile mentre lavorava in fabbrica.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La madre di Luana d’Orazio è tornata a parlare della morte della figlia, uccisa a soli 22 anni il 3 maggio 2021 da un macchinario tessile mentre lavorava in fabbrica. Da quel maledetto giorno, Emma Marrazzo, questo il nome della mamma della giovane, non ha mai smesso di battersi per la sicurezza sul posto di lavoro.

La donna ha chiesto a gran voce l’introduzione dell’omicidio sul lavoro. Il ragionamento è semplice, quasi immediato: se esiste l’omicidio stradale, perché non introdurre quello sul lavoro?

La madre di Luana D’Orazio ha sempre sottolineato che sua figlia, che era un’apprendista, non sarebbe mai dovuta rimanere sola davanti a quel macchinario. Quest’ultimo, invece, ha girato per 7 secondi senza che nessuno intervenisse, senza che qualcuno avvertisse Luana che le sicure erano state tolte.

La madre di Luana d’Orazio: “Quelle sul lavoro le chiamano morti bianche perché rimangono impunite”

Ospite ieri a Cartabianca su Rai 3, la madre di Luana d’Orazio ha ricordato il dramma di sua figlia, che ha lasciato un bambino di 7 anni (a cui è stata destinata una borsa di studio). Emma Marrazzo ha sottolineato un fatto importante, che spesso ci si dimentica: le morti sul lavoro non uccidono solo le vittime, ma coinvolgano tutte le loro famiglie. Sono tragedie indicibili anche perché, spesso e volentieri, rimangono impunite. La donna, visibilmente commossa, ha detto:

I morti sul lavoro vengono classificati come numeri. Mia figlia il 3 maggio del 2021 era la numero 185. Abbiamo chiuso il 31 dicembre 2021 con 1404 morti sul lavoro.

Ma dietro questi numeri ce ne sono degli altri. Sono i numeri dei familiari. E non sono numeri, sono persone.

Quelle sul lavoro le chiamano “morti bianche”. Purtroppo non sono morti bianche. Ma ho capito perché le chiamano così: perché non paga nessuno, fa comodo.

La madre di Luana d’Orazio ricorda la figlia: cosa era successo il 3 maggio 2021

La tragedia si era consumata il 3 maggio 2021 poco dopo le 11.30, all’interno della ditta “Orditura Luana” ad Oste di Montemurlo, nel pratese. Secondo le ricostruzioni, il tutto era avvenuto mentre Luana D’Orazio stava lavorando a un orditoio, l’attrezzo che permette di preparare l’ordito, in modo che poi possa essere montato su un telaio da tessitura.

Da qui, il dramma: la 22enne è rimasta agganciata nel rullo ed è stata inghiottita in pochi secondi dal macchinario, perdendo così la vita. A un’altra macchina stava lavorando un suo collega, ma era girato di spalle e non ha visto il momento dell’incidente. È stato lui il primo a dare l’allarme.

Nonostante i soccorsi, per la giovane non c’era stato nulla da fare. Sul luogo della tragedia erano poi intervenuti i vigili del fuoco per liberare il corpo della ragazza. Presenti anche gli ispettori dell’Asl. La Magistratura aveva poi posto sotto sequesto il macchinario incriminato insieme all’area dove era avvenuto il dramma.

Leggi anche: Cos’è il premierato voluto da Meloni: come funziona e le differenze col presidenzialismo

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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