Draghi, ipotesi lockdown nazionale: super zona rossa nel weekend e arancione scuro in tutta Italia

Ad un anno dal primo lockdown i contagi, causa varianti, crescono rapidamente e le terapie intensive rischiano, di nuovo, il collasso. L'ipotesi di un nuovo lockdown sembra inevitabile.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Lockdown nazionale in tutta Italia: se i contagi saliranno superando la soglia dei 30mila al giorno, l’esecutivo Draghi si troverà a vagliare la proposta di una super zona rossa nel weekend e arancione scuro in tutta Italia.

Tradotto: durante i weekend strette e chiusure simili a quelle del periodo natalizio, possibilità di coprifuoco anticipato alle 19.

Oggi prevista la riunione del comitato tecnico per valutare nuove misure restrittive da proporre al Governo.

Già venerdì 12 marzo potrebbe entrare in gioco un nuovo decreto legge o Dpcm chiamato a modificare l’intervento legislativo del 2 marzo.

Dati dei contagi e ipotesi di un nuovo lockdown nazionale

Mentre è già stata superata la soglia dei 100mila morti dall’inizio della pandemia e le varianti riportano la curva dei contagi in crescita esponenziale, 11 regioni hanno già le terapie intensive al di sopra della soglia critica del 30%.

Ieri i dati parlavano di 13902 contagi e un tasso di positività stabile al 7,4%.

In attesa del Report #43 dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, si prevede già per quasi tutte le regioni un passaggio a misure più restrittive, con ristoranti chiusi in zona arancione e negozi a serrande abbassate in zona rossa.

Sardegna, Sicilia e forse Valle d’Aosta e Liguria per ora sembrano essere le uniche regioni a poter sperare di restare in zona gialla.

La proposta del Cts e l’ipotesi Draghi per il nuovo lockdown

Mentre sembra che il Cts stia vagliando l’eventualità di:

  • chiusure generalizzate nei fine settimana;
  • zone rosse più rigide, con la possibilità di una super zona rossa;
  • il criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa;
    Resta sul tavolo la prospettiva di un lockdown generalizzato con l’Italia in arancione scuro durante i giorni feriali e in rosso nei weekend.

    Leggi anche: Vaccino Covid-19, tutto ciò che devi sapere e perché Astrazeneca è diverso

Nuovo lockdown: tre possibili scenari

Nuovo lockdown: tre possibili scenari.

Oggi, 9 marzo, ad un anno di distanza dal primo lockdown, sono tre i possibili scenari che si possono immaginare:

  • Un incremento delle zone rosse con una zona rossa rafforzata nonché criteri che garantiscono maggior facilità di accesso ad aree soggette a maggiori restrizioni: se su 100mila abitanti si supera una certa soglia si finisce automaticamente in aree con maggiori restrizioni;
  • L’Italia, come a Natale, nei weekend vive in zona rossa. Al vaglio la possibilità di intensificare il piano vaccinale nelle regioni più colpite, a scapito di quelle meno afflitte.
  • Coprifuoco anticipato alle ore 19. Seppur il Dpcm del 2 marzo lasciava ai Sindaci la facoltà di intervenire in materia autonomamente nelle regioni più colpite, la situazione attuale sembra rendere inevitabile un intervento immediato e uniforme sul tutto il territorio.

L’Italia, nuovamente, divisa in materia “lockdown”

L'Italia, nuovamente, divisa in materia "lockdown".

Ogni qualvolta si parla di nuove restrizioni, l’Italia si divide.

Mentre il consigliere comunale della Lega a Palazzo Vecchio, Andrea Asciuti annuncia 24 ore di digiuno con l’intento di mandare un segnale forte in opposizione al nuovo lockdown e ripartire, e chiosa:

Per dare un segnale forte, ho deciso di compiere un gesto simbolico: un digiuno a pane e acqua, per 24 ore, sabato 13 marzo dalle ore 12 alle ore 12 del giorno dopo, accanto a Palazzo Vecchio, il palazzo del potere che sono abituato a frequentare in quanto consigliere comunale. Un gesto con valore propositivo: si può e si deve riaprire con sicurezza. Sì alla salute e sì all’economia, basta con le false contrapposizioni.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, non vede altre soluzioni e commenta:

Confido che la vaccinazione si potrà realmente attuare su grande scala nel prossimo futuro. Però dobbiamo a mio avviso stringere i denti per uno o due mesi, durante i quali è necessario adottare nuove restrizioni.

E aggiunge:

Un lockdown duro forse sarebbe più rapido, ma difficile da accettare.

Credo quindi nell’opportunità di una mediazione politica, con ritocchi tipo il Lockdown nel weekend, un anticipo del coprifuoco e chiusure dei centri commerciali dove anche le scuole sono chiuse, per evitare assembramenti.

E anche Mattero Salvini si fa sentire:

Se è per una megaoperazione di messa in salute e in sicurezza perché no.

Ma chiudere adesso senza i vaccini temo che non serva a niente e a nessuno.

L’Italia è spaccata, ma per il momento non si può far altro che attendere le nuove disposizioni dell’esecutivo.

Leggi anche: Covid, la Cina è la prima al mondo ad adottare il passaporto vaccinale

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