Lockdown per i No Vax in Austria, ci pensano anche Bolzano, Liguria ed Emilia Romagna: “Una follia”

Per incentivare le vaccinazioni, in Austria è partito il lockdown circoscritto soltanto ai No Vax. Nonostante l'opinione sfavorevole di Locatelli, diverse realtà in Italia stanno prendendo in considerazione tale ipotesi, definita da altri "una follia" anticostituzionale.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Lockdown per i No Vax anche in Italia? Niente negozi, bar, ristoranti, teatri, cinema, concerti e partite allo stadio per i no Vax in Austria. Le uniche attività concesse a chi non si è immunizzato sono andare a lavoro e spostarsi per fare la spesa o per motivi di salute, mostrando ovviamente il tampone molecolare. In breve, Vienna ha messo i No Vax in lockdown. Un provvedimento necessario, data la bassa percentuale di inoculazioni del Paese.

Come ha spiegato il neo cancelliere Alexander Shallenberg, che ha definito “vergognosa” la quantità di non vaccinati: la percentuale di austriaci con la prima dose è pari soltanto al 67% (in Italia è all’87%). Le minacce e i provvedimenti, però, hanno avuto i loro effetti: dopo le dichiarazioni del Governo, c’è stata una vera e propria corsa al vaccino. Il ministro dell’Interno Karl Nehammer ha sguinzagliato 32mila agenti con l’ordine di chiedere il certificato vaccinale a chiunque. Ha detto: “Potrà succedere in ogni momento, non importa dove o quando, ogni cittadino austriaco deve aspettarsi di essere controllato dalla Polizia”.

Lockdown per i No Vax, Locatelli: “Impraticabile in Italia”. Ma Bolzano ci pensa

Franco Locatelli, coordinatore del Cts, ha definito il lockdown per i No Vax un’ipotesi “non praticabile in Italia. Poi, ha spiegato: “La praticabilità, sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali, è alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile”. Nonostante ciò, anche in Italia cominciano ad aumentare i sostenitori di uno scenario simile a quello austriaco, che precluda quindi ai non vaccinati alcune attività.

Tra questi, c’è Florian Zerzer, direttore dell’Azienda sanitaria della Provincia di Bolzano. Visto anche l’aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni, Zerzer ha dichiarato la sua strategia: “I dati non confortanti dell’Alto Adige sono la conseguenza di una copertura vaccinale non sufficiente. Fortunatamente all’aumento quotidiano dei positivi non corrisponde un incremento di ingressi in terapia intensiva. E questo grazie al vaccino che protegge non solo dalla malattia ma anche, e soprattutto, dalle conseguenze più gravi dell’infezione. La Provincia di Bolzano guarda con molto interesse alla soluzione adottata a pochi chilometri di distanza, oltre il confine di Brennero: in Austria vige infatti un lockdown molto severo, ma solo per coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale”.

Lockdown per i No Vax, Toti: “Non vaccinati potranno accedere solo ad attività essenziali alla sopravvivenza”

Lockdown per i No Vax, Toti: "Non vaccinati potranno accedere solo ad attività essenziali alla sopravvivenza"

Lockdown per i No Vax, anche Giovanni Toti, governatore della Liguria, si è espresso a favore di una differenziazione di trattamento tra vaccinati e non vaccinati. Chiudere tutto, infatti, danneggerebbe eccessivamente il Paese: la soluzione più adeguata sarebbe quindi quella di adottare misure di contenimento mirate ai No Vax. Toti ha spiegato così il suo punto di vista:

Purtroppo è possibile che serva qualche altra forzatura. Ma non sulla libertà di spostamento: non possiamo permetterci chiusure e stop.

Chi si è vaccinato, proteggendo se stesso e la sua famiglia, ha diritto di vivere una vita normale. Chi no, con il tampone potrà solo accedere ad attività essenziali alla sopravvivenza: potrà lavorare, fare acquisti indispensabili (alimentari, farmaceutici) ma non frequentare luoghi dove mette a rischio la propria salute e anche quella altrui.

Lockdown per i No Vax: l’apertura di Emilia Romagna e Confindustria

Non solo Bolzano e la Liguria. L’ipotesi di un lockdown per i No Vax si fa strada anche in Emilia Romagna, dove il presidente di Regione Stefano Bonaccini non ha escluso la discussione su un’eventualità simile. Nello specifico, il governatore crede che “la prima cosa da fare sia proseguire sulle vaccinazioni: l’Italia, che veniva un po’ presa in giro all’inizio di quest’anno, oggi è un esempio a livello internazionale per numero di vaccinati. Non so più cosa debba succedere per convincere le persone a vaccinarsi. Basta andare nei paesi dell’est dove la situazione è tragica”.

A favore della strategia austriaca si sono espressi anche gli industriali. Fausto Manzana, presidente di Confindustria, l’ha definita un’ipotesi “non tanto peregrina che anzi potrà essere “l’ultima spinta per le vaccinazioni: ormai è evidente che funzionano, perciò si deve proseguire dritti sulla terza dose e sulla copertura della popolazione per poter tornare il prima possibile alla normalità”, ha concluso.

I contrari al lockdown per i No Vax: l’opinione di Zaia e Codacons

Il lockdown per i no Vax non convince tutti. Il Veneto è molto più cauto su tale ipotesi, con il governatore Luca Zaia che aveva sottolineato come tale misura non fosse “applicabile in Italia per un fatto costituzionale” e che il vero provvedimento “sia quello di parlare a chi ancora non si è vaccinato e di far capire che il rischio è alto”.

Ad essere contrario al modello austriaco è pure il Codacons. Il Presidente Carlo Rienzi ha detto:

Siamo da sempre favorevoli alla vaccinazione anti-Covid, ma al tempo stesso siamo contrari alla violenza di Stato contro chi, in assenza di un obbligo di legge, decide di non vaccinarsi, cittadini che non sono certo estremisti no-vax, ma soggetti che hanno problemi di salute o che, per paura o altre motivazioni, hanno scelto al momento di rimandare la vaccinazione.

Se infatti non esiste una norma nazionale che obbliga i cittadini a sottoporsi al vaccino contro il Covid, non possono esistere in un paese civile e democratico misure che puniscono i non vaccinati, attraverso una limitazione dei loro diritti riconosciuti dalla Costituzione.

Un lockdown nei confronti dei non vaccinati, infatti, violerebbe le più basilari regole costituzionali e sarebbe impugnabile dinanzi la giustizia. Una misura pericolosissima perché, di tale passo, lo step successivo potrebbe essere addirittura il carcere per chi, legittimamente, decide di non sottoporsi al vaccino.

Per tale motivo il Codacons annuncia fin da ora una battaglia legale contro qualsiasi provvedimento del Governo che introdurrà un lockdown nei confronti dei non vaccinati.

Leggi anche: Natale a rischio lockdown? Quali restrizioni adottare e cosa fare per evitarlo

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