Loredana Bertè nell’ultimo videoclip dei Coniglioviola: un ironico connubio tra arte e musica

Dal sodalizio tra Loredana Bertè e i Coniglioviola arriva l'ironico connubio tra arte e musica che celebra i 40 anni di carriera della regina del rock e la battaglia all'emancipazione femminile.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Loredana Bertè pubblica il suo ultimo videoclip, frutto del sodalizio artistico tra la cantante e i Coniglioviola, il duo composto da Brice Coniglio e Andrea Raviola.

Mentre scrive il brano sanremese Figlia di… con Luca Chiaravalli e Pula, per quanto riguarda il video musicale la cantante calabrese non ha dubbi: si affida di nuovo al duo torinese, che propone con grande profondità e ironia un viaggio di oltre quarant’anni, una Loredana che dagli esordi giunge fino ai nostri giorni.

Loredana Bertè, “Figlia di…”, il brano dedicato all’emancipazione femminile

Loredana Bertè, "Figlia di...", il brano dedicato all'emancipazione femminile.

Un uovo cade sulla terra da una ‘navicella spaziale’ e Loredana Bertè arriva così sul nostro pianeta. Da lì, dalla sua genesi, inizia tutto.

Si avvia quel percorso lungo quarant’anni che dagli esordi ci mostra la cantante calabrese che, attraverso diverse epoche storiche, giunge ai nostri giorni.

In richiamo alla sua storica collaborazione con la Factory di Andy Worhol, i colori sono psichedelici e sullo sfondo di questi colori sgargianti, Loredana, con mascara e bandana, come una matrioska che si apre scoprendo se stessa sempre più piccola: è padre, madre e figlia.

Ma è anche sposa, anche suora, pirata.

Il brano è dedicato all’emancipazione femminile, a tutte quelle donne che come lei hanno saputo superare avversità e pregiudizi e farsi da sole.

Così l’influencer Chiara Ferragni che aspetta una bambina richiama la Loredana di Re, che nel 1986 si presentò a Sanremo con un pancione finto.

Compaiono poi: Barbara Alberti, Asia Argento, Elodie, Emma, Franca Leosini, Vladimir Luxuria, Myss Keta e Platinette.

Leggi anche: Achille Lauro tra musica e arte: “Ecco i quadri che hanno ispirato le mie maschere al Festival”

Loredana Bertè, la regina del rock italiano

Loredana Bertè, la regina del rock italiano.

Sorella minore di Mia Martini, Loredana Bertè è tra le interpreti più note, poliedriche e discusse del panorama italiano.

Uno stile unico che ha lasciato molti segni nella storia, creando mode e tendenze. Oggi dopo 40 anni, Loredana non smette di stupire e la sua undicesima partecipazione al Festival di Sanremo, all’età di settanta anni, è un’esibizione prorompete, segno di un artista che sa ancora tenere il palco, stupire e far parlare di sé.

Amata, elogiata, ma anche criticata e condannata, Loredana è l’audace provocatrice, che dopo E la luna bussò, Non sono una signora e In alto mare, ormai tesoro del patrimonio musicale italiano, non potremmo mai dimenticare.

Leggi anche: Sanremo, Madame a piedi nudi sul palco stupisce con il suo stile e la sua “Voce”

Loredana Bertè e Coniglioviola, un lungo sodalizio

Loredana Bertè e Coniglioviola, un lungo sodalizio.

Brice Coniglio e Andrea Raviola fondano nel 2000 quel duo artistico che, spaziando dalla videoart al teatro multimediale, dalla musica elettronica alla performance, dalla net.art alla fotografia, ha saputo fare del Coniglioviola, “bottega rinascimentale nell’era digitale”, un vero e proprio marchio.

L’artista è colui che interpreta e indaga i confini della creatività, sempre meno delineati e limitati a un unico settore. Il vero artista è eclettico, rinascimentale, ben oltre la visione specializzata della moderna cultura industriale.

Il digitale consente di spaziare e la vera arte sta in colui che sa osare, andare oltre e aprire nuovi spazi di mediazione e dialogo tra umano e trascendente, tra identità e alterità.

Con l’Attacco Pirata alla Biennale di Venezia del 2007 i Coniglioviola iniziano a sondare e indagare il terreno della cultura popolare, attraverso un approccio multilinguistico e transmediale.

Sono ambiziosi, ma non deludono e Loredana Bertè, dopo Strade di fuoco (2006) e Cosa ti aspetti da me (2019), li sceglie ancora.

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