Come siamo messi con il solare in Italia?

Il solare in Italia aumenta rispetto all'anno scorso ma ancora non basta: per arrivare in linea con l'Agenda Europea 2030 serve di più.

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Arrivano buoni risultati dall’analisi dei dati relativi all’installazione di potenza solare in Italia: nel primo trimestre 2021 si registra un aumento di oltre 35MW rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, superando la soglia globale di oltre 22,1 GW di capacità cumulativa alla fine di marzo.

Da gennaio a marzo sono stati installati 152MW come testimoniano i valori ottenuti incrociando i dati forniti da Terna e da ANIE Rinnovabili.

Un trend positivo, che, se dovesse crescere con gli stessi ritmi fino alla fine dell’anno, potrebbe avvicinare il Bel Paese ai parametri stabiliti dalla riconversione energetica entro in 2030, anno in cui dovremo essere in grado di produrre 51 GW.

La geografia fotovoltaica italiana

A differenza di altre nazioni, in cui il grosso della potenza fotovoltaica è affidato a vasti e onerosi impianti industriali o solar farm, il solare in Italia si articola come un mosaico di oltre 900.000 impianti di autoconsumo familiare, residenziale o commerciale a contribuire significativamente alla transizione energetica solare.

Tra le regioni più virtuose nel settore del fotovoltaico spiccano Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna per numero di impianti installati, ancora Lombardia e Liguria per quello che riguarda il rapporto tra autoconsumo e produzione, mentre la Puglia primeggia nella produzione di energia e della potenza installata.

Dominano il panorama impianti di piccola o media taglia, con un picco di quelli con una potenza compresa tra i 3 e i 20 kW, che corrispondono agli autoconsumi di abitazioni, villette, piccole residenze o attività di commercio.

Discariche come parchi solari

Sul modello di altri stati europei, prime tra tutte Francia, Germania e Inghilterra, hanno cominciato a prendere piede anche in Italia le riconversioni di ex discariche in impianti fotovoltaici.

Alcuni esempi sono la ex discarica di Roma Malagrotta, capace di generare 1,4GW all’anno, o quella di Padernello di Paese, in provincia di Treviso, che arriva a 1GW l’anno prodotto da pannelli fotovoltaici flessibili.

Certo, siamo ancora lontani dai numeri e dalle tecnologie installate nei territori dei nostri cugini d’oltralpe, ma le politiche di ripresa e di rinascita dell’Italia promettono di rilanciare la potenza fotovoltaica.

Cosa ferma l’avanzata del solare in Italia

Il Paese del sole gode infatti di condizioni climatiche ottimali, ma la diffusione del solare è ostacolata da vincoli che variano da regione e regione, da una burocrazia sempre farraginosa con dettami sempre più stringenti, cui è difficile rispondere in tempi brevi. La cosiddetta procedura “semplificata” non è affatto così immediata come il nome potrebbe suggerire.

Tuttavia il governo attualmente sta lavorando per alleggerire le normative sulla transizione ecologica proprio al fine di propugnare l’uso del fotovoltaico ovunque sia possibile, attivando un iter unico e agile per tutti gli utenti che richiedono un impianto solare.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’aumento dei prezzi delle materie prime, pannelli, celle ma anche silicio e vetro, e delle spedizioni extraeuropee: la stragrande maggioranza della componentistica degli impianti fotovoltaici viene prodotta in oriente e, con la crisi dei trasporti e la battuta di arresto del mercato dovuta al covid, oggi i prezzi di importazione si sono ingigantiti.

Numeri alla mano, quello che c’è e quello che manca

La trasposizione della direttiva europea RED II, che secondo indiscrezioni alzerà ulteriormente l’asticella in termini di obiettivi per le energie rinnovabili, imporrà al solare in Italia un’accelerazione quasi obbligata, per rientrare nel target climatico riassunto nei 12 provvedimenti del “Fit for 55”, ossia la riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica.

Per omologarsi, l’Italia, che attualmente è a quota 22 GW, dovrà aumentare la sua potenza solare di almeno 6 GW annuali per arrivare in linea con il 2030.

Il PNRR recentemente varato ha stanziato fondi per l’installazione complessiva di 2GW di solare in Italia entro il 2026, dedicando oltre 2,2 bilioni di euro interamente al comparto del fotovoltaico domestico e delle comunità energetiche, su cui ormai si punta moltissimo.

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