Notte di San Lorenzo, perché è la notte dei desideri

La notte del 10 agosto è tradizionalmente definita come la notte di San Lorenzo o delle stelle cadenti. Ecco perché.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Notte di San Lorenzo, notte dei desideri, si tratta di un evento molto atteso durante l’anno che ha catturato nei decenni, l’attenzione di poeti, filosofi, pensatori e persone comuni. Da un punto di vista astronomico il fenomeno delle stelle cadenti si verifica perché, solitamente, nel periodo compreso tra il 9 ed il 12 agosto, la Terra si trova in un punto della propria orbita nel quale è in prossimità dello sciame meteorico delle Perseidi. Nella cultura di massa la notte di San Lorenzo è la notte dei desideri, qualcosa di romantico, quasi magico, un appuntamento irrinunciabile che attira giovani e meno giovani.

Notte di San Lorenzo, perché è la notte dei desideri?

La notte di San Lorenzo è la notte dei desideri perché si crede che le scie luminose lasciate dalle meteore a contatto con l’atmosfera siano le lacrime di San Lorenzo. In Grecia tale ricorrenza è spostata al 6 agosto per la Trasfigurazione del Signore. La festività si è sovrapposta a precedenti feste pagane. L’idea di esprimere i desideri deriva da un romanticismo secolare ma risale a decenni recenti, circa alla metà del XX secolo.

Notte di San Lorenzo, tra romanticismo e tradizione

La tradizione vuole che se dalla volta delle stelle si riuscisse a scorgere una scia luminosa, una stella cadente, si può esprimere un desiderio che si realizzerà. La notte tra il 10 e l’undici agosto, tutti quanti sono con lo sguardo fisso in quello spazio, nero e privo di tempo, che non ha fine e che non ha senso, per cercare una scia, un momento di luce, un attimo in cui esprimere il proprio ambito desiderio. Qualcosa di unico, emozionante che al solo pensiero provoca i brividi sulla pelle. La Terra e la società occidentale stessa non sarebbero quelle che sono senza la notte di San Lorenzo.

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Tutti a rimirar le stelle nella notte di San Lorenzo

Una delle cose più romantiche, l’icona di questa notte, è l’immagine di migliaia di persone che in tutta Italia, dalle colline, dai terrazzi delle loro abitazioni o dalle piazze delle loro città, più o meno grandi, fissano lo sguardo nel cielo, nero ed infinito, che fa da tetto e da pareti ai confini della loro vista, per scorgere forse quell’unica stella, quell’unica lacrima di San Lorenzo, che per chi la osserva significa un interminabile istante di gioia. Perché infondo guardare la stessa stella è come guardarsi negli occhi. Per ricordarci, una volta l’anno, che siamo esseri umani e non macchine, e la mente illuminata di Dante fu precursore di questa usanza romantica, appartenente alla cultura antropologica, ma priva nella ragione della razionalità necessaria ad un mondo fatto di regole e schemi precisi.

Guarderemo tutti la stessa stella: la notte di San Lorenzo lo sguardo è rivolto al cielo

In una notte come questa risuona, se possibile in modo ancora più poetico, la frase della Divina Commedia:

Quindi uscimmo a riveder le stelle- ed ancora di più- L’amor che move il sole e l’altre stelle.

È proprio l’amore, il sentimento che intender non lo può chi non lo prova, il motore immobile dell’Universo ed il fuoco della speranza di quelle menti, di quegli occhi, soprattutto di quei cuori, che nella loro forma umana si fermano in una notte d’estate per cercare una stella tra le stelle, per credere in qualcosa che prova non ha ma che nella sua essenza astratta significa tutto, la speranza di un desiderio che si esaudisce e che dona pace alle menti e serenità ai cuori.

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Notte di San Lorenzo: sarà sempre il 10 agosto?

Si potrebbero fare discorsi scientifici sull’origine del fenomeno, sulla cometa che ha originato tale sciame, su quanto e su come, nel tempo, questo appuntamento cambierà data. Tutto questo, se i lettori lo vorranno, lo tratteremo in un altro articolo. Per questa notte, l’unica cosa che conta è lasciare che il cuore prenda il posto della mente, per una sola volta, e che sia questo a guidare quel romantico desiderio che infondo, è dentro ognuno di noi.

Buona notte di San Lorenzo a tutti.

di Domenico Di Sarno

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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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