Natale a rischio lockdown? Quali restrizioni adottare e cosa fare per evitarlo

L'Italia si trova in una posizione privilegiata rispetto agli altri Paesi europei in termini di contagi. Bisogna agire ora per evitare un lockdown a Natale anche se non sono necessari grandi sacrifici.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La domanda che molti si staranno chiedendo riguarda il rischio di lockdown a Natale. Anche se stanno aumentando i contagi, l’Italia non si trova, come altri Paesi europei, in quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito quarta ondata.

Un anno fa ci si trovava nel bel mezzo della seconda ondata dell’epidemia di Coronavirus e ci si decideva quali regioni sarebbero divenute rosse, arancioni e gialle. Fino ad ora i vaccini hanno cambiato la situazione e fatto si che il Governo Draghi anziché parlare di chiusure si adoperasse sulle riaperture.

Il pericolo di una quarta ondata è possibile visto l’aumento dei contagi in Italia e la situazione nel resto dell’Europa. Quindi viene da chiedersi cosa bisogna fare per evitare il lockdown a Natale.

Lockdown a Natale: misure più leggere degli altri Paesi europei

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Riguardo ad un possibile lockdown a Natale Gabriele Costantino, ordinario di Chimica farmaceutica e direttore del dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco all’università di Parma, ha espresso il suo parere. Sulla situazione che stiamo vivendo ha sottolineato il fatto che ci siano probabilità per un’innalzamento dei contagi. Ecco cosa ha detto in un’intervista a Open:

Quello che sappiamo oggi, con un certa sicurezza, è che non è possibile ridurre queste probabilità a cause singole. Non c’è nessun dubbio che la disponibilità dei vaccini ha cambiato radicalmente l’epidemiologia.

Ma l’esempio inglese, olandese, danese, per citarne solo alcuni, dimostra che pur in presenza di tassi di vaccinazione elevata, il contagio può ripartire. D’altra parte, dove c’è forte rifiuto per i vaccini (come nell’Europa dell’est), ai contagi si somma un numero di decessi e ospedalizzazioni impressionante.

Costantini ha poi espresso quali possono essere i passi che il nostro Paese può fare in questo momento:

Infine, è pacifico che la nostra struttura sociale non può reggere misure di contenimento pesanti, con chiusura di attività, di scuole, di mobilità.

Noi, come Paese, abbiamo in questo momento la possibilità di coniugare un elevato tasso di adesione alla campagna vaccinale con un’adesione ancora buona a misure di contenimento che nulla incidono sulle nostre libertà.

Lockdown a Natale: tre punti che se rispettati ce lo possono evitare

Gabriele Costantino avrebbe sintetizzato in tre punti quella che può essere la strategia anti lockdown a Natale. Ecco quali sarebbero per il professore i tre aspetti su cui puntare:

Evitare luoghi troppo affollati, indossare quando è possibile una mascherina (anche se non è formalmente richiesto), accettare un minimo di distanziamento fisico può far la differenza.

Vero è che il vaccino da solo non garantisce l’assenza di contagio. Vero è che il distanziamento da solo non dà sicurezza, così come è vero che la mascherina non è una difesa assoluta. Ma le tre cose insieme dovrebbero garantirci un inverno di attenzione ma non di privazione.

In questo momento, grazie alla responsabilità di moltissimi, in Italia esiste una vita -scolastica, professionale, sportiva, sociale, pressoché normale. Esistono tutti i presupposti per cui, con un minimo di responsabilità, si possa andar avanti così.

Dello stesso avviso anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale intervenendo a Che tempo che fa su Rai 3 ha spiegato che la campagna di vaccinazione e i comportamenti di prevenzione, come l’uso della mascherina, siano fondamentali in questo momento per evitare i contagi.

Leggi anche: Covid, muore mamma 26enne contagiata in gravidanza. La bimba era deceduta dopo il parto

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