Il Papa ringrazia Paolo Borrometi del libro su Don Puglisi: “Persone come lui, i santi della porta accanto”

"Siate rompiscatole. La storia di padre Pino Puglisi raccontata alle ragazze e ai ragazzi" e la preziosa missiva di Papa Francesco all'autore del libro Paolo Borrometi, che ne enfatizza il senso.

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.

Così Papa Francesco si complimenta con Paolo Borrometi per il suo ultimo libro, edito da Mondadori, Siate rompiscatole. La storia di padre Pino Puglisi raccontata alle ragazze e ai ragazzi:

Tante grazie per il fascicolo sulla storia di Padre Pino
Puglisi, raccontata alle ragazze e ai ragazzi. Complimenti!
Come ho detto in una occasione, la testimonianza di una condotta cristiana virtuosa, vissuta nell’oggi da tanti discepoli del Signore, è per tutti noi un invito a rispondere personalmente alla chiamata ad essere santi. Sono dei santi
“della porta accanto”, che tutti conosciamo
. La santità, infatti, è anzitutto l’esperienza di essere amati da Dio, di ricevere gratuitamente il suo amore, la sua misericordia.
Prego per le tue intenzioni. Ti chiedo per favore di non dimenticarti di pregare per me.
Che Gesù ti benedica e le Vergine Santa ti custodisca
Fraternamente
“.

Della preziosa missiva del Santo Padre nei confronti di Paolo spicca il rivoluzionario e semplice concetto di santità. Chi sono i santi, se non i discepoli della porta accanto che si predispongono all’esperienza di essere amati da Dio? Questa lettera è caratterizzante proprio dello stile autentico di Francesco che, con grafia da “papa della porta accanto”, firma altresì in calce per salutare Paolo. Ne riportiamo il documento integrale.

paolo borrometi

La storia di Padre Pino Puglisi e perché Paolo sceglie di raccontarla ai ragazzi

Per chi ancora non lo conoscesse, chi è Padre Pino Puglisi? Un’icona d’amore. Al centro della sua esistenza i deboli, in primis bambini e ragazzi, disposto a tutto per prendersi cura di loro. Nella sua Palermo del quartiere Brancaccio desiderava scuole aperte a tutti: la criminalità organizzata si combatte con l’istituzione scuola, che è l’altra via perseguibile per chi sceglie di escludere con dignità e coraggio quella della violenza.

È la scuola che non ci fa scendere a compromessi, che ci fa diventare come dei “veri rompiscatole”: anche le persone gentili possono non piegarsi davanti alle ingiustizie, essere buoni non significa essere deboli, al contrario. Con il sorriso e con la forza ci si difende anche dalle minacce.

Don Puglisi era un intellettuale, credeva nella scuola, ma se necessario predicava nella sua chiesa anche in dialetto: tutti, proprio tutti, avevano il diritto di cogliere il messaggio e farlo proprio, come un’arma per andare avanti, mantenendo dritta la bussola, in un territorio antropologicamente segnato da una storia difficile. Perdersi è un attimo quando la violenza è in agguato. Paolo Borrometi ha omaggiato Don Puglisi con un libro rivolto ai ragazzi, perché è uno dei più elevati modelli educativi del nostro tempo.

“La mafia ha ucciso Puglisi, ma mai la forza delle sue parole”

paolo borrometi

Lo spiega benissimo Paolo Borrometi, non solo scrittore, ad oggi tra i più noti giornalisti di inchieste sulla mafia, di cui si occupa da molti anni, ma anche condirettore dell’Agenzia Italia:

La mafia ha ucciso Padre Puglisi per zittirlo, ma molti anni dopo le sue parole sono ancora qui, per chiunque le voglia ascoltare.

Da quel 15 settembre 1993 non hanno perso neppure un po’ della loro forza.

E se chiudete gli occhi così è per me e per molti altri riuscirete anche a rivedere il suo sorriso.

Paolo Borrometi, con un libro rivolto ai ragazzi, ha ripreso nella maniera più immediata ed empatica possibile la missione di Don Puglisi: insegnare ai ragazzi come si vive, volendo bene alla dignità.

Leggi anche: Convivere con la paura e sotto scorta, intervista a Paolo Borrometi

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
[adning id="39972"]