Rientrate le salme di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci: “L’Italia piange due servitori dello Stato”

Ad attendere i feretri all'aeroporto militare di Ciampino il presidente Draghi e i ministri Di Maio e Guerini.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Questa notte le salme di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono rientrate in Italia. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, presente a Ciampino ad accogliere le salme dei nostri due connazionali, insieme al premier Mario Draghi e al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, li ricorda così:

L’Italia piange due servitori dello Stato. Onore all’ambasciatore Luca Attanasio e a Vittorio Iacovacci, militare dell’Arma dei carabinieri. Il nostro Paese non vi dimenticherà mai.

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, salme rientrate a Ciampino

L’aereo di Stato con a bordo i feretri di Luca Attanasio e di Vittorio Iacovacci è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino a Roma. L’ambasciatore italiano e il militare italiano sono stati uccisi in un attacco diretto a un convoglio Onu, in Congo.

Sull’aereo rientrato a Ciampino viaggiava anche la moglie dell’ambasciatore insieme alle loro tre figlie, che con lui vivevano a Kinshasa, e alcuni dei congiunti del carabiniere partiti da Sonnino, comune in provincia di Latina.

Previsti per domani, giovedì mattina, i funerali di Stato a Roma. Le salme verranno poi trasferite nei Comuni di residenza. A Limbiate, in provinci di Monza-Brianza, Luca Attanasio e a Sonnino, in provincia di Latina, Vittorio Iacovacci.

Leggi anche: Congo, attaccato un convoglio Onu: uccisi un ambasciatore italiano e un carabiniere

Di Maio: “L’Italia onorerà Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci con funerali di Stato”

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci.

L’Italia onorerà Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci con funerali di Stato, lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, riferendo alla Camera sull’agguato in Congo:

È stato straziante accogliere, a fianco del premier Draghi e dei familiari, le salme dei nostri due connazionali, vittime del vile agguato che ha stroncato le loro giovani vite e sconvolto quelle dei loro cari.

Le esequie si terranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli in Roma.

Al Pam, Programma alimentare delle Nazioni unite, e all’Onu, Di Maio ha riferito di aver chiesto formalmente l’apertura di un’inchiesta che chiarisca l’accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni:

Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive.

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, la ricostruzione dell’attentato

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci salme.

Luigi Di Maio ha ricostruito l’attentato. La mattina del 22 febbraio, tra le 10 e le 11 locali, il convoglio del Pam è stato attaccato da uomini dotati di armi leggere, verosimilmente presso Kibumba, a circa 25 km da Goma. In base alle prime ricostruzioni, la prima autovettura del convoglio del Pam, su cui viaggiavano le vittime, sarebbe stata oggetto di colpi di arma da fuoco. 

Il convoglio è stato attaccato alle 10:15. Il gruppo, formato da 6 elementi, avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando alcuni colpi di armi leggere in aria. Il Governatore del Nord-Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli.

Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze Armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell’evento. Il governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l’autista del Pam.

Gli assalitori avrebbero condotto il resto dei membri nella foresta. Poco distante dal luogo dell’evento era appunto presente una pattuglia di ranger dell’Istituto Congolese per la Conservazione della Natura, di stanza presso il vicino parco di Virunga e un’unità dell’Esercito, che avrebbero cercato di recuperare i membri del convoglio.

Nelle fasi immediatamente successive, nel momento in cui la pattuglia di ranger ha intimato agli assalitori di abbassare le armi, questi ultimi avrebbero aperto il fuoco contro il militare dei carabinieri, uccidendolo, e contro l’ambasciatore italiano, ferendolo gravemente.

La pattuglia di ranger e l’Unità dell’Esercito successivamente avrebbero evacuato l’ambasciatore italiano presso l’ospedale Monusco di Goma, dove sarebbe avvenuto il decesso a causa delle ferite riportate nell’attacco.

Si specifica, inoltre, che il responsabile del convoglio avrebbe negoziato con gli assalitori per allontanarsi dall’area e portare i feriti in una zona sicura.

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, Ros inviati a Goma: “Ai nostri caduti dobbiamo la verità”

Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci funerali.

Sulla dinamica dell’agguato sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma. Una squadra dei carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è recata a Goma per una prima missione investigativa.

Luigi Di Maio ha spiegato che:

Ai nostri caduti dobbiamo prima di tutto la verità. Ma il miglior modo di onorare la loro memoria è anche continuare a rafforzare la nostra attenzione politica nei confronti del continente africano, nella quale Luca credeva fortemente, con passione e dedizione.

All’Africa aveva dedicato gran parte della sua carriera diplomatica, e anche il suo personale impegno a sostegno dei più deboli, con le attività di volontariato promosse attraverso l’Ong Mama Sofia fondata proprio a Kinshasa dalla moglie Zakia.

Leggi anche: Attentato di Nassiriya, il ricordo dei 19 italiani caduti

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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