L’Italia verso un nuovo coprifuoco generale?

Parola d'ordine: coprifuoco. Pare che il Governo stia valutando l'ipotesi di far rientrare in casa entro le 22 gli italiani. In Francia, in vigore da sabato per 4 settimane.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Lo avevamo già anticipato: il coprifuoco potrebbe essere il nuovo lockdown. Mentre alcune regioni, come la Campania, stanno giù prendendo provvedimenti più ristretti verso i contagi, il Governo starebbe pensando ad un coprifuoco in stile Francia.

Covid, ipotesi coprifuoco

Coprifuoco entro le 22 in caso di aumento dei contagi.

In Francia, di fronte a numeri altissimi con circa 20mila contagi al giorno, da Sabato entra in vigore il coprifuoco per 4 settimane a Parigi e in altre città dove la situazione è preoccupante. Il modello francese potrebbe far gola anche al Governo italiano che, stando a quanto ipotizzato da alcune testate giornalistiche, starebbe valutando di adottare ulteriori misure oltre a quelle indicate nell’ultimo Dpcm.

Leggi anche: Dal 15 ottobre in vigore il nuovo Dpcm, cosa dobbiamo aspettarci?

Coprifuoco, tutti in casa entro le 22?

Tra le misure che probabilmente il Governo prenderà in considerazione qualora i contagi dovessero ancora aumentare in modo preoccupante, ci sarebbe un coprifuoco che vorrebbe tutti in casa entro le 22. Dal Il Fatto Quotidiano al Corriere della Sera, la stampa ipotizza uno scenario con attività chiuse entro le 21 o le 22, stessa cosa per i locali pubblici, probabile didattica a distanza per le scuole superiori, nonostante le resistenze del Ministro Azzolina, e l’eventuale chiusura delle regioni a rischio.

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Coprifuoco, è davvero utile?

Rischio di chiusura di alcune attività per coprifuoco.

La Stampa parla di chiusura di alcune attività non strettamente necessarie alla vita quotidiana degli individui come le palestre, i parrucchieri, i saloni di bellezza, i cinema (questi già in gran parte inattivi) e i teatri. Settori, questi, già ampiamente compromessi dal punto di vista occupazionale ed economico. Tutto questo per salvare la scuola. Premesso che la scuola è sacra per i bambini e ragazzi che per troppo tempo sono stati isolati dalla didattica in presenza, ora, però bisognerebbe vedere come salvare quei professionisti che in quelle attività accessorie ci lavorano e di quelle vivono. Ma un coprifuoco così drastico è davvero utile? Farebbe meno danni di un lockdown temporaneo? Al Governo l’ardua sentenza.

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